World//Seo Changbin

17

"Ma tu chi sei?"
Y/n e Changbin rimasero a guardarsi negli occhi per qualche minuto.

Changbin era perso totalmente per lei, la vedeva più matura, più bella e più intelligente dell'ultima volta che l'aveva vista. Il suo cuore batteva all'impazzata ma era distrutto all'idea che lei non ricordasse un minimo particolare della loro storia.

"Y/n?" I due furono interrotti da Minho.
"Ehi."
"Changbin puoi svegliare i tuoi amici? Dovete fare colazione così poi partiamo." avvisò.
"Si... ora li sveglio..."
"Vi aspettiamo in cucina." gli sorrise Y/n per poi alzarsi e uscire accompagnata da Minho.

"Merda merda merda..." si maledette Changbin tirandosi indietro i capelli dalla frustrazione.
"Che hai?" gli chiede Chan sbadigliando.
"Mi sento inutile se non riesce a ricordarmi."
"Changbin... dalle tempo, hai sentito Minho e gli altri, cercheranno una cura e tutto tornerà come prima."

Dopo aver scosso più volte Jisung obbligandolo ad alzarsi i quattro raggiunsero la tavola della cucina sedendosi insieme agli altri.
Questa era ben addobbata con brioche, dolci, brownies e quant'altro.

"Mangiate pure tutto quello che volete, ho pensato che avreste avuto molta fame." gli sorrise Felix mentre si sedevano.

Changbin si sedette davanti a Y/n che si stava sorseggiando un caffè.
Accanto a lei Minho gli faceva i dispetti come suo solito sporcandola con lo zucchero a velo dei brownies.

"Potete per favore mangiare e non giocare con i miei brownies?" chiese infastidito Felix.
I due lo guardarono storto come se dicesse solo fesserie su fesserie.

Hyunjin si unì ai ragazzi stiracchiandosi la schiena e sbadigliando come se non avesse dormito tutta notte.

"Come ti senti?" gli chiese Y/n mentre si sedeva.
"Sto bene... suppongo, i poliziotti sanno chi sono?"
"No, non sono riusciti ad identificarti, ma faranno sicuramente delle ricerche e ovviamente non puoi più andare a lavoro." osservò Minho.
"L'importante è che possa camminare per strada liberamente.
Del lavoro non mi interessa, era inutile."

"Anche voi lavorate?" chiese Jisung riferendosi a Felix, Y/n e Minho.
"Io e Y/n lavoriamo in un'agenzia di giornalismo attraverso la quale riusciamo a procurarci varie informazione sulla Resistenza.
"Io invece faccio da hacker, hackero le email dei giornalisti prima che vengano inviate a Y/n in modo che quando le trascrive online sono modificate."

"Wow..." pensò Jisung ad occhi aperti.
"E voi?" Chiese Y/n. "Che lavoro facevate nel Mondo di Sotto?"

"Beh io... spaccio spazzatura del Mondo di Sopra..." disse Jisung guardandosi in basso.
"Aspetta... tu sei quel ragazzo di cui ci ha parlato John, quello che ripara gli oggetti!" lo indicò Minho.
"Si, sono io..."
"Amico sei grande! I bassi fondi della città ti conoscono tutti!"
"D-Davvero?"
"Io ho un oggetto che hai riparato tu." gli sorrise Y/n divertita.
"Sei davvero bravo."

"Io faccio il falegname ma mi occupo anche di prendere gli orari delle vedette sulle montagne del Mondo di Sopra."
"Quindi è così che non avete avuto tanti problemi ad arrivare fino a Jonh." pensò Felix.
"Esatto... ma ci hanno scoperto comunque..."
"Non è stata colpa tua, ma delle impronte che avete lasciato, se non le avessero mai notate potreste gironzolare come nulla fosse per tutta la città." lo rassicurò Minho.

"Io mi occupavo di vendere oggetti di ogni tipo." continuò Chan.
"Io sono... un semplice agricoltore, mi occupo dei campi intorno a casa per avere qualcosa da mangiare ogni tanto..."

"Non soffrirai più la fame, nessuno di voi." Y/n gli strinse la mano da sopra il tavolo sorridendo a tutti loro.

"È bello quello che state facendo... per noi intendo..." pensò Chan.
"Possiamo sapere qual è esattamente il vostro piano?" chiese Seungmin.

Y/n e gli altri si guardarono prima di lasciare la parola a Minho.

"Vogliamo permettere a voi del Mondo di Sotto di venire a vivere qui mentre le vostre case verranno modernizzate un minimo per permettervi una vita decente senza soffrire la fame."

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