Capitolo 51

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Pov's Rhett

La osservai allontanarsi  con la schiena dritta e un passo deciso, non aveva versato una singola lacrima, ne mi aveva implorato di non farlo, aveva affronto quello che le stavo facendo e aveva costretto me a fare lo stesso. Sentivo di voler vomitare, mi odiavo per quello che le avevo fatto, mantenere uno sguardo  staccato mentre le facevo quale cose davanti a quei bastardi era stata la cosa più difficile  che avessi mai fatto. Mi odiavo. "Che cazzo avete fatto si può sapere"Audrey non diceva mai parolacce, era elegante,  composta, sempre,  ma quelle poche volta che lasciava libero il suo spirito  selvaggio non si metteva bene per nessuno. "Non avete intenzione di rispondermi?" Strinsi i denti cercando di non scoppiare.  In quel momento dovevo capire come muovermi e avevo anche  bisogno  di sbronzarmi. "Non adesso Audrey" Nathan  cercò di prendere il polso della moglie ma lei si liberò facilmente  e marciò verso di me "Non so cosa abbiate fatto per tutto questo tempo ma vi conosco  ormai e dallo guardo di Mia sono sicura che avete scavalcato un limite che non doveva essere superato . Non so cosa vi sia passato per la testa ma Rhett non stupirti quando sarà Mia ad attraversare un  limite che tu le hai imposto perché dopo questa sera hai perso  ogni dritto su di lei" non aspettò  una mia risposta  , si giro e se ne andò con Nathan  alle calcagna  . Audrey aveva ragione avevo perso  ogni dritto su di lei. Mi girai intento   ad andarmi a ubriacare  ma Dominic si mise davanti a me "Spero che ne sia valsa la pena " Lo avevo messo a corrente di quello che stavo per fare, non gli era piaciuto, anzi lo aveva odiato. Avevamo litigato per ore, mi aveva preso a pugni e l'avevo  lasciato fare perché me lo meritavo ma non conoscevo  altra via. E no cazzo non ne era valsa la pena, nulla avrebbe retto il confronto  di quello che avevo appena fatto ma non potevo tornare indietro. Non risposi cosi lui afferrò il colletto per un ultima volta "Se non ti era chiaro l'abbiamo appena persa" non disse che l'avevo  persa ma l'abbiamo. Mio fratello  aveva sviluppato un certo affetto per Mia, da piccoli avevamo sempre desiderato una sorellina,  qualcuno da proteggere da questo mondo,   qualcuno che ci regalasse  un sorriso e lui l'aveva ritrovata in Mia. La considerava di famiglia, avevo sentito quello che le aveva detto a NewYork ma aveva scelto me, quando gli avevo chiesto di essere presente alla fine aveva accettato e sapevo che la cosa lo stava consumando.  Non risposi perché non c'era  nulla da dire, era vero l'avevamo appena persa perché sapevo  che Mia non mia avrebbe mai perdonato una cosa del genere. Lo superai e mi diressi al bar, chiami Sergei  che si avviano immediatamente " Chiama Connor voglio aggiornamenti su Mia ogni ora, non può lasciare  la casa e che controlli che dalla sua camera non arrivino urli " le avevo tolto tutto, non appena tornato da New York avevo scaricato nel cesso ogni singola medicina che aveva e adesso l'avevo distrutta e non aveva alcuna via alternativa se non affrontare questa merda perché ancora una volta mi ero comportato da egoista. I suoi attacchi mi preoccupavano , Dominic ne aveva sofferto da piccolo ma nessuno era mai stato cosi  violento quanto quelli di Mia, e quegli attacchi  non venivano dal nulla, c'era molto su Mia che non conoscevo e che piano piano la stava consumando. Avevo  giurato che non le avrei fatto del male invece sta sera era diventato il suo assassino. " Borboun, tutta la bottiglia" ordinai al barista. Il mio cellulare squillò, Connor mi stava informando che Mia era appena arrivata  a casa  e che si era chiusa in camera di Emma. Certo, non la biasimavo,  neanche  io avrei  dormito nella nostra stanza.  Mi versai un doppio bicchiere e lo bevvi tutto d'un  sorso  . Lascia che il bruciore si diffondesse, ne volevo ancora , volevo che bella merda mi distruggesse, desideravo soffrire perché non  ero riuscito  a mantener la promessa  che le avevo fatto. Ma non potevo, lo avevo fatto per una ragione e dovevo portare a termine quello che avevo iniziato. "Seguili personalmente " ordinai a Sergei  poi mi scolai l'ultimo bicchiere di borboun e mi allontanai. Dovevo rimanere lucido. Uscii fuori, Dominic era appoggiato alla mia auto e senza neanche rivolgermi la parola entrò all'interno. Misi in moto e partì. Nella testa avevo  una cazzo di confusione e il mio corpo esigeva violenza, avevo una voglia matta di ucciderle quei bastardi  che mi avevano  costretto a fare quella merda a Mia. Non mi illudevo, avevo deciso  io di farlo e mi prendevo  la responsabilità  per le mie azioni,  avrei potuto trovare altri modi ma nessuno sarebbe stato tanto efficiente. "Dove pensi la tengano?" Strinsi la presa al volante pensando. Già avrei  voluto tanto saperlo. "Non lo so ma ho intenzione di scoprilo " dissi semplicemente. Ero sceso a patti con il fatto che Mia mi odiasse, me lo meritavo, ma questo non cambiava quello che provavo per lei, Dominic aveva ragione,  avrei fatto di tutto per tenerla al sicuro e per renderla felice. Mesi fa le avevo promesso che avrei tenuto sua sorella al sicuro a qualunque costo,  avevo intenzione di mantenere quella promessa e  avevo pensato di essere stato furbo ma mi ero sbagliato. La merda mi si era rivoltata  contro  tutta in una volta, i cazzo di  russi, i mille segreti di Mia, gli Hall, Gabriel e quei altri deficienti che non vedevo l'ora di uccidere e come se non bastasse Chloe. Non appena i russi avevano fatto la loro mossa l'uomo che avevo messo a controllare la sorellina di Mia mi aveva informato che John,  la guardia del corpo che prima era stata di Mia e poi successivamente di Chloe,  era immischiato con i russi, i russi cazzo.  Gli avevo detto di prendere la bambina e portarla via di li ma quando era entrato nella sua camera non c'erano più tracce ne di Chloe  ne di quello stronzo. Sapeva che l'avevo fatto controllare e non appena si era reso conto che l'avevo scoperto  era scomparso. Questo era stato pochi giorni fa, non avevo  notizie di Chloe  da allora. Avevo messo chiunque al lavoro  fino a che Sergei  non aveva trovato quello che ci serviva.  John non collaborava direttamente con i russi bensì  con Harris e scommettevo che era stato lui a organizzare il rapimento della sorella di Mia. Avevo pensato  a lungo a cosa inventarmi   non potevo fare irruzione e torturarlo  finché non mi avesse detto dove si trovata la bambina,  poi io e Nathan  ci eravamo chiusi in studio a  pensare e lui mi aveva  proposto un'idea ma sarei dovuto essere sicuro  a scarificare il mio rapporto con Mia, avevo odiato ogni singolo dettaglio del suo piano ma era la nostra unica occasione. Non aveva mai avuto  una relazione stabile, nessuna era stata minimamente  interessante per mandare avanti  la cosa  ma con Mia era diverso, non tutti lo sapevano, molti si aspettavano  che mi scocciassi di lei e anche Harris lo pensava.  Avevo cercato di non metterla sotto i riflettori,  avevo troppi nemici ma i guai sembravano essere attratti  da Mia e prima che potessi ancora rendermene conto tutti sapevano di lei e del suo carattere.  In giro   si diceva  che sapeva come mettermi in riga, era vero ma mettere la notizia ai  quattro venti era pericoloso  perché lei era minaccia perfetta per farmi fare qualunque cosa e non ci sarebbe voluto molto perché la gente se ne rendesse conto. Non ero uno stupido,  sapevo  più di quanto facevo trasparire, sapevo che il rapimento di Mia non aveva nulla che fare con New York, ci avevo messo un paio di ore a capirlo ma non appena la rabbia si era dissolta ci avevo visto chiaro, non mi ero mai fidato di quei bastardi ma avevo seguito il consiglio di mio padre e me li ero tenuti vicini ovviamente sotto controllo e quando Sergei mi aveva mostrato Henry Clarke a un incontro con i russi era stato sempre più chiaro, Clarke aveva parlato come un uccellino, erano stati Robert e tutta la sua banda  a far rapire mia moglie e non New York come mi avevano fatto credere. Non sapevo ancora come perché ce l'avessero con Mia, sapevo che aveva qualcosa anche fare con tutti i suoi segreti ed ero sempre più intento a indagare. Non avevo le prove per far uccidere tutti e sei, potevo giustificare la morte di Clarke ma non la morte di tutti loro, avevano seguaci che mi si sarebbero rivolti contro, avevo già una guerra esterna, una guerra interna non mi serviva ma non avevo lasciato stare, loro erano molti passi avanti a me ma io avevo recuperato campo e avrei aspettato finché  non avessero fatto un colpo falso poi li avrei uccisi uno ad uno. Non era stato difficile ricavare informazioni, ero a conosceva dei loro luoghi incontri e che lavoravano con i russi e il motivo, cioè il potere,  ma ogni cosa che riguardava Mia rimaneva un cazzo di segreto, avevo messo Nathan a indagare sul suo passato ma aveva trovato solo vicoli cechi. Qualcuno non voleva che i suoi segreti venissero a galla e io pretendevo di sapere perché.  Cosi quando Nathan   mi ha detto che dovevo far abbassare l'interesse su Mia ero stato d'accordo  ma c'era un solo modo per farlo efficientemente e farlo avrebbe distrutto tutto quello per cui avevo lavorato. Mia aveva qualcosa che loro volevano e sapevano che non l'avrebbero potuta gestire, non con la mia protezione ma se avessi fatto vedere che non me ne importava nulla di lei avrebbero abbasso la guardia , l'attenzione si sarebbe spostata su di me e avrebbero tenuto Chloe per il grand finale. Non ne potevo essere sicuro ma per adesso mi sarei attenuto al loro piano e mentre loro abbassavano la guardai io li avrei spiati e avrei scoperto dove tenessero Chloe. Dirlo a Mia era fuori discussione, la faccia che aveva fatto quando aveva pensato di averla messa in pericolo mi aveva fatto capire chiaramente che sarebbe morta senza pensarci due volte per quella bambina, se le fosse successo qualcosa  lei non si sarebbe ripresa, sarebbe morta insieme  alla sua sorellina  e io con loro. Mia poteva sopravvivere senza di me ma non senza la sua sorellina  e per quanto  riguardava  me era diverso, io non potevo più sopravvivere senza di lei e avrei preso qualunque  cosa mi avesse dato, anche il suo odio mi sarebbe andato bene e oltre tutto me lo meritavo.  "Non hai intenzione di lottare?" Guardai truce mio fratello, era la prima parola che mi rivolgeva  da quando eravamo entrati in auto.

"Che ti sembra stai facendo?"  Ringhiai

"Lotta per lei, fallo di nascosto, non farle credere quello che ha visto sta sera" Ci avevo pensato ma non avrebbe funzionato e non avevo intenzione di giocare con qualcosa di tanto delicato.

"Finché non avrò risolto questa merda è meglio per Mia se mi sta lontana" finalmente le  cose stavano andando bene, ma ogni volta che facevamo un passo in avanti alla fine tornavamo indietro del doppio.

" E chi la terra d'occhio? Sai che agisce d'impulso, pensi che tenerla segregata in casa le impedisca di fare qualcosa?"  Nulla avrebbe impedito a Mia di fare nulla, non io, ne Dominic e di sicuro non un ascensore, lo sapevo per questo avevo pensato a un rimpiazzo. "Tu" dissi semplicemente anche se dentro di me qualcosa  si stava contorcendo "Io cosa?"

"Voglio che tu le stai al fianco, ti tratterà male all'inizio ma ti adora e c'è l'ha con me e solo con me " mio fratello mi stava osservando come se mi vedesse per la prima volta. Mi sarei preso un proiettile per lui, l'avevo già fatto molte volte ma non poteva capire cosa significava, cosa significava Mia per me.

"Sei fuori di testa vero? Lascia che mi occupi io di queste  cose e vai a riprenderti la tua  donna" scossi la testa, non avrebbe funzionato e comunque Mia aveva bisogno di tempo da sola, vedermi avrebbe solamente peggiorato la situazione.

"Dominic ho bisogno che tu tenga Mia al sicuro lo puoi fare?" Per quanto Mia sia arrabbiata con mio fratello, il suo odio è rivolto  verso di me, lo perdonerà, Dominic saprà come fare.

"Non lo farò" scosse la testa guardandomi storto. Penava che stavo mandando tutto a puttane, forse era vero ma non potevo tornare da lei, dopo tutto quello che le avevo fatto senza la sua sorellina.

"Cazzo Dominic ti sto implorando , Mia è tutto, da sempre e lo sai e non mi fido di nessun altro , Nathan  ha Audrey e non affiderei la vita di Mia a   nessuno se non a te. Quindi ti prego, prenditi  cura di lei mente io trovo un modo di riportare Chloe  a casa" Mia mi aveva chiesto più volte perché avessi scelto proprio lei tra tutte, la verità è che non ho mai dovuto fare una scelta, da quando l'avevo vista per la prima volta ho saputo che lei sarebbe stata mia moglie. Dominic e Nathan sono gli unici a sapere la verità su come ci siamo conosciuti e non mi sorprende che lei non se ne ricordi, è stato molto tempo fa ma potranno essere passati anche anni ma non è cambiato nulla, non per me. Se avessi saputo quello che stava passando in quella casa quel bastardo sarebbe morto molto tempo prima.

"Sarà  meglio  che quando questa merda finisca tu trovi un modo per riprendertela o io e te abbiamo chiuso cazzo" detto questo capi che la conversazione era finita. Dominic intendeva quello che aveva detto , sin da quando era piccolo gli avevo ripetuto che doveva lottare per quello che amava,  se se lo  fosse fatto scappare non sarebbe stato un vero uomo e lui aveva preso sul serio la cosa. Mia era stata la sua ancora di salvezza, anzi la nostra. Guardai mio fratello e poi la strada e pregai che alla fine Mia mi avrebbe perdonato.

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