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CAPITOLO TREDICI
«C'è posta!»

Era notte fonda e Miso aveva troppi pensieri per la testa. Si rigirava continuamente nel letto, pensando e ripensando ancora a quello che era accaduto la mattina precedente.

"C-Credo che chiuderemo un occhio per questa volta" balbettò il capo della Fantagio. Il giudice sorrise alla sicurezza, ma anche alla bravura della ragazza. "Adesso, come da testamento, i quattro signori Park dovranno mettere per scritto il loro desiderio" disse questo, facendo girare un foglio ed una penna a ciascuno dei ragazzi, che scrissero segretamente il loro volere, ripiegando, poi, il foglio, consegnandolo successivamente al giudice.

La seduta era finita e Miso aveva vinto quella causa civile. Stavano uscendo dalla stanza, quando il giudice richiamò la ragazza. Questa fece segno ai fratelli, Chanyeol e Changkyun, di aspettarla fuori, così lei chiuse la porta dietro di sé, rimanendo sola con l'uomo anziano.

"Qualcosa non va, giudice?" domandò. Questo sospirò. "E' davvero un bel desiderio il tuo. Organizzare il matrimonio per suo fratello Chanyeol non è un problema, ma al momento non è possibile" disse. Lei spalancò gli occhi. "Perché no? Credevo che mio fratello fosse stato assolto da tutte le accuse!" esclamò perplessa. "Assolutamente, ha vinto signorina Park, il caso è chiuso" specificò. "Allora cosa c'è che non va?" chiese ancora. L'uomo sospirò ancora. "Le sue informazioni personali sono state divulgate e stanno attualmente girando online. Non è possibile che il matrimonio avvenga, fino a che la situazione non si calmi. I paparazzi stanno diventando matti con la ricerca della ragazza con il signor Park Jisung e la SM non può permettersi che due dei suoi dipendenti più conosciuti finiscano sotto i riflettori, potrebbero succedere tante cose oltre alla possibile perdita economica" spiegò l'uomo.

"Che cosa devo fare allora?" chiese lei.

Quella stessa mattina, all'alba, Miso ebbe l'imminente bisogno di vomitare. Notò che Jaemin non era più nel letto, quindi, probabilmente, stava occupando il bagno nella camera. Lei non poteva aspettare, perciò si alzò frettolosamente dal letto e, con la stessa rapidità, arrivò al bagno tre stanze più avanti da camera sua, rigurgitando tutta la sua ansia nel water. Non appena ebbe finito, tirò lo sciacquone e si lavò la bocca, rinfrescandosi. Un ragazzo dai capelli biondi bussò delicatamente alla porta aperta. "Stai bene?" domandò. Lei annuì, anche se non era la verità. "Non sei brava a mentire" rise questo. "Andiamo forza, ti faccio un po' di tè" disse, invitandola a seguirlo in cucina.

"Come mai sveglio a quest'ora, hyung?" domandò la ragazza, mentre sorseggiava la bevanda calda in compagnia dell'amico. "Mi sveglio sempre prima per preparare la colazione" rispose. "Sai Miso, non sono un dottore, ma ti sei chiesta come mai hai vomitato?" domandò. "Ansia e pensieri vari" rispose lei, guardando il tè arancione dentro alla sua tazza di vetro. "Non dico che non sia vero, la causa di ieri deve essere stata davvero stressante, ma tu e Jisung avete fatto sesso... e credo anche parecchie volte. Visto che avete fatto rumore per due ore, credo che tu sappia che un preservativo è monouso..." spiegò. Lei non lo guardava ancora in faccia. "Renjun-ah, stai pensando che io sia incinta?" sussurrò Miso. "N-No , non sono un dottore, ma forse dovresti provare a fare uno di quei test" balbettò. La ragazza stette per qualche secondo in silenzio, tantoché il maggiore pensò che non avesse capito quanto detto. "D-Dove posso trovarlo?" balbettò lei, imbarazzata. "Fra poco esco a fare la spesa, te lo compro io... consideralo un regalo" ironizzò, ed entrambi sorrisero.

Tutti i ragazzi erano seduti al tavolino mentre consumavano il pranzo preparato da Junmyeon e Yixing. Ovviamente la televisione era accesa e, puntualmente, sul canale che in quel momento trasmetteva la fine di un'episodio di qualche serie televisiva.

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