Capitolo 6

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"Che cosa? No assolutamente no, non la porterete da nessuna parte." Ringhiai nella sua direzione  ma Dominic sembrò non sentirmi nemmeno al che scattai verso di loro ma ancora una volta venni fermata. Li osservai uscire dalla porta adiacente mentre io mi dimenavo nelle braccia del mio futuro marito.  Non appena avevamo lasciato l'ascensore in assoluto silenzio ci avevano portate nella mia stanza e una volta che le porte si erano chiude alle loro spalle ero stata braccata da Rhett, messa con le spalle al muro. Dire che era furioso non si avvicinava minimamente al suo vero stato d'animo.

"Mollami." Urlai colpendo l'aria ma lui non mi mollò, anzi mi sollevò e mi buttò sul letto immobilizzandomi i polsi. Il suo viso era pericolosamente vicino al mio. "Adesso io e te Mia faremo una chiacchierata perché credo di non essere stato abbastanza chiaro a casa di tuo padre quando ho detto che da quel momento in poi mi saresti appartenuta."

Il mio cuore sembra stare per esplodere, cercai di liberarmi dalla sua presa ma a ogni mio tentativo sembrava solamente divertirsi di più. "Allora Mia, mi vuoi dire perché stavi baciando un altro poco fa?" Oh dannazione l'aveva visto. Smisi di lottare per una manciata di secondi mentre lo guardavano con occhi sgranati e con il respiro accelerato. Poi ricominciai a lottare, ci misi tutta me stessa cazzo. "Lasciami stare, cazzo"  ero molto sicura di sembrare un anguilla o qualcosa del genere, Rhett mi aveva bloccato sia gambe che  braccia ma questo non mi fece demordere. "Cazzo Mia smettila, ti farai male così." Non gli diedi retta, dovevo levarmi da li sotto. Aveva visto mentre un altro ragazzo mi baciava, in questo mondo significava morte e se lui l'avrebbe detto a Bradley, quel bastardo se la sarebbe presa con Chloe solo per vedermi soffrire e io non potevo farlo accadere e poi la sua vicinanza mi stava mandando in tilt  cervello, avevo bisogno di spazio. "Adesso basta. Mia guardami." Intrappolò i miei polsi in una con una sola mano e con l'altra mi afferrò la guancia costringendomi   a guardarlo negli occhi. "Fermati." Lo disse in un tono così glaciale che alla fine mi fermai, lui aveva il potere e anche se ero pronta a combattere fino allo sfinimento dovevo pensare anche a Chloe. "Brava." Non riuscì a contenere un ringhio, mi stava trasformando in un animale ed era solo la seconda volta che lo vedevo. Rhett sembrò divertito dalla mia reazione ma non mollò mai la presa. "Ti devo rispiegare cosa significa essere fidanzati Mia?" Sembrava che stesse parlando con una bambina di cinque anni e prima di rispondere dovetti contare fino a 10. "Forse dovrei spiegarlo io a te Rhett perché questa cosa tra noi due non si avvicina nemmeno lontanamente a un fidanzamento in regola." Marcai sul suo nome tanto per provocarlo ma la cosa ancora una volta lo fece solamente divertire. "Noi non giochiamo secondo le regole piccola e che ti piaccia o meno sei la mia futura sposa e non mi sembra che tu ricordi il significato di quella parola visto che  poco fa tu eri avvinghiata a un altro uomo." A questo non avevo un esatta risposta se non rinfacciargli che fino a pochi giorni fa era lui quello con altre ragazze. "Hai ragione non so cosa significa essere fidanzati e tendo a imitare le persone che mi stanno attorno quindi Rhett se non vuoi che vada con altri uomini forse potresti darmi il buon esempio e non sbatterti ogni cazzo di donna di Boston o almeno abbi la decenza di nasconderlo cazzo. " Il suo sorriso di allargò "Sei gelosa Mia?" Andai in fiamme. Merda era meglio starmi zitta. "Nei tuoi sogni" cercai di colpirlo o almeno levarmelo di dosso ma lui intercettò il mio pungo e mise più pressione sui miei polsi. Così mi limitai  a guardarlo male. "Che cosa dovrei fare con te adesso?" Mille brividi mi investono, niente e nessuno mi assicurava  che Rhett non fosse come Bradley  o anche peggio, la maggior parte degli uomini nel nostro mondo lo era. Mi domandai se anche i miei fratelli lo fossero. No John aveva detto che amavano le loro mogli. Con la mano iniziò ad accarezzarmi la guancia poi dal nulla la sua presa si strinse sul mio collo e lui venne più vicino. "Se provi ancora  fare una cosa del genere Mia uccido il bastardo e ti farò rimpiangere te  di averlo fatto." Normalmente avrei avuto paura, diavolo una persona sana di mente di sicuro se la sarebbe fatta sotto, ma la sua presa non mi faceva male e c'era un che di sexy, poi ripensai alle sue parole e volevo darmi uno schiaffo da sola.

Concentrati cazzo.

"Non lo dici sul serio." Ma certo che lo diceva sul serio, era così che funzionava da queste parti. "Oh invece sono serissimo, tu mi appartieni  e io non condivido." Rimasi spaziata. Non ero un oggetto e prima se lo sarebbe messo in testa prima avrebbe fatto dei passi in avanti. La sua presa si allentò e lui si allontanò.  Io mi alzai sui gomiti mentre cercavo di riprendere il controllo delle mie emozioni, sentivo le guance andare in fiamme e il vestitino si era alzato di parecchio lasciando quasi tutto in bella vista.  Lui andò verso il mini bar versandosi quello che pensai fosse borbound. Questa notte avrei potuto far ammazzare un innocente solo per un mio atto di ribellione.Mi alzai traballando ma non mi mossi da vicino al letto. "Che cosa succederà a Philips?" Quando Rhett incontrò il mio sguardo seppi di aver commesso un errore madornale nel pronunciare il suo nome, istintivamente feci un passo indietro ma incontrai il letto quindi rimasi  immobile. Si portò il bicchiere alle labbra e bevve dei lunghi sorsi senza distogliere lo sguardo poi posò il bicchiere e si avvicinò. Mandai giù della saliva  e mi preparai, di solito adesso arrivavano gli schiaffi. Odiavo il modo in cui reagivo ma ormai non ne potevo fare almeno. Chiusi gli occhi ma quando li riapri lui mi guardava confuso. Poi qualcosa come un fulmine  passò nei suoi occhi facendolo irrigidire. Mi osservava come se fossi un enigma o come se mi volesse distruggere, ancora una volta non riuscivo a comprendere. Adesso che ci pensavo non gli avevo mai visto uno di quegli sguardi di apprezzamento che i vecchi mi rivolgevano. Forse non gli piacevo, ma se era così perché mi aveva chiesta in sposa? L'unica risposta che riuscii a darmi era quella che presto sarei diventata il suo punchingball e  allora fu il mio turno d'irrigidirmi. Dovevo trovare al più presto il bastardo che aveva ucciso la mia famiglia così sarei potuta tornare da loro.

Mi bloccai.

Se fossi stata la moglie di Rhett come avrei fatto ad andarmene? Non era la prima volta che ci pensavo ma adesso tutto sembrava così reale. La porta si aprii e io mi concentrai su di essa. Rhett mi stava ancora guardando ma io guardavo il nuovo arrivato. Era un ammasso di muscoli, diavolo se mi avesse solo sfiorata sarei finita per terra, e aveva uno di quegli sguardi glaciali che mi fece deglutire. Poi dalla porta che collegava le due camere entrarono Dominic ed Emma che era intenta a mandargli occhiate assassine. "Sergei porta Mia e la sua amica nella loro camera e stai di guardia, nessuno entra o esce senza il mio permesso."Sergei annui facendo cenno a Emma di seguirlo ma io non mi mossi. Non so perché ma la cosa mi fece imbestialire, anzi no sapevo perché, ero così stanca degli uomini che cercavano di dirmi cosa fare. "Non sei il mio padrone se voglio uscire da camera mia lo faccio con o senza il tuo permesso." Lo sfidai apertamente. La stanza sembrò congelarsi, Emma si girò di scatto verso di me con uno sguardo misto tra la preoccupazione e l'ammirazione, Dominic mi guardava divertito mentre Sergei non lasciava trasparire alcuna emozione ma la mia totale attenzione era Rhett. Il solito sguardo duro si intensificò e marciò verso di me afferrandomi il gomito senza però farmi male. "No Mia non lo fai, non esci di lì senza che io lo sappia e farai quello che ti dico, non avrei dovuto acconsentire che Bradley ti tenesse da lui senza una mia guardia ma adesso rimedierò." Feci un passo verso di lui anche se sapevo che dovevo smetterla ma ovviamente  non lo feci. "Tu non mi controlli." Un ghigno divertito si espanse sulla sua faccia. "Oh invece si e ti dirò cosa succederà da oggi in poi Mia, farai quello che ti viene chiesto e non sgattaiolerai più in un bar con una stupida parrucca in testa con la tua amichetta e non bacerai mai più qualcuno che non sia io oppure lo ucciderò e poi ti incateno da qualche parte e solo io avrò la cazzo di chiave.  Vuoi baciare qualcuno? Vieni da me. Sarò più che felice di accontentarti ma non tentarmi Mia e adesso vai in camera tua." Lo odia, lo odiai con ogni singola particella del mio corpo, stavo per rispondere ma Emma mi afferrò e mi portò via da lui. "Mia?" Mi girai verso Rhett che mi lanciò una giacca nera tre volte più grande di me. "Indossala prima di uscire da questa camera. " Era un test lo sapevo e lo sguardo implorante di Emma fu l'unica cosa che mi convinse. Indossai la giacca e il suo profumo mi invase. Lo guardai con sguardo truce ma mi bloccai, per la prima volta da quando lo conoscevo i suoi occhi furono attraversati da un lampo di eccitazione, lo sapevo perché li vedevo di continuo negli sguardi perversi dei colleghi di Bradley ma sparì così velocemente che  pensai di essermelo sognato. Fece un cenno con la testa e venni portata via.

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