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CAPITOLO UNDICI
«È ancora valida l'offerta, signor Park?»

"Che carina, è casa mia, non credi?" domandò beffardo, quasi volesse prendersi gioco di lei. "Sta zitto, voglio delle risposte, Jinwoo" ringhiò lei. "A quali domande? Mi pare che tu sappia già tutto" rispose il fratello con aria superiore. "La lettera che mi hai mandato, che cosa vuoi da me?" domandò, anche se la risposta la conosceva già. "Voglio che tu abbia un figlio maschio, Miso, ora e con un Park" ringhiò. "M-Ma tu non capisci, ho diciannove anni, perché ora?" chiese esasperata. "Fra un anno la Fantagio verrà trasferita in Giappone, quindi, mia cara, fai due più due e capirai che non ti vedrò più" rispose guardandosi le mani. "Questa non è una risposta completa Jinwoo" constatò lei.

"Ascolta signorina, fra meno di un mese arresteranno Chanyeol, basterà che venga ricontrollato il testamento e sarà tutto molto semplice, se non vuoi che accada, dammi questo figlio maschio e fammelo educare a modo mio, così che non vengano come quei babbei dei tuoi fratelli, chiaro?" ringhiò con voce bassa, spaventando la minore. "Inoltre, ho già condiviso diverse tue informazioni con la stampa, saranno molto felici di associare finalmente il tuo volto alla nuova 'fortunata' di Park Jisung, non trovi?" rise. Miso sgranò gli occhi. "Adesso vattene" ordinò lui. "Sei stata avvertita signorina. O mi dai quello che voglio, o Chanyeol va dentro. Sta a te decidere" disse. La minore non rispose, anzi si mise le scarpe e se ne andò.

Quando Miso rientrò nel dormitorio, notò che era molto silenzioso. Doveva assolutamente parlare con Chanyeol, così si diresse nella sua camera, ma la trovò vuota, così si cambio direzione, quindi, come faceva sempre, verso la sua camera alla ricerca di Jaemin. "Jaemin-ah!" piagnucolò, chiamando l'amico. Il ragazzo uscì dal piccolo bagno che era nella stanza da letto e sbiancò quando vide la ragazza piangere; non ci pensò due volte a stringerla in un abbraccio. "Ho parlato con Jinwoo qualche minuto fa... sono andata a casa sua-" disse fra le lacrime. "T-Tu cosa? Perché lo hai fatto?!" quasi gridò. "Volevo delle risposte" singhiozzo. "E-E che ti ha detto?" chiese ancora. "Arresteranno Chanyeol!" disse prima di piangere ancora di più. Jaemin non sapeva che dirle, così si limitò ad accarezzarle la schiena, lasciandola sfogare.

Dopo pochi secondi, si sentì qualcuno bussare delicatamente alla porta della camera. "E' un momento brutto?" domandò il ceo. Jaemin scosse la testa: era un momento pessimo, ma lui era sempre il capo, così ascolto lui per lei. "Ho intenzione di farla partecipare ad reality show. Ha del potenziale e voglio che debutti qua, sotto la mia compagnia..." disse. "Ma?" domandò il minore, sapendo che il discorso non era concluso. "Se dovesse vincere, potrebbe finire alla Fantagio" rispose lui. "E perché mai lì? Fa schifo quella agenzia!" constatò Jaemin. "Hai ragione, ma suo fratello, Park Jinwoo, vuole portare Chanyeol a giudizio e sono piuttosto sicuro che lo arresterebbero. Ho dovuto trovare un compromesso" rispose.

"Truccherai i voti ed il programma?" domandò il minore, speranzoso. "Purtroppo non posso farlo... la Fantagio ha troppe cose di Chanyeol e di Miso fra le mani, sarebbe una strage"

La notte arrivò. Miso si rigirava nelle coperte, incapace di dormire. Necessitava di concludere una cosa, e così fece. Si alzò dal letto, senza svegliare Jaemin e si diresse nella camera del fratello, ma rimase perplessa quando vide Baekhyun dormiente sul divano e Chanyeol da solo sul letto. Sospirò: ci avrebbe pensato dopo a quello. Si avvicinò al lato del letto in cui il maggiore dormiva e si accovacciò. "So che stai dormendo e non puoi sentirmi" sussurrò per non svegliarlo. "Voglio dirti che non avrò quel bambino e so già come scagionarti dalle accuse, hyung" concluse alzandosi ed uscendo dalla camera, lasciando la porta aperta. "Lo so che lo sai" sussurrò Chanyeol con un sorriso.

Miso si diresse con passo felpato, ma veloce verso la camera di Jeno, aprì la porta e lo svegliò. "Hyung, ho bisogno del tuo aiuto" sussurrò per non svegliare Jisung. Jeno si alzò dal letto e la seguì in camera di Chanyeol. "Baekhyun ha il sonno leggero?" sussurrò lei una volta dentro la stanza. Il maggiore scosse la testa. "Affatto" disse. "Daccordo allora" parlò la ragazza. "Prendilo sotto le spalle ed io per i piedi. Non farlo cadere" ordinò, specificando nell'ultimo pezzo. Jeno ridacchiò. E così fecero: lui per le spalle, lei per le gambe, portarono l'esile corpo del maggiore sul materasso, accanto al fidanzato. I due stettero per qualche secondo fermi alla porta ad osservarli e sorrisero quando Baekhyun, spontaneamente, abbracciò il corpo del maggiore. Dopodiché uscirono, chiudendo, questa volta, la porta.

Quando furono arrivati davanti alla camera di Jeno, Miso lo fermò. "Jeno... avrei una cosa da risolvere... con Jisung" balbettò timida. "Puoi dormire con Jaemin?" domandò. "Va bene-" rispose lui, ma lei lo interruppe. "Hai a-ancora una di quelle confezioni blu?" disse mentre si guardava i piedi, imbarazzata. Jeno sorrise, si avvicinò al cassetto al lato della scrivania e prese ciò che Miso gli aveva chiesto. Lei lo ringraziò, dopodiché entrò nella camera e si chiuse la porta dietro di se, questa volta, a chiave.

Non poteva credere a quello che stava per fare, ma prese un bel respiro e si tranquillizzò. Jisung, che si era svegliato dopo la conversazione fra i due, la guardava perplesso. "Miso-" la chiamò, allontanandola dai suoi pensieri. Un sorriso casto le si formò sul volto, dopodiché imitò le stesse azioni che il ragazzo aveva svolto la notte precedente: si tolse la maglietta del pigiama e salì sul letto con molta calma. "M-Miso, che stai-" balbettò lui, incapace di controllare la situazione. Le posizioni si erano invertite. Lei sorrise, dopodiché mostrò con una mano la confezione colorata al maggiore. "E' ancora valida l'offerta, signor Park?" scherzò. Lui la afferrò per i fianchi, ribaltando le posizioni, nascondendo i corpi fra le lenzuola.

"Jeno-yah" piagnucolò Jaemin a bassa voce. "Che succede?" domandò il fidanzato, voltandosi verso l'amato che guardava il soffitto. "Non riesco a dormire" borbottò. Il maggiore sospirò. "Devo andare a dire a quei due di fare meno rumore?" domandò, pronto ad alzarsi. Jaemin però lo fermò. "No, non c'è bisogno" sorrise. "Lasciali divertire" sussurrò.

Esattamente la medesima frase fu ripetuta da Baekhyun due stanze più avanti.

Esattamente la medesima frase fu ripetuta da Baekhyun due stanze più avanti

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Ahhhhhh l'amore... (non bannatemi la storia per cortesia, è legale lo giuro)

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