Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative, grazie per tutto l'amore 3>
Quando mi svegliai, il giorno dopo, due braccia mi tenevano stretta. Rimasi immobile per godermi il momento, avevo pensato che non avrei mai potuto riviverlo di nuovo. "Come ti senti?" Rhett si era alzato reggendosi la testa facendo appoggio sul gomito e mi fissava . Alzai le spalle. Durante il tragitto mi ero addormenta, poi mi ero svegliata solamente quando il dottore mi aveva visitata ma ero stata un misto tra cosciente e incosciente, quindi non ricordavo molto di quella parte. Mi facevano ancora male le costole e sentivo il corpo dolorante ma ero viva, Rhett era vivo e i miei fratelli, eravamo tutti vivi ed era quella l'unica cosa che importava. "Hai tre costole rotte, diversi tagli sui piedi e il corpo pieno di lividi" non mi piacque il modo in cui lo disse, pochi secondi fa era rilassato invece in quel momento divenne teso. "Rhett" allungai una mano per toccargli la guancia. Ma lui si scostò, sembrò fargli male mentre allontanava il corpo dal mio, si prese qualche secondo poi mi prese la mano tra le sue "Quando ti abbiamo trovata, tu- tu eri senza maglietta, i pantaloni rotti e il reggiseno rotto, " io trasalii ma lui continuò "Lui mi aveva detto che.."lo bloccai seduta stante
"Non mi ha fatto nulla Rhett te lo giuro, dovresti sapere che non sono molto collaborativa quando qualcuno mi vuole costringere a fare qualcosa" cercai di trasmettergli tutta la mia sincerità, "Niente bugie Mia"ringhiò. Gli presi la mano e me la portai sul petto all'altezza del cuore poi lo guardai negli occhi "Non mi ha toccato, l'ho fermato prima" i suoi occhi si rabbuiano "Ho rotto io il reggiseno"
"Perchè?"abbozzai un sorriso ancora fiera del mio lavoretto "Ho usato il ferretto del reggiseno per uscire dalla camera in cui mi avevano chiusa, sai ho dovuto improvvisare " rimase immobile per alcuni secondi poi vidi un sorriso. Iniziò a ridere e mi avvicinò a lui. Sentivo le sue spalle tremare e chiusi gli occhi. "Dannazione non sono mai stato cosi felice di sentirti dire che hai scassinato una porta ". Mi baciò delicatamente poi con i denti mi morsicò le labbra "Ma quella non è tutta le verità non è vero?" La sua mano volò sui miei capelli e mi costrinse a guardarlo. Parlava dei lividi sul mio corpo. Sospirai e appoggiai la fronte sul suo petto"Beh sai com'è con me, non sono molto collaborativa quando qualcuno vuole costringermi a fare qualcosa che non voglio. " cercai farlo ridere ma lui non lo trovò per nulla divertente, il suo corpo si irrigidì. "Dimmi" scossi la testa, era il passato ormai che motivo c'era di ricevere quelle ore in ufficio?
"Mia" alza gli occhi al cielo, testardo. "Non credo che sia una buona idea e non ricordo molto, svenivo sempre alla fine" ancora una volta, cosa sbagliata da dire. Rhett divenne di pietra, mi staccò dal suo petto mettendomi difronte a lui "Parla."per un uomo come Rhett questa situazione era la peggior in assoluto, le promesse che faceva erano per sempre e il solo pensiero di aver fallito lo annientava ma sapevo anche che non avrebbe lasciato stare finché non avesse saputo cos'era veramente successo e visto che solamente poco fa avevo giurato che non avrei detto più bugie la mia unica opzione era dire la verità. Rhett aveva bisogno del controllo e in qualche modo avrebbe riavuto il controllo se avesse saputo ogni cosa. Così lo accontentai. Gli raccontai degli incontri in ufficio, delle botte, delle manette, della fuga , di come lo avevo ucciso, poi gli raccontai di Andrew Hughes e di ogni dettaglio che avevo tralasciato quando gli avevo detto la verità. Quando finì di parlar potevo affermare che io e Rhett non avevamo più segreti, almeno da parte mia. "Adesso puoi baciarmi?" Domandai dopo che eravamo rimasti in silenzio per alcuni minuti, gli avevo lasciato il tempo di processare tutte le informazioni ma ero un'esperta nel pensare troppo così ero intervenuta prima che potesse ripensare sul lasciare andare tutta quella situazione e voltare pagina. "Sempre " e mi baciò, baciò ogni centimetro del mio corpo e finalmente dopo tempo mi risentì viva.
"Che fai?" Mormorai mentre sentivo le coperte scivolare via dal mio corpo, rabbrividì per il freddo e cercai di accucciarmi ma Rhett me lo impedì. "Ti cambio le medicazioni " lo senti frugare nel cassetto del comodino poi mi porse qualcosa. "Ingoiala " guardai la piccola pillola bianca nella sua mano, la presi e feci come mi disse, non mi ero accorta del tremore del mi corpo. Scorsi delle macchie di sangue sul piumone e vidi le garze dei miei piedi insanguinati. "merda"borbottai allungandomi per sfilarmi le bende ma le mani di Rhett bloccano le mie "Ferma " mi prese in braccio e mi portò in bagno. Seduta sul lavandino lo vidi armeggiare con il kit medico. Trasalii quando mi tolse le bende, vidi i suoi muscoli tendersi ma non emise un fiato. Rimanemmo in silenzio finché non finì di medicarmi, per tutto il tempo lo avevo osservato disinfettare ogni singolo graffio sulla mia pelle e mi ero alternata dall'essere sveglia all'essere in dormiveglia. Ero distrutta. La ferita ai piedi era dannatamente scomoda cazzo, come avrei camminato? Mi scostai dal lavandino per testare i miei dubbi ma due braccia mi afferrano prima che potessi toccare le mattonelle "Che cazzo fai?" Ringhiò rimettermi sul lavandino "Vedo se riesco a camminare "dissi spostando le sue mani dal mio corpo. Mi fulminò con lo sguardo.
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Ace of hearts
RomanceTra le vie di New York si racconta una legenda, che prende il nome della Principessa Perduta, una bellissima bambina, con un futuro luminoso davanti a se avrebbe dovuto illuminare la città, almeno fino a quando il momento delle favole finisce e si i...