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CAPITOLO CINQUE
«Un'appuntamento?»

Miso entrò nella sala prove trovandosi faccia a faccia con il vuoto ed il silenzio. Canticchiò una melodia mentre cercava le fantomatiche chiavi del dormitorio, e, quando le trovò, si rese conto che erano troppo in alto e che la sua mediocre statura non sarebbe stata sufficiente per poterle prendere.

Sbuffò, dopodiché si guardò attorno, cercando qualcosa come una sedia o uno sgabello sul quale poterci salire e raccoglierle, ma trovò solo la felpa nera di suo fratello, quindi sbuffò.

Baekhyun arrivò rapidamente nel dormitorio, aveva l'aria confusa e, a dir la verità, spaventata. La frase, o meglio, il sussurro della ragazza, lo aveva preoccupato. Appena varcò la porta della stanza in cui si trovava Jeno, con molta fretta si precipitò da lui; le Red Velvet erano ormai andate via da poco. «Mi serve Jaemin, ora» disse.

«Che coincidenza, anche a lui servi tu» rise. «Jeno, non adesso» dopo quelle parole il minore concluse la risata; l'angoscia negli occhi del maggiore lo preoccupò, tanto ché chiamò il fidanzato al cellulare.

«Jaemin»

«Ho freddo, che diavolo sta succedendo lassù?» Baekhyun tolse bruscamente il telefono dalle mani del proprietario.

«Jaemin!»

«Oh- Baek-»

«Devi salire, subito!»

«Ho scordato il badge nella stanza di controllo delle telecamere- mi sto preoccupando, che succede, va tutto bene?» domandò non appena notò l'ansia nella voce del maggiore.

«Renjun sta venendo ad aprirti, sali in fretta»

«Ma Baek-» Jaemin fu interrotto dal beep di fine chiamata ed imprecò. «Che diavolo stanno combinando lassù?» sussurrò.

Senza farselo ordinare, Renjun corse fuori dal dormitorio per andare ad aprire all'amico, mentre Jeno, Baekhyun e Chenle si diressero rapidamente nella stanza controllo delle telecamere di sicurezza. Baekhyun voleva sapere che cosa stesse facendo in quella stanza, mentre gli altri lo seguirono incuriositi. Appena arrivarono Jeno si sedette sulla spaziosa sedia, mentre gli altri due si appoggiarono ai lati di essa.

Baekhyun indicò frettolosamente un punto sul grande schermo davanti a loro. «Ingrandisci la stanza numero dodici» ordinò e Jeno fece quanto chiesto. «Che diavolo ci fa lì?» borbottò il maggiore.

«Le ho detto io di andare a prendere le chiavi di scorta del dormitorio di Taeyeon e Hyoyeon, ma credo che non ci arrivi» rispose Jeno, sorridendo ai salti impacciati della ragazzina, intenta a prendere le chiavi.

«Che cosa è quella cosa nera sul materassino?» chiese Chenle. «La felpa di Chanyeol» rispose il maggiore di tutti. Dopo pochi secondi di silenzio, Baekhyun sgranò gli occhi, incuriosito. "Si è aperta la porta"

Miso continuava a saltare e ad imprecare mentalmente, ma senza alcun successo. Pochi attimi dopo un profumo leggiadro, una fragranza decisamente maschile le invase le narici, una mano a lei sconosciuta le si appoggiò sul fianco sinistro, mentre dietro di lei sentiva una robusta presenza di un petto.

Si girò incuriosita e davanti si trovò non altro che lo splendido ragazzo dai capelli biondicci della quale aveva perso la testa il primo giorno. Il cuore le fece capolino; il suo pomo d'Adamo si alzò e si abbassò rapidamente. Con lo stesso sorriso, Park Jisung le consegnò le chiavi raccolte. Lei sussurrò un "Grazie" strozzato.

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