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A/N: Disclaimer: non ricordo se lo avevo già detto, ma lo ripeterò, ogni parte in corsivo è un flashback

CAPITOLO TRENTACINQUE
«Aspetto un bambino»

"Siete finiti" quelle parole venivano proprio fuori dalla bocca del tailandese, legato fermamente con delle corde trovate in magazzino. Si trovavano in camera di Renjun e dovevano trovare un modo per spostarlo proprio nell'unica area non videosorvegliata del palazzo.

I due ragazzi, però, lo ignorarono. Stavano discutendo del piano, ma nessuno aveva una soluzione pronta. "E se editassimo i video delle telecamere, tagliando il momento in cui lo portiamo ai magazzini?" propose il cinese, ma Baekhyun dissentì immediatamente.

"Questo idiota ci denuncerà e la prima cosa che saranno portate in tribunale dal suo avvocato saranno proprio quelle registrazioni. Se scoprissero che li abbiamo modificati, ci arresterebbero subito" disse, facendo riflettere il maggiore.

"Verremmo arrestati ugualmente, hyung-"

Ten ruotò gli occhi al cielo, interrompendolo successivamente. "Già, proprio così, voi due imbecilli verrete arrestati e per cosa? Perché mi avete tenuto nascosto perché non rovinassi il momento di Park Jisung?" domandò retorico ed annoiato.

"Questo non sarebbe accaduto se tu non ti fossi immischiato" Renjun sputò veleno dalla bocca: se prima lo sopportava a stento, allora adesso lo detestava. "Occhio a come parli Huang, o il tuo piccolo segreto potrebbe accidentalmente scappare fuori dalla mia bocca-"

Ten non fece nemmeno in tempo a ghignare che il cinese lo aveva già colpito con un pugno sul viso. Baekhyun sgranò gli occhi e lo tirò indietro prendendolo per il colletto della maglietta. "Sei pazzo? Vuoi che oltre al rapimento venga aggiunto che hai picchiato il tuo ostaggio alla lista delle accuse?! Datti una regolata, Huang"

"Se vuoi annientare qualcuno, parla solo di me, ma non mettere in mezzo Jaemin e Jeno perché loro non c'entrano nulla" ringhiò a bassa voce, cercando di intimorire il tailandese che, in quel momento, aveva il coltello dalla parte del manico. Ten ghignò soddisfatto.

"Non vedo l'ora di vedere le vostre facce in tribunale quando Miso sarà al mio fianco come mio legale per difendermi" quel sorriso strafottente li fece andare su tutte le furie. "Ignoralo, Renjun, non dargli quello che vuole" suggerì Baekhyun. Il cinese annuì.

"Vado a preparare una torta per stasera, così non dovrò vedere più la sua faccia"

Baekhyun sgranò gli occhi a quelle parole. "Dannazione, sì!" esclamò, facendo sobbalzare sia Renjun che Ten. "Cosa?" domandò il minore. "Quello di cui abbiamo bisogno per spostarlo senza essere notati è un corto circuito!"

Il cinese constatò che quella fosse un'ottima idea. "Come faremo?" chiese. "Dobbiamo sembrare assolutamente normali, non sospetti. Tu andrai a cucinare la cena e dovrai usare il forno. Io andrò a mettere la lavatrice. Il generatore non reggerà, quindi salterà la corrente"

"Il blackout ci consentirà di spostarlo fino ai magazzini, poi tutto ripartirà normalmente. Ma abbiamo cinque minuti prima che si attivi il generatore d'emergenza, pensi di farcela?" spiegò.

Renjun annuì soddisfatto. "Siamo già nella merda, Baekhyun, tanto vale provare" sorrise, poi il ragazzo narrò il piano.

"Tu uscirai dalla porta, mentre io proprio da dove sono entrato" sorrise il maggiore, guardando verso il condotto di areazione"

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