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CAPITOLO TRENTA
«Quindi adesso ti fidi di Ten?»

"Miso non tornerà" erano le nove di sera quando Renjun concluse la narrazione di ciò che aveva udito al bar, tralasciando, ovviamente, la parte della gravidanza. Aveva atteso che anche Chanyeol e Baekhyun avessero finito l'allenamento per parlare.

Chanyeol si mise le mani nei capelli dalla frustrazione. "Dannazione" ringhiò.

"In breve" cominciò Jaemin, dopo aver raccontato anche lui le parole che la ragazza le aveva detto in Nord Corea. "Se il matrimonio non dovesse funzionare, siamo fregati"

"Jisung lo sa già?" domandò Baekhyun lì presente. I ragazzi scossero la testa. "Cosa dovrei sapere?" domandò il biondo appena nominato, puntando fuori dalla sua camera con un lecca lecca in bocca.

Renjun sospirò. "Tempismo perfetto" mormorò senza farsi sentire.

"Dov'è Miso?" domandò con sguardo sospetto, squadrando ogni persona presente. "J-Jisung, è una cosa difficile da-"

"Taglia corto, Renjun. Non sono un bambino" il minore ruotò gli occhi al cielo. Il biondo sembrò, agli occhi di tutti, irato. Era strano, che cosa poteva essere successo per essere così arrabbiato? "Il matrimonio potrebbe non funzionare"

"Perché?" domandò con sguardo accigliato. "Sono successe delle cose che ci fanno pensare che Miso non accetterà la proposta. Ha detto che resterà fino ai MAMA solo per Changkyun. Non tornerà più qua, poi prenderà un aereo senza farsi vedere da nessuno"

Stranamente il biondo non sembrò essere influenzato da quella brutta notizia. "Funzionerà" disse solo. "Se mi ama davvero funzionerà"

"D'accordo ho appena parlato con Kihyun, ha detto che Miso è arrivata qualche ora fa ed è uscita da quaranta minuti circa. Sembra che cenerà fuori" Changkyun uscì dalla porta del bagno, spiegando e rilassando Chanyeol.

"Menomale" sussurrò Jaemin, felice. Jisung lo squadrava con occhio sospetto ed irato. "Forza, ci siamo preoccupati abbastanza, adesso ceniamo" propose Baekhyun. "Changkyun ti unirai a noi?" domandò al fratello del marito.

"Kihyun è abituato a mangiare presto, perciò temo che dovrete sopportarmi anche a cena" sorrise educatamente. "Metteremo un piatto in più" Junmyeon si diresse subito ad apparecchiare, seguito da tutti gli altri.

"Non c'è bisogno, prenderà il mio posto. Mangerò più tardi" disse Jisung. "Ah" continuò fingendo di essersi dimenticato qualcosa. "Jaemin, mi servirebbe il tuo aiuto nella stanza nell'ala sud" sorrise in modo falso. Il maggiore lo seguì anche se un po' intimorito.

D'altro canto, Renjun era insospettito dal suo comportamento. "Chenle" disse, richiamando il minore accanto a lui. "Jisung nasconde qualcosa" continuò. Il minore inarcò un sopracciglio, confuso. "Cosa te lo fa pensare?"

"L'ala sud è l'unica area non videosorvegliata del palazzo"

Jisung camminava davanti al maggiore, varcando la soglia di quell'ala non protetta. C'erano solo dei magazzini, piccoli, ma non necessari da videosorvegliare. Era vuoto. Silenzio di tomba. Il biondo si fermò improvvisamente, facendo congelare anche il moro.

"Perché siamo qua?" domandò Jaemin, perplesso. Jisung ignorò la sua domanda. "Renjun ci ha parlato del biglietto nascosto nel giacchetto di Miso, la mattina dopo la vostra partenza"

Il maggiore non capiva davvero dove il ragazzo volesse arrivare a parare. "Sì, lo ha trovato lui e me lo ha mostrato... Miso ha scoperto qualcosa?" chiese, questa volta preoccupato. Jisung sorrise in modo maniacale.

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