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CAPITOLO VENTUNO
«Anche Ten è molto bravo con l'inglese-»

I raggi del sole gli illuminavano gli occhi chiusi, infastidendo il suo sonno: Jisung si lamentò appena, rigirandosi svariate volte nel letto per cercare di evitare quella luce che gli impediva di dormire bene. Ci volle poco prima che lasciasse perdere, quindi che si svegliasse.

Quando aprì gli occhi, ci mise una manciata di secondi per mettere a fuoco la vista e, non appena fu capace di vedere, non trovò Miso accanto a lui. Sospirò quando si ricordò che quel giorno avrebbe dovuto parlarle del tanto atteso e vero fidanzamento. Un pensiero ne tirava un altro e ben presto si ritrovò tremolante, ansioso: la data dei MAMA era sempre più vicina e mancavano meno di due mesi alla fantomatica proposta di matrimonio. Aveva paura che qualcosa sarebbe andato storto e non poteva permettersi imprevisti.

Caso volle che qualcuno alla porta della camera bussasse, risvegliandolo dai suoi pensieri.

"Vieni" rispose con voce roca, non conoscendo nemmeno l'ospite che voleva entrare. La porta si aprì e Jisung si rilassò quando riconobbe Jaemin. "Sbrigati, Chanyeol e Changkyun ci aspettano alla Starship assieme al capo" disse, aspettando che il minore si alzasse ed iniziasse a prepararsi.

"Miso è lì?" domandò, mentre scattava in piedi, indossando i vestiti del giorno precedente per la fretta. Il maggiore annuì lentamente, quindi Jisung chiese nuovamente. "Anche Jinwoo è lì?"

"No" rispose l'altro, rassicurandolo. Non appena Jisung fu pronto, i due si ritrovarono all'uscita dei dormitori, con una macchina che li stava attendendo.

Il breve tragitto fu silenzioso ed in poco tempo arrivarono all'agenzia dei Monsta X, luogo in cui tutte quelle persone li stavano aspettando: sia Jaemin che il minore sudavano freddo dall'ansia.

Quando i due ragazzi aprirono la porta della stanza in cui una dipendente dell'agenzia li aveva gentilmente accompagnati, quasi non svennero: lì presente c'era il fratello del sergente maggiore nordcoreano Lee Hanseol, in piedi, che li guardava, invitandoli a prendere posto: entrambi si sedettero accanto a Miso.

"Bene, adesso che siamo tutti presenti, possiamo cominciare" disse l'uomo con un accento differente. Nella stanza c'erano solo Chanyeol con Baekhyun, Changkyun, Miso, i due manager delle due diverse agenzie ed i due arrivati.

"Signorina Park, mio fratello ha dato un occhiata alla causa civile da lei vinta, contro suo fratello, Park Jinwoo, e ne è rimasto esterrefatto. Per la sua giovane età e la poca esperienza lavorativa è stato eccezionale il modo in cui lei ha ribaltato il caso, davvero meraviglioso!" la complimentò lui. Lei gli sorrideva in modo educato, ma il diverso accento le difficoltava la comprensione di quelle parole.

"C-Chiedo scusa, credo di aver capito poco o niente" deglutì, imbarazzata. L'uomo le sorrise, capendo la poca conoscenza della lingua, quindi Jaemin le tradusse tutto a bassa voce. "La ringrazio infinitamente per questi complimenti, solo che non ne capisco il punto" osservò.

"Davvero perspicace, signorina" commentò lui, con un sorriso. "Il figlio del sergente maggiore Lee è stato coinvolto in atti illegali, quindi abbiamo ritenuto la sua presenza come avvocato del signorino Lee indispensabile" spiegò. Dopo una veloce traduzione, Miso sgranò gli occhi. "I-Io dovrei pensarci un po', signore, insomma... non mi reputo all'altezza di un compito ed una responsabilità tale- voglio dire- sono una studentessa universitaria, se sono riuscita a scagionare mio fratello è stato solo per pura fortuna" balbettò, gesticolando.

"Signorina Park, non è solo una semplice scolara, lei è un avvocato vero e proprio, indipendente. Lei non ha bisogno di imparare il diritto ancora perché già conosce ogni sua sfaccettatura, quindi perché non passa all'azione?" la incitò lui, trasformando la sua pronuncia in una più impacciata, ma che Miso avrebbe capito.

Ci fu qualche attimo di silenzio nella stanza. "Miso" la chiamò Chanyeol in un sussurro. "Ha ragione, tu non sei una semplice studentessa, sei speciale... è un'offerta di lavoro davvero interessante, potresti far spiccare la tua carriera, visitare il mondo e guadagnare davvero tanti soldi!" continuò, cercando di farle cogliere quell'importante opportunità.

"Di quanto parliamo?" domandò lei, rivolgendosi all'uomo nordcoreano con un sopracciglio inarcato. Lui sogghignò, ribadendo l'audacia della ragazzina. "Tre milioni e mezzo" rispose schietto. Diverse espressioni scioccate si presentarono. "I-Io non posso accettare, è tro-" Miso non fece in tempo a finire la frase, quando Jaemin le tirò una gomitata sul braccio tanto forte da farle ritirare le parole. L'uomo sorrise, divertito.

"Ci sono un paio di condizioni di cui devo informarla, prima che lei firmi il contratto, signorina Park" disse, facendo schiarire la voce alla ragazza. "La prima è che ha tempo solo tredici giorni per studiare a pieno il caso ed incontrare il cliente, poiché il primo processo si terrà a dopo quella data, mentre l'ultimo dopo ventisette giorni a partire dalla data odierna. E la seconda condizione è che lei dovrà essere accompagnata da un interprete o da un conoscente della lingua inglese, poiché lei fatica l'apprendimento del dialetto nordcoreano. Spero di essere stato esaustivo" concluse, avvicinando il foglio con il contratto da firmare.

"Dovrà compilare il documento con i suoi dati e quelli del suo accompagnatore; come scritto, la sosta a Pyongyang sarà di non oltre trenta giorni; i pasti e gli alloggi sono stati gentilmente pagati dal sergente maggiore, Lee Haseol. Se deciderà di firmare il contratto con il signor Lee, una macchina privata verrà a prendere lei ed il suo accompagnatore alle sette e trenta di domani mattina" spiegò, riassumendo il contratto. "Vi concedo dieci minuti per decidere una risposta, appena tornerò, ne discuteremo" sorrise, prima di uscire dalla stanza.

"Dunque..." iniziò Baekhyun, un po' incerto, ma Jisung lo interruppe. "Andrò io con Miso. So parlare inglese" disse fermamente. "Impossibile" il manager della sua agenzia lo bloccò. "Domani c'è la finale di 'Dancing High', non puoi mancare" il minore sbuffò, sussurrando un 'dannazione'.

"Changkyun è madrelingua inglese, può andare lui" constatò Chanyeol, ma il fratello minore subito dissentì. "Dobbiamo prepararci ai MAMA, non posso permettermi un assenza così lunga"

"Anche Ten è molto bravo con l'inglese-" il manager della SM non si rese conto di aver creato degli occhi sgranati da parte di tutti i ragazzi, eccetto Miso, ovviamente, ignara di ogni cosa. L'uomo capì, anche senza una risposta, che non avrebbe dovuto tirare fuori il nome del tailandese, quindi si rimangiò le parole. "D'accordo..." mormorò, facendosi piccolo.

"Io credo che Jaemin dovrebbe accompagnarmi" parlò Miso. "In fondo non ha promozioni da svolgere, quindi è libero, e inoltre parla molto bene l'inglese... alla fine è lui che mi ha aiutato con la vostra lingua, giusto?" domandò timidamente, ricevendo in cambio volti convinti. "Dunque, Jaemin, vuoi andare con lei?" domandò Baekhyun, anche se, dall'espressione felice del ragazzo, conosceva già la risposta. Il minore, infatti, annuì freneticamente, gioioso, quindi Miso compilò tutto il documento.

Era talmente emozionata dall'opportunità così importante offerta, che non aveva idea di quello in cui si stava cacciando.

Era talmente emozionata dall'opportunità così importante offerta, che non aveva idea di quello in cui si stava cacciando

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Il prossimo capitolo è fantastico .

Che ne pensate di questo contratto in Nord Corea? Il signor Lee è molto strano...

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