Capitolo 23

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"Vieni qui" urlai rincorrendo  una massa di capelli biondi che urlava per tutto l'attico. La risata della mia sorellina era come una cura per tutto quello che succedeva. La vidi sfrecciare dietro il divano e nascondersi dietro Emma che ci guardava divertite. "Non mi prendi!" Urlò ridendo. Indossava un abitino celeste con delle calze e delle scarpette  da ginnastica, amava vestirsi così e a casa non poteva farlo spesso visto che Jenny iniziava a urlare  per l'orrido abbinamento così appena arrivata le avevo detto di mettersi tutto quello che a casa non avrebbe potuto indossare. Mi misi una mano sulla pancia respirando faticosamente, la stavo rincorrendo da un'ora ormai ed ero stremata. Emma sembrava divertita ma se ne stava sul divano con un libro che aveva rubato dalla mia scorta, a differenza mia lei non voleva far sapere la sua passione per i libri, diceva che poi il padre l'avrebbe sotterrata  di libri classici e lei odiava quel genere di libri, come me preferiva una bella storia d'azione e d'amore.  Chloe mi passò davanti superandomi e facendomi la linguaccia, aveva il viso girato  verso di me così non si accorse che la porta dell'ascensore si aprì. Mi mossi per prenderla ma non feci in tempo. "Chloe attenta" urlai ma lei non fece in tempo a fermarsi per andare a sbattere contro delle gambe lunghe. Mi fermai.

Emma si girò e posò il libro lentamente. Rhett, Dominic, Nathan e Audrey erano apparsi dall'ascensore. Rhett aveva una mano sulla spalla di Chloe per reggerla. Lei alzò i suoi occhioni verso di lui ma non sapevo se era spaventata o meno. Rhett non aveva passato molto tempo qui da quando Emma e Chloe erano arrivati e penso che questa sia stata la prima volta che i due si incontrassero dalla festa di fidanzamento. Rhett si abbassò verso di lei adattandosi alla sua altezza ma stranamente non fui in pensiero, ero li, ferma  e li osservavo. Allungò la mano verso il pavimento dal quale raccolse una molletta a forma di fiocco che molto probabilmente le era caduta nella colluttazione e le sussurrò qualcosa che non riuscì  a sentire. Vidi Chloe  annuire così lui le aggiustò i capelli. Ero senza fiato, non sapevo che  Rhett amasse i bambini ma non sembrava infastidito dal fatto che il suo attico si fosse trasformato in uno zoo. "Chloe vieni qui" lei si girò e corse verso di me. Lo sguardo di Rhett che prima era stato catturato dalla mia sorellina si posò su di me. La notte scorsa era stata... non sapevo neanche io cosa fosse stata ma questa mattina al mio risveglio lui non c'era quindi avevo pensato che fosse tornato tutto alla normalità, come se l'altra sera non fosse mai successa, ma adesso nei suoi occhi potevo bene vedere che la pensava diversamente. Ardevano di passione. Rhett era l'unico a poter avere uno sguardo del genere senza lasciar trasparire le sue emozioni. Distolsi lo sguardo e lo posai su Audrey . "Hey ciao," mi avvicinai verso di lei mentre sentivo lo sguardo di tutti addosso. "Ti presento Emma, siamo praticamente cresciute insieme e questa qui è Chloe, mia sorella." Audrey si staccò dal fianco del marito e mi fece un caloroso sorriso. Si abbasso verso Chloe e si presentò. "Sai adoro il tuo abbinamento" Audrey ammiccò verso le scarpe da ginnastica e la mia sorellina si illuminò come un albero di natale. "Lei mi piace Mimi" lo sussurrò ma la sentono tutti. Audrey si alzò e tese la mano verso Emma presentandosi. Con la coda dell'occhio vidi John apparire dal corridoio, era stato con noi tutto il tempo così gli avevo suggerito di  riposarsi ma non credo che  mi  avesse dato ascolto. "Mia posso parlarti?" Emma si girò verso di noi interrompendo la sua conversazione con Audrey mentre sentivo gli sguardi di tutti su di me. Annui verso Rhett passando mia sorella a Emma che la sollevò facendola ridere mentre ci guardava con attenzione. Segui Rhett in cucina e lo osservai chiudere le porte. Non sapevo cosa volesse e stavo cercando di non guardarlo perché ogni volta che posavo lo sguardo sul suo corpo  i ricordi della notte scorsa si facevano spazio. " Ho trovato un posto per Chole" ebbe tutta la mia attenzione. Prima mi aveva detto che la sua ricerca si era rallentata per via di New York ma speravo vivamente di non dover rimandare mia sorella a casa. Rhett mi aveva detto che avrebbe convinto mio padre a farla trasferire in un luogo più vicino a me per conservami di vederla e che lui avverrebbe accettato. Io non ero del tutto convinta ma l'avevo lasciato fare, lui era l'unico che poteva metterla a sicuro. "Dove? Domandai ma lui non rispose, anzi fece un passo verso di me. "Qua vicino" perché era così misterioso? Si trattava di mia sorella. "Rhett?" Lui fece un altro passo in avanti al che io indietreggiai. "Non la potrai vedere per un pò" mi aveva detto anche quello, mi avrebbero potuto seguire,  tutta la fatica sarebbe stata sprecata, non mi piaceva  ma lo avevo accettato. Quello che non riuscivo a capire era perché lui lo stava facendo, la guerra con New York era imminente e una cosa del genere, uccidere uno dei suoi, lo avrebbe indebolito"Lo vuoi fare lo stesso? Pure se questo ti renderebbe debole ?" Volevo essere sicura che avesse considerato tutti gli aspetti, non potevo permettere che scatenasse Bradley per poi ripensarci. I suoi occhi si offuscarono. "Debole?"domandò  divertito "Bradley  è un bastardo  ma è potente e così facendo creeresti una guerra interna e ha molti alleati e poi con New York diventeresti un bersaglio facile" la faccia di Rhett non fu attraversata da alcuna preoccupazione anzi il suo sorriso si illuminò  ancora di più. "Mia Bradley ha osato farti del male, ha osato fare del male a mia moglie, nessuno vive dopo una cosa del genere" fece un altro passo in avanti e io indietreggiai ancora "è vero Bradley è potente ma io lo sono di più. Non si creerà nessuna guerra interna" sembrava convinto di quello che stava dicendo ma io continuavo a non  capire. "Non lo puoi far sparire come se fosse nulla senza che qualcuno si insospettisca"  avanzò e quando cercai d'indietreggiare andai a sbattere contro l'isola e Rhett diminuì lo spazio tra di noi. Avevo le sue labbra a pochi centimetri dalle mie e il suo profumo mi invase. "Posso e l'ho già fatto, Bradley è sparito già da alcune ore e i suoi alleati adesso sono i miei "

  Cosa?

Aveva detto che non avrebbe fatto nulla finché Chloe non fosse stata al sicuro. "Mi hai mentito" ringhiai ma lui scosse la testa " Chloe è al sicuro, è qui, con te e con me, ogni mio uomo ha l'ordine di proteggerla con la vita, il trasferimento di Chloe  sarà solo agli occhi degli altri per tenerla più al sicuro. E nessuno saprà mai dove starà a parte noi due, nemmeno Dominic o Nathan  lo sanno. Tua sorella sarà al sicuro" Avevo il cuore a mille, l'aveva fatto, non sapevo esattamente cosa ma Bradley non era più un problema e Chloe  sarebbe stata al sicuro. Non so perché ma lo credetti, non aveva alcun senso ma sapevo che era sincero. Annuì lentamente ma lui non si spostò, sembrava in attesa. Pensai alle sue parole , Bradley era sparito e adesso i suoi alleati erano di Rhett, come era successo? C'era solo un modo per fare ciò, quella gente era legata fino alla morte perché il tradimento era peggio. "è morto vero?" Domandai con un groppo in gola. Non lo guardai negli occhi e non mi ritrassi quando la sua mano accarezzò la mia pelle. "Per il mondo si, ma per noi non ancora , la morte era troppo semplice,  ma lo sarà a breve" non ci fu nemmeno un'emozione  nelle sue parole. Sapevo di cosa era capace Rhett e la sola idea che adesso Bradley  ne fosse protagonista non mi dispiaceva neanche un pò. Faceva di me una brutta persona? Non lo sapevo ma quell'uomo mi aveva distrutto e doveva pagare. "Voglio partecipare." Avevo bisogno di prendermi la mia rivincita, volevo vederlo indifeso, proprio come lo ero stata io per anni . "No"

"Perché no? Se c'è qualcuno  che deve fargliela pagare quella sono io"  non poteva negarlo. "Cose del genere ti cambiano " mi iniziai ad arrabbiare, lo sapevo ma lo avrei accettato. "Pensi che non sia forte abbastanza?" Non ero tutta muscoli ma avevo un disperato bisogno di farlo, esigevo la violenza, la esigevo da anni. "Farlo non cambierà nulla e ti renderà solamente più simile a lui ecco perché  non ti avvicinerai." avevo sentito le sue parole ma tralascia il loro significato. Non lo poteva sapere. "Guardami Mia, guardami e dimmi che sei disposta a diventare simile a lui perché è quello che succederà se deciderai di andare li e torturarlo. Se mi dirai che sei pronta a rinunciare  a te stessa per la vendetta ti porterò da lui oggi stesso" ero sul punto di dire di sì ma poi ricordati la promessa fatta a me stessa, volevo riprendermi la mia vita ma nel farlo non avrei rinunciato alla ma identità, volevo vendetta ma non volevo assomigliare  a loro "Come lo sai?" Domandai anche se avevo già preso una decisione. Rhett sembrava così sicuro di quello che aveva detto. "Perché a me è successo." Quelle parole  portavano  un peso enorme, lo sentii chiaramente ma lui non mi diede il tempo d'indagare che si staccò da me. Aveva capito quale sarebbe stata la mia risposta  anche senza doverglielo dire e adesso per lui la conversazione era finita.

Lo vidi allungare la mano verso la porta quando una domanda mi balenò  in testa. "Rhett aspetta" feci un passo in avanti mentre lui si girò verso di me "Per il mondo, chi ha ucciso Bradley?" qualcuno doveva essersi preso a colpa,  un'incidente del genere non rimaneva irrisolto. Lui sorrise e fu un sorriso maligno. "New York " non aspettò un mio commento e uscì dalla cucina lasciando con mille pensieri.

Aveva preso due piccioni con una fava.

Aveva eliminato Bradley  senza scatenare una guerra interna e si era preso i suoi alleati rafforzando ancora di più il uso potere. Quella mossa sembrava vagamente uno scacco matto e io stavo per perdere tutto.

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