Rhett's pov
Gemetti di frustrazione quando l'ennesimo tentativo di aprire la porta fallì. Erano ore ormai che ero rinchiuso in quella cazzo di stanza, la gamba non aiutava la situazione e nemmeno i mie compagni di cella. Weston e Dante mi avevano guardato come un alieno non appena avevo varcato quella porta trasportato da due uomini di Ivanov. Quando Mia mi aveva detto la verità non ero riuscito più a ragionare lucidamente, nella mia mente ripercorrevo tutto quello che era successo, tutto quello che avevo pensato e le categorizzai come una grande bugia. L'avevo odiata, lo aveva sempre saputo e non mi aveva detto nulla, le avevo dato più di una chance per dirmi la verità ma aveva sempre taciuto. La cosa che mi faceva più male di tutte era che avesse creduto sul serio che le avrei fatto del male una volta saputa la verità, certo non l'avrei presa bene ma non l'avrei mai toccata. Mai. Avrei voluto uccidere Harris e Hughes per averle messo in testa una cosa del genere. Più di tutto odiavo me e lei, lei perché nonostante tutto quello che avevamo passato mi aveva creduto capace di fare del male e odiavo me stesso perché non le avevo dimostrato il contrario. Era un casino ma adesso ero nella merda fino al collo. Quando ero arrivato davanti la magazzino ero furioso, Nathan mi aveva informato che per NY l'alleanza era finita e che non avevano intenzione di collaborare e li avevo mandati a fanculo. Per fortuna le loro mogli erano state rilasciate e adesso erano sotto protezione dell'organizzazione di New York. Odiavo essere in quella merda di situazione, sarei dovuto essere a casa con Mia e farmi spiegare di nuovo tutto perché nonostante mi avesse preso alla sprovvista e spiegato tutto avevo mille dubbi, poi l'avrei scopata e poi avrei risolto quella merda. Mi pentivo di come avevo reagito, non credevo a quelle parole ma la rabbia aveva presso il sopravvento. Sarei dovuto rimanere lontano, lontano dai suoi occhi tormentati e dalla sua aria di sfida, lontano dai suoi sorrisi e della sua labbra, lontano dal suo tocco. Perché quello che si diceva in giro era vero, Mia era in grado di farmi fare qualunque cosa volesse. Quando uno stronzo mi aveva colpito dritto verso la ferita riaprendola e mi aveva catturato, pensavo che mi avrebbero portato da Ivanov invece mi avevano chiuso in una stanza con le persone che volevo vedere di meno. Certo forse non esano a conoscenza della verità ma ero ancora troppo incazzato per ignoralo "Posso sapere che cazzo di problema hai ?" Ringhiò Weston nella mia direzione, mi aveva detto di smetterla già un milione di volte ma l'avevo sempre mandato a fanculo e avevo ignorato ogni loro tentativo di discussone. Doveva essere Mia a dire loro la verità ma avevo una dannata voglia di farlo. Non ci fu tempo di rispondergli, la porta si aprii e cinque uomini entrano, tutti e tre ci preparammo a difenderci ma l'uomo davanti ci sorrise "Vi vuole vedere" rimanemmo immobili valutando la situazione , non sapevamo il perimetro dell'edificio, avremmo vagato alla cieca ed eravamo in netta minoranza, combattere sarebbe stato inutile. A quanto pare pensammo la stessa cosa perché tutti e tre seguimmo i cinque uomini. Ci portano in una specie di magazzino, Ivanov era al centro, ringhiai alla sua vista, non ero stato informato che il fratello d' Ivanov fosse arrivato ma avrei avuto sospettarlo e uccidere suo fratello non era stata una grande mossa a quanto pare. In quel momento temetti per Dante, ero incazzato ma eravamo stati io e lui a ucciderlo e i russi seguivano il detto occhi per occhio. Ci fecero inginocchiare e dentro di me avevo una gode voglia di prenderli a pugni per poter ignorare il dolore alla gamba ferita quando la posai per terra, il sangue si era fermato ma faceva un cazzo di male. Ivanov sorrise avvicinando. "Sapete non ero molto d'accordo con mio fratello , perdere tempo con voi non avrebbe giovano a nulla ma invece lui ha esitato e alla fine voi l'avete ucciso" Mi piazzai un'aria annoiata sulla faccia continuando ad ascoltarlo "Non vedo l'ora di farvi implorare" fece un cenno a qualcuno dietro di noi, poi sentii una porta aprirsi ma non distolsi lo sguardo, il bastardo ci avrebbe potuto infilare un coltello in gola senza che ce ne accorgessimo. Qualcuno gli passo una pistola e ce la puntò contro "Normalmente ucciderei i vostri familiari ma ho questioni più importanti a cui pensare e ho già tutto quello che mi serve anche senza di voi"fece scorrere la pistola su di noi come per decidere a chi avrebbe sparato per primo "Non puoi controllare le nostre città senza di noi Ivanov " normalmente l'avrei appoggiato ma adesso che ero a conoscenza del segreto di Mia capi cosa intendeva . Sapeva di lei, avrebbe potuto governare entrambe le città avendo solo Mia, sarebbe stata più semplice da gestire e senza noi tra i piedi nessuno le si sarebbe rivoltato contro. Mi irrigidì capendo cosa stesse succedendo e Ivanov lo notò "A quanto pare a te è stata detta la verta non è vero Ward?" Non erano gli Hall gli obiettivi e nemmeno io ma era sempre stata Mia. "Ti ucciderò" l'avevo lasciata a casa , da sola e le avevo detto di andarsene. Merda. Il cuore prese a battere forte, ero incazzato ma lei rimaneva mia moglie e nonostante tutto non era cambiato quello che provavo per lei. "Sono curioso di sapere come hai reagito, insomma tu non ne eri a conoscenza giusto? Com'è stato essere fregato cosi?" Si avvicinò e parlò in modo che solo io potessi sentilo ma seppi che Dante al mio fianco senti perfettamente. "Magari quando me la scoperò e sappi che succederà a breve, le lascerò decidere dove prenderlo per la prima volta giusto perché la donna ha il mio rispetto" ci vidi nero e prima che potesse accorgersene gli diedi una testata. Avevo sete di vendetta perché sapevo che se ne avesse avuto la possibilità lo avrebbe fatto, avrebbe fatto esattamente quello che mi aveva detto, se Mia fosse capitata nelle sue mani l'avrebbe struprata senza pietà. Il sangue prese a scorrermi dal naso poi una fitta lancinante esplose al fianco. Ispirai mentre sentivo il sapore del sangue espandersi in bocca. Ivanov si riprese subito e puntò la pistola su di me " Mossa sbagliata Ward, le hai appena tolto il diritto di scegliere , dimmi un pò, che sapore ha quando viene ? Sai cosa? Non me lo dire preferisco le sorprese "
"Fallo ma non vivrai abbastanza per mantenere la parola "Weston fece per alzarsi ma un uomo lo rispedì per terra, il sorriso sul suo volto si illuminò. Merda ."Sai cosa Ward penso che sia un peccato che questi due muoiano senza sapere la verità. Dopotutto riguarda anche loro no?" I due Hall al mio fianco si irrigidirono, Dante mi guardò ma lo ignorai , doveva essere Mia a dirglielo ma dannazione ci stavano per giustiziare . "Che ne dici glielo dici tu o io?"
"Chiudi il cesso" ringhiai facendolo ridere "Ti ha mentito ma nonostante tutto sei venuto in loro aiuto, sono sicuro che è stata una sua richiesta."uno dei suoi uomini gli si avvicinò sussurrando qualcosa, l'espressione su Ivanov variò e si fece serio. "Beh a questo punto morirete senza sapere la verità, il tempo a vostra disposizione è finito, fate un piacere e salutate mio fratello da parte mia" la pistola venne caricata e venne puntata su di me. Il mio primo pensiero fu Mia, non era questo il finale che avevo in mente per noi due, volevo avere una marea di figli con lei, volevo mostrarle la bellezza del mondo ,volevo renderla felice perché nonostante tutte le bigie amavo quella donna. Non riuscivo a ricordare l'ultima volta che l'avevo baciata , l'ultima volta che l'avevo toccata. Avrei dovuto fare di più, non avrei dovuto dirle quelle cose. Non saprà mai perché ho scelto lei me l'aveva chiesto per cosi tanto che avevo immaginato di dirglielo su una terrazza, da qualche parte del mondo subito dopo averla scopata M girai verso Weston e Dante e non so come in qualche modo loro capirono. Non potetti indagare, la pistola venne caricata e poi sparò.
Non ci fu dolore, non ci fu alcun bagliore bianco solamente nero ma quando aprii gli occhi scoprii di non essere per nulla morto, e nemmeno Dante o Weston si stavano dissanguando sul pavimento. Il mio cuore batteva ancora e Ivanov sorrideva a qualcosa dietro di noi. "Che piacere conoscerla finalmente , la stavamo aspettando signorina Ward o forse la dovrei chiamare signorina Hall?"
Fu li che il mio cuore smise di battere.
Mia camminava in avanti, una pistola puntata alla testa e lei che a sua volta la puntava contro Ivanov. Non mi degnò di uno sguardo neanche quando ci raggiunse poi solamente quando fu difronte al pezzo di merda mi guardò. E dannazione lo sguardo che mi lanciò mi distrusse. Vidi la consapevolezza della morte e la mia paura che si stava materializzando davanti a miei occhi. Mia avrebbe fatto tutto per le perone che amava anche morire e adesso in piedi davanti a me era venuta a morire per salvarci.
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Ace of hearts
RomanceTra le vie di New York si racconta una legenda, che prende il nome della Principessa Perduta, una bellissima bambina, con un futuro luminoso davanti a se avrebbe dovuto illuminare la città, almeno fino a quando il momento delle favole finisce e si i...