『
CAPITOLO QUARANTUNO
«Ipotesi più che plausibile»』
"Jaemin!" La voce della ragazza echeggiò nella piccola camera da letto condivisa con l'uomo dai capelli nero pece, nonché suo colore naturale. Il maggiore, che si stava lavando i denti con il suo spazzolino nel bagno collegato alla camera, avendo lasciato la porta aperta poté udire alla perfezione le parole della ragazza.
"Park Miso!" Esclamò con lo spazzolino ancora nella bocca. Finì rapidamente il suo lavoro, poi sciacquò ciò che rimaneva del dentifricio e si asciugò sull'asciugamano al lato del lavandino. Dalla fretta che aveva, Jaemin inciampò sui suoi stessi piedi mentre correva dalla ragazza.
Non badò al leggero dolore alla caviglia - che, tuttavia, passò in una manciata di secondi - tantoché corse, sorridente come la ragazza che l'aspettava a braccia aperte, incontrando il suo abbraccio.
"Mi sei mancata" sussurrò ammaliato dal profumo della sua sciarpa, che copriva ricordi devastanti che ancora lui non conosceva e che, forse, non avrebbe mai saputo. Miso rise di gioia, separandosi dalle sue braccia per guardarlo in viso.
"Sono passate meno di ventiquattro ore, Jaemin, ci siamo visti ieri pomeriggio!"
Lui alzò le spalle, mimando un "taci" con le labbra e mettendosi a braccia conserte, fingendo un broncio di offesa, alla quale Miso rise maggiormente.
"Jisung ha detto che volevi vedermi" parlò una volta conclusa la sua risata. Fu allora che lui tornò con le braccia basse ed il sorriso. "Già, dobbiamo parlare di qualcosa di importante"
Jaemin le fece segno di uscire dalla camera, ma lei rimase ferma, confusa, mostrandogli un'espressione interrogativa. Lui fu svelto a spiegarsi.
"Dovrai sposarti fra diversi mesi, devi scegliere il vestito, scegliere la location, prendere appuntamento con un wedding planner, scrivere la lista di nozze, scegliere gli invitati, prenotare la chiesa, insomma.... non puoi pensarci all'ultimo"
Aveva ragione, oh eccome se l'aveva. Gli occhi spalancati della ragazza mostravano shock puro. Aveva pensato a Renjun, all'iscrizione all'università privata di giurisprudenza, al bambino e all'imminente ritorno di Minseok, ma mai le era passato per la testa il matrimonio.
"C-Cosa?" balbettò con voce fioca, incapace di parlare più forte. "Voglio dire, tutte queste cose dovrai farle con Jisung, io non sarò tuo marito, ma l'unica in cui potrei aiutarti è la scelta del vestito da sposa, sempre se vorrai"
Miso lo fissava ancora con occhi sbarrati, tantoché lui fu costretto a guardarla con occhi perplessi. "Che c'è? Ho qualcosa in faccia?" domandò, tastandosi il viso.
"Mesi?!" esclamò lei. "Non capisco che cosa non ti torni del mio discorso, Miso"
"Il mio visto non mi permette di aspettare mesi per sposarmi! Non ho nulla di organizzato, né la lista di nozze, né gli invitati, né parlerò con un wedding planner-"
"Perché?" la interruppe lui, monotono. "Perché non ho soldi, Jaemin, non posso permettermi un matrimonio di lusso con mille invitati, io sono letteralmente disoccupata!"
"Credo che allora tu non sia a conoscenza che i matrimoni vengono pagati dai genitori degli sposi-"
"Beh, io credo che tu, invece, non sappia che io non ho più dei genitori!" Miso era molto nervosa, sicuramente per colpa della gravidanza, ma lo sguardo di Jaemin si trasformò in uno complice, cercando di farle capire, tramite un semplice sorriso, ciò che lui sapeva e voleva mostrarle.
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SECRET [αcatalepsy SERIES]
Fanfiction❁ཻུ۪۪A PARK JISUNG FANFICTION❁ཻུ۪۪ ❝tu lo sapevi, non è vero?!❞ ❝secondo te sapevo che un ragazzino innamorato avrebbe baciato tua sorella?❞ ▂ ❗️ la visione è a discrezione del lettore può includere: contenuti a sfondo sessuale, estrema gelosia, omo...