Capitolo 66

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Mantenni la testa alta cercando di non guardare  ne Rhett ne i miei fratelli inginocchiati  per terra. Entrare non era stato difficile , mi stavano  aspettando e come previsto  avevano trovato immediatamente la cimice,  poi mi avevano scortata  all'interno e quando ero  entrata e avevo  visto quell'uomo pronto a sparare  a Rhett inginocchiato per terra non avevo pensato e  avevo sfilato la pistola che loro sapevano  che portavo  e avevo mirato da qualche parte. Non ero brava a sparare ma fece il suo dovere,  l'uomo si fermò e posò il suo sguardo su di me. Sorrise. Mi stava  aspettando.  Non guardai Rhett e non mi permisi di guardare i miei fratelli almeno finché  non gli fui difronte . Rhett aveva  sangue del sangue  sul pantalone e   tagli sulla faccia. Avrei voluto  baciarlo  avrei voluto  che  mi toccasse, avrei voluto che mi stringesse a se e che avesse potuto perdonarmi. Distolsi  lo  sguardo  e lo puntai verso l'uomo  responsabile di questo. Mi aveva sottovalutato, pensava che  solo perché  ero una donna fossi automaticamente  più facile da gestire, certo non sapevo  combattere ma sapevo resistere,  avevo resistito   alla violenza per tutta  la mia vita potevo farlo   ancora una volta.  Il mio discorso fuori era intenzionato a spronare quella gente  ma allo stesso  tempo a farmi odiare. Gli uomini delle organizzazioni  avevano un ego enorme e io non ci ero andata giù sottile ma era stato fatto di proposito , se la cosa fosse andata male e i russi avessero vinto le organizzazioni mi avrebbero odiata e non avrebbero mai seguito le mie direttive nonostante  fossi una Hall e chiunque fosse rimasto avrebbe avuto il tempo necessario per ristabilire  l'ordine. Fissai la mano che mi venne tesa, l'uomo che stava per sparare a mio marito mi guardava in attesa che ricambiassi il gesto ma ignorai anche quella "Ivanov giusto?" Domandai e lui annui sorridendo. "Sono qui, hai quello che vuoi adesso liberarli " Ivanov scoppiò a ridere ma Rhett non lo trovò alterando divertente. " Non ti serve lei, hai noi lasciata andare" non lo guardai, non potevo. "Su Ward sei un uomo intelligente sai anche tu che lei ha più potere di voi adesso, lei è il miracolo non è vero?" Fece per toccarmi ma bloccai la sua mano "Non toccarmi  cazzo, sono qui no? Ignora quello che dice e mandalo  via insieme a loro due, fuori è il finimondo, le due città sono in paranoia è il momento giusto per agire" molto probabilmente mi avrebbero sparato non appena mi avrebbero  visita con Ivanov al fianco  ma lui non poteva saperlo. "Oh sii so cosa sta succedendo all'esterno, a quanto pare hai creato un bel pò di casini ragazza " non replicai, non avevo nulla da dire "Non vuoi magari parlare  con qualcuno  di loro? Sarò  misericordioso  perché sei venuta tu qui. Ti darò la possibilità di dire addio, e questa volta per sempre" avrei voluto picchiarlo.  Non volevo  che i miei fratelli  ne venissero a conoscenza in questo modo, "Sai adesso  che ci penso ho i quattro pilastri fondamentali  di New York e Boston nelle mie mani, Ward che dici forse è il caso d'invitare anche Dominic? Non mi sembra educato escluderlo "  mi spazientì , non doveva andare cosi ,avrebbe dovuto lasciarli   andare  via una volta che fossi entrata "Lascia  Dominic fuori da questo  a meno che tu non voglia una pallottola nel cervello e falli andare via, non mi opporrò, farò la brava, non era questo quello che volevi? Vuoi  il potere non è vero? Beh io posso  dartelo" che sarebbe successo una volta che avrebbe scoperto che non potevo mantenere  ere quella promessa? Mi avrebbe uccisa molto probabilmente . Ivanov sembrò pensarci  su poi arrivò a una conclusione  e quella conclusione non mi piacque . "È vero voglio  il potere ragazza ma voglio anche vedetta, questi due hanno ucciso mio fratello e  molti miei  uomini, è ora che paghino e cos'è  meglio  della vedetta di sangue " poi lo vidi stringere gli occhi e il  suo dito fremette  sul grilletto. Andai  in panico. Non avevo affrontato tutta quella merda per vederli morire. Riuscì  solamente a sentire il rumore del mio cuore quando feci un passo davanti e mi misi nella traiettoria della pistola  a pochi  centimetri da Ivanov e altrettanto dai miei fratelli e   Rhett "Vuoi vendetta? Occhi per occhio gusto? È cosi che conducete gli affari in Russia. Spara me, tienimi per te, torturami, Rhett mi ama farebbe qualsisia cosa per me e sapere che  tu mi hai nelle tue mani lo ucciderebbe  lentamente,  giorno per giorno, la morte sarebbe troppa lenta e  alla fine andrebbe avanti ."Ivanov  però non sembrò convinto, "E che mi dici di quei due "per lui era uno stramaledetto gioco, voleva  che confessassi  la verità , era come uno spettacolo per il quale aveva atteso molto  per poter  partecipare. Avrei voluto ucciderlo , avrei  voluto  guardare  almeno in faccia i miei fratelli  mentre gli dicevo la verità invece gli diedi le spalle, non potevo cedere,  non li e non in quel momento. "Sarebbe  la fine per loro e lo sai,   la verità li sconvolgerebbe, cadrebbero in un tunnel di auto-distruzione  dal quale non c'è fine.  Mi  hanno cercato per anni. Hanno sofferto per anni  per la mia morte , non potranno  sentire il mio nome senza  sapere che sono stata  cosi vicina a loro per tutto questo  tempo  e adesso che mi avevano trovata sono stata strappata ancora una volta via da loro. Li distruggerebbe. Fidati lo so"

Mi concentrai sul rumore del mio cuore che era l'unica  cosa che mi confermava  che fossi ancora viva "Ah si?" Annui "È quello che è successo a me. Da quando mi hanno rilevato la verità sono entrata in tunnel e gli unici  momento in cui riuscivo vedere la luce era quando stavo insieme a loro o con Rhett , portami  via  e   priverai loro di quella luce. " Ivanov sorrise, era arrivato il momento "E qual'è la verità Mia ?"

Ero viva, il mio cure batteva lo sentivo chiaro e tondo, Rhett era vivo, Dominic era vivo, Chloe  era viva,  Emma era viva,  Nathan  e Audrey  lo stesso   e infine anche Dante e Weston erano vivi. Era l'unica  cosa che  importava . Gli avari dato quello che voleva. " La verità è che la notte di sette anni fa sono stata portata  via dalla mia famiglia ma quelle foto che sono circolate non erano vere, erano solo dei fotomontaggi, la verità è che sono stata sempre qui a poche ore da voi, la verità è che non sono mai morta. Il mio vero nome non è Mia Cruz ma è Mia Hall, e sono vostra sorella" gli davo le spalle ma mi stavo rivolgendo a loro, meritavano almeno questo. La stanza si fece improvvisamente  piccola, l'aria si ridusse, e il mio corpo prese a tremare. Passarono dei secondi in totale silenzio poi una voce ruggì. "Girati " strinsi gli occhi, non potevo  farlo, non adesso "Girati cazzo"fu Ivanov a farmi girare verso di loro  e non dimenticherò  mai la scena che mi si presentò  davanti gli occhi. Weston, il mio fratellone  aveva gli occhi arrossati puntati  su di me, Dante  invece avevano uno guardo serio. Venni spinta  per terra e mi ritrovai  davanti  a loro,  pochi centimetri  che ci dividevano. Avevo sognato questo momento per  così a lungo che mi sembrò di sognare . "Mi dispiace cosi  tanto "mormorai , volevo che sapessero che mi dispiaceva, volevo che andassero avanti per la loro strada e volevo che sapessero che li volevo bene. "Scricchiolo" sobbalzai, era il nomignolo  con cui  mi chiamavano  da piccola, lo avevo scordato. Istintivamente  allungai   una mano verso di loro ma Ivanov mi sollevò bruscamente. "Mi hai convinto Mia, prendo te. Ringraziate Mia amici vi ha appena salvato la pelle" venni stretta e immobilizzata  mentre osservai tre uomini portare  via Dante, Weston  e Rhett. Tutti tre urlavano, sbraitavano  e venivano colpiti ma non si fermarono . "Mia! Mia!"

Mi focalizzai su Rhett, stava  per superare la porta. E gli sussurrai ti amo. I suo occhi si allargarono e una lacrima   scese da suoi occhi poi, come sette anni fa voltarono l'angolo e rimasi da sola, nelle braccia di uno sconosciuto.

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