『
CAPITOLO VENTI
«Rivediamoci, ti prego»』
"Allora Park Miso" sorrise, porgendole un frappuccino. I due avevano deciso di andare da Starbucks in centro a Seoul. Lei lo ringraziò, mentre lo osservava sedersi davanti a lei. Il telefono di Miso iniziò a vibrare in continuazione, simbolo dei tanti messaggi che le stavano arrivando: non guardò il mittente, non le sembrava educato, ma si immaginò che fosse o suo fratello Chanyeol o Jaemin preoccupati... o magari tutti e due, perché no.
"Devi essere molto famosa, vedo che ti cercano in tanti" scherzò lui. "Perdonami" si scusò, diventando rossa sugli zigomi. Si guardava continuamente attorno, con la paura che qualcuno potesse riconoscerla ed iniziare scandali sui social, e Jinyoung lo notò.
Il ragazzo era estremamente interessante ed affascinante: era alto, molto, muscoloso anche se non troppo, con gli occhi castani proprio come i capelli. Era completamente l'opposto di ciò che era Jisung.
"Non vorrei sembrare impertinente o tetro, ma sembri spaventata, perciò mi chiedevo se ti andasse di andare in un posto più appartato come casa mia-" non fece in tempo a finire la frase che subito ne iniziò un'altra. "Non fraintendere, non sono un maniaco, lo faccio solo per essere cortese!" esultò piano con le mani alzate. Miso rise a quel comportamento impacciato, ma annuì.
"Non ho una macchina, spero che una camminata non ti dispiaccia. Il mio appartamento non è molto lontano da qui" spiegò. I due erano già fuori dal locale, quando lui le aveva parlato.
Mentre camminavano c'era silenzio, e la situazione, per Miso, era un po' imbarazzante. "Non vorrei sembrare nuovamente uno stalker, ma vorrei chiederti un favore" disse, senza guardarla, forse per via dell'imbarazzo. Miso annuì. "Ho sentito che la tua amica Haneul si è trasferita in Cina proprio il giorno prima della consegna del vostro progetto riguardo ad un caso analizzato" spiegò. "So che ancora non ci conosciamo molto, ma vorrei chiederti se ti va di farlo con me e consegnarlo domani" domandò.
"Sei nel mio stesso corso? Wow, perdonami, non credo di averti mai visto" esclamò lei, un po' dispiaciuta. "Tu non guardi mai nessuno, è differente" scherzò, facendola ridere. "Perché no, mi va di farlo, ma ad una condizione!" esclamò tirando su un dito, in modo infantile. "Quale?"
"Sono piuttosto sicura che finiremo tardi e dovremmo ordinare la cena a casa, perciò, pagherò io il pasto" disse. "Ma smettila, il mio orgoglio maschile non mi permetterà mai di lasciarti pagare" scherzò lui.
—
"Questo è tutto il mio mondo" ironizzò lui aprendo la porta del suo bilocale, piccolo, ma caldo ed ospitale. Miso analizzò la stanza affascinata: non era un'appartamento lussuoso né mancava di stile ed il design era eccezionale. "E' davvero bellissimo qua" sussurrò abbastanza forte da farsi sentire dal ragazzo. "Sicuramente casa tua è cento volte più grande e costosa, questo deve essere una tana dei topi per te" sbuffò lui, imbarazzato.
"Vivo con mio fratello, suo marito ed altri trenta ragazzi circa, è più grande, si, ma è un dormitorio e puzza di testosterone" scherzò per non farlo sentire a disagio, anche se era la verità. "Dimmi di più" parlò lui, incuriosito mentre si accomodava sul sofà in pelle laccato di bianco, facendole cenno di sedersi accanto a lui. "Per quanto possa sorprenderti è piuttosto silenzioso lì. Sono sempre tutti a ballare o cantare nelle stanze apposite, quindi quando pulisco sono sempre sola, ad eccezione di qualche rara volta in cui intravedo mio fratello o il gruppo di Jisung... insomma non capita quasi mai di essere tutti insieme al completo" spiegò senza entrare troppo nei dettagli.
STAI LEGGENDO
SECRET [αcatalepsy SERIES]
Fanfiction❁ཻུ۪۪A PARK JISUNG FANFICTION❁ཻུ۪۪ ❝tu lo sapevi, non è vero?!❞ ❝secondo te sapevo che un ragazzino innamorato avrebbe baciato tua sorella?❞ ▂ ❗️ la visione è a discrezione del lettore può includere: contenuti a sfondo sessuale, estrema gelosia, omo...