Mantenni la testa alta cercando di non guardare ne Rhett ne i miei fratelli inginocchiati per terra. Entrare non era stato difficile , mi stavano aspettando e come previsto avevano trovato immediatamente la cimice, poi mi avevano scortata all'interno e quando ero entrata e avevo visto quell'uomo pronto a sparare a Rhett inginocchiato per terra non avevo pensato e avevo sfilato la pistola che loro sapevano che portavo e avevo mirato da qualche parte. Non ero brava a sparare ma fece il suo dovere, l'uomo si fermò e posò il suo sguardo su di me. Sorrise. Mi stava aspettando. Non guardai Rhett e non mi permisi di guardare i miei fratelli almeno finché non gli fui difronte . Rhett aveva sangue del sangue sul pantalone e tagli sulla faccia. Avrei voluto baciarlo avrei voluto che mi toccasse, avrei voluto che mi stringesse a se e che avesse potuto perdonarmi. Distolsi lo sguardo e lo puntai verso l'uomo responsabile di questo. Mi aveva sottovalutato, pensava che solo perché ero una donna fossi automaticamente più facile da gestire, certo non sapevo combattere ma sapevo resistere, avevo resistito alla violenza per tutta la mia vita potevo farlo ancora una volta. Il mio discorso fuori era intenzionato a spronare quella gente ma allo stesso tempo a farmi odiare. Gli uomini delle organizzazioni avevano un ego enorme e io non ci ero andata giù sottile ma era stato fatto di proposito , se la cosa fosse andata male e i russi avessero vinto le organizzazioni mi avrebbero odiata e non avrebbero mai seguito le mie direttive nonostante fossi una Hall e chiunque fosse rimasto avrebbe avuto il tempo necessario per ristabilire l'ordine. Fissai la mano che mi venne tesa, l'uomo che stava per sparare a mio marito mi guardava in attesa che ricambiassi il gesto ma ignorai anche quella "Ivanov giusto?" Domandai e lui annui sorridendo. "Sono qui, hai quello che vuoi adesso liberarli " Ivanov scoppiò a ridere ma Rhett non lo trovò alterando divertente. " Non ti serve lei, hai noi lasciata andare" non lo guardai, non potevo. "Su Ward sei un uomo intelligente sai anche tu che lei ha più potere di voi adesso, lei è il miracolo non è vero?" Fece per toccarmi ma bloccai la sua mano "Non toccarmi cazzo, sono qui no? Ignora quello che dice e mandalo via insieme a loro due, fuori è il finimondo, le due città sono in paranoia è il momento giusto per agire" molto probabilmente mi avrebbero sparato non appena mi avrebbero visita con Ivanov al fianco ma lui non poteva saperlo. "Oh sii so cosa sta succedendo all'esterno, a quanto pare hai creato un bel pò di casini ragazza " non replicai, non avevo nulla da dire "Non vuoi magari parlare con qualcuno di loro? Sarò misericordioso perché sei venuta tu qui. Ti darò la possibilità di dire addio, e questa volta per sempre" avrei voluto picchiarlo. Non volevo che i miei fratelli ne venissero a conoscenza in questo modo, "Sai adesso che ci penso ho i quattro pilastri fondamentali di New York e Boston nelle mie mani, Ward che dici forse è il caso d'invitare anche Dominic? Non mi sembra educato escluderlo " mi spazientì , non doveva andare cosi ,avrebbe dovuto lasciarli andare via una volta che fossi entrata "Lascia Dominic fuori da questo a meno che tu non voglia una pallottola nel cervello e falli andare via, non mi opporrò, farò la brava, non era questo quello che volevi? Vuoi il potere non è vero? Beh io posso dartelo" che sarebbe successo una volta che avrebbe scoperto che non potevo mantenere ere quella promessa? Mi avrebbe uccisa molto probabilmente . Ivanov sembrò pensarci su poi arrivò a una conclusione e quella conclusione non mi piacque . "È vero voglio il potere ragazza ma voglio anche vedetta, questi due hanno ucciso mio fratello e molti miei uomini, è ora che paghino e cos'è meglio della vedetta di sangue " poi lo vidi stringere gli occhi e il suo dito fremette sul grilletto. Andai in panico. Non avevo affrontato tutta quella merda per vederli morire. Riuscì solamente a sentire il rumore del mio cuore quando feci un passo davanti e mi misi nella traiettoria della pistola a pochi centimetri da Ivanov e altrettanto dai miei fratelli e Rhett "Vuoi vendetta? Occhi per occhio gusto? È cosi che conducete gli affari in Russia. Spara me, tienimi per te, torturami, Rhett mi ama farebbe qualsisia cosa per me e sapere che tu mi hai nelle tue mani lo ucciderebbe lentamente, giorno per giorno, la morte sarebbe troppa lenta e alla fine andrebbe avanti ."Ivanov però non sembrò convinto, "E che mi dici di quei due "per lui era uno stramaledetto gioco, voleva che confessassi la verità , era come uno spettacolo per il quale aveva atteso molto per poter partecipare. Avrei voluto ucciderlo , avrei voluto guardare almeno in faccia i miei fratelli mentre gli dicevo la verità invece gli diedi le spalle, non potevo cedere, non li e non in quel momento. "Sarebbe la fine per loro e lo sai, la verità li sconvolgerebbe, cadrebbero in un tunnel di auto-distruzione dal quale non c'è fine. Mi hanno cercato per anni. Hanno sofferto per anni per la mia morte , non potranno sentire il mio nome senza sapere che sono stata cosi vicina a loro per tutto questo tempo e adesso che mi avevano trovata sono stata strappata ancora una volta via da loro. Li distruggerebbe. Fidati lo so"
Mi concentrai sul rumore del mio cuore che era l'unica cosa che mi confermava che fossi ancora viva "Ah si?" Annui "È quello che è successo a me. Da quando mi hanno rilevato la verità sono entrata in tunnel e gli unici momento in cui riuscivo vedere la luce era quando stavo insieme a loro o con Rhett , portami via e priverai loro di quella luce. " Ivanov sorrise, era arrivato il momento "E qual'è la verità Mia ?"
Ero viva, il mio cure batteva lo sentivo chiaro e tondo, Rhett era vivo, Dominic era vivo, Chloe era viva, Emma era viva, Nathan e Audrey lo stesso e infine anche Dante e Weston erano vivi. Era l'unica cosa che importava . Gli avari dato quello che voleva. " La verità è che la notte di sette anni fa sono stata portata via dalla mia famiglia ma quelle foto che sono circolate non erano vere, erano solo dei fotomontaggi, la verità è che sono stata sempre qui a poche ore da voi, la verità è che non sono mai morta. Il mio vero nome non è Mia Cruz ma è Mia Hall, e sono vostra sorella" gli davo le spalle ma mi stavo rivolgendo a loro, meritavano almeno questo. La stanza si fece improvvisamente piccola, l'aria si ridusse, e il mio corpo prese a tremare. Passarono dei secondi in totale silenzio poi una voce ruggì. "Girati " strinsi gli occhi, non potevo farlo, non adesso "Girati cazzo"fu Ivanov a farmi girare verso di loro e non dimenticherò mai la scena che mi si presentò davanti gli occhi. Weston, il mio fratellone aveva gli occhi arrossati puntati su di me, Dante invece avevano uno guardo serio. Venni spinta per terra e mi ritrovai davanti a loro, pochi centimetri che ci dividevano. Avevo sognato questo momento per così a lungo che mi sembrò di sognare . "Mi dispiace cosi tanto "mormorai , volevo che sapessero che mi dispiaceva, volevo che andassero avanti per la loro strada e volevo che sapessero che li volevo bene. "Scricchiolo" sobbalzai, era il nomignolo con cui mi chiamavano da piccola, lo avevo scordato. Istintivamente allungai una mano verso di loro ma Ivanov mi sollevò bruscamente. "Mi hai convinto Mia, prendo te. Ringraziate Mia amici vi ha appena salvato la pelle" venni stretta e immobilizzata mentre osservai tre uomini portare via Dante, Weston e Rhett. Tutti tre urlavano, sbraitavano e venivano colpiti ma non si fermarono . "Mia! Mia!"
Mi focalizzai su Rhett, stava per superare la porta. E gli sussurrai ti amo. I suo occhi si allargarono e una lacrima scese da suoi occhi poi, come sette anni fa voltarono l'angolo e rimasi da sola, nelle braccia di uno sconosciuto.
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Ace of hearts
RomanceTra le vie di New York si racconta una legenda, che prende il nome della Principessa Perduta, una bellissima bambina, con un futuro luminoso davanti a se avrebbe dovuto illuminare la città, almeno fino a quando il momento delle favole finisce e si i...