Capitolo 8 ~ Parlavate di me?

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"Mantieni la calma, andrà tutto bene.
Non essere in ansia, andrà tutto bene"

E' questo il mantra che mi ripeto da quando mi sono svegliata, ormai un'ora fa e continuo imperterrita a farlo, anche ora, mentre mi dirigo, rigorosamente a piedi, verso la villa del mio nuovo datore di lavoro, la stella del calcio, Edoardo Bianchini, visto che è piuttosto vicina a casa mia, ma in realtà, non è che ci credo molto.

Poiché, da quando, diversi mesi fa, ho lasciato la mia città natale - o forse, in realtà, da molto prima - é come se avessi una sorta di blocco, che non mi permette di fidarmi totalmente delle persone e non intendo solo con gente relativamente famosa, come potrebbe essere quello che è ormai diventato il giro di amicizie di Bebe, visto che è fidanzata con una promessa del calcio internazionale, no, io parlo in generale, soprattutto degli uomini, di qualunque ceto sociale siano, visto quanto accaduto con mio padre.

Eventi che, solo a ricordarli, mi si crea una morsa nello stomaco.

E alla fine, senza rendermene conto, arrivo a destinazione.
Per cui, visto che per motivi di privacy, la villa è circondata da alte siepi, citofono e nel mentre che aspetto, mi sistemo il foulard con cui ho raccolto i capelli, essendo ricci e molto ribelli.
Quando poi il cancello in ferro battuto si apre, entro, venendo però accolta, non da Edoardo, come mi aspettavo, ma da sua madre

«Salve signora Bianchini»

«Benvenuta Leyla, mi segua»

La quale, con l'aria glaciale che la caratterizza, mi invita ad entrare e pian piano, mi mostra tutta la villa, nonostante qualcosa io l'abbia già intravisto durante il colloquio dell'altra giorno.

«Allora, questo, come avrai capito, è l'atrio d'ingresso» esclama infatti, appena entrate, allargando le braccia, quasi a volerlo sottolineare
«Ogni giorno, appena entrata, dovrai lasciare le tue scarpe in quell'apposita scarpiera e indossare le pattine... sai, ci teniamo particolarmente all'igiene» continua poi, mostrandomi la scarpiera in questione.
«Da qui, si passa poi al salotto, con cucina a vista, che ovviamente è il luogo dove passerai la maggior parte del tuo tempo, quindi ti invito ad osservarla con attenzione, anche se è provvista della qualunque»

Non posso darle torto, sembra la cucina di uno chef stellato per quanto é grande, moderna e ricca di utensili ed elettrodomestici

«Percorrendo il corridoio, si raggiungono poi la camera di mio figlio, quella degli ospiti e il bagno pubblico, visto che Edo ne ha uno privato, confinante con la sua stanza e ultima, ma non per importanza, la piscina al coperto» annuncia poi, mostrandomele una ad una, compresa la stupenda piscina, che non immaginavo nemmeno potesse esserci.
«Tornando poi in salotto, come puoi ben vedere, abbiamo due ampie porte finestre, che conducono al giardino, anche se ti anticipo già che mio figlio, ultimamente, non ama molto passare il suo tempo all'aria...»

«Aperta...
Si... è così, tranne stamattina, che stranamente, mi andava di fare colazione all'esterno.
In ogni caso, denoto con piacere che stavate parlando di me»

Ci interrompe però Edoardo, rientrando dal giardino, sulla sua sedia a rotelle, al che lei risponde

«Non è così figliolo, le ho solo mostrato le varie stanze e ho accennato al fatto che anche se hai un ampio giardino a disposizione, non ami molto trascorrerci il tuo tempo»

«Ottimo, brava...
Già che ci siamo allora, Leyla ti presento Fabio, il mio fisioterapista»

«Buongiorno Leyla, è davvero un piacere conoscerla e sarò molto felice di assaggiare i suoi piatti» mi saluta il palestrato al suo fianco, porgendomi la mano, al che io gliela stringo e affermo

«Il piacere è tutto mio, anzi, visto che è quasi ora di pranzo, che ne dite se ve ne...»

«Tesoroo, scusa il ritardo, c'era un traffico»
Ma vengo interrotta, prima di poter terminare, dalla ragazza che era con lui alla festa, la quale entra in casa e dopo averci raggiunta, con una certa supponenza, esclama
«Roberta, ciao! Anche tu qui?»

«Ciao tesoro, si, sono qui, ma solo per fare gli onori di casa a Leyla, la nuova cuoca, ora che ci sei tu però, sono decisamente più contenta» risponde perciò la signora Bianchini, abbracciando la ragazza

«Oh Leyla, ciao, ci rivediamo...
Alla fine Edo ha scelto te»

Quanta gioia, mamma mia, fa quasi fatica a contenersi.

«Già Sarah, qualche problema?» esclama però Edoardo, lasciandomi quasi stranita, tanto che lei risponde

«No, assolutamente no, tesoro, non ti scaldare, che sai che ci rimango male»

«Già figliolo, in fondo Sarah è molto impegnata in questo periodo, apprezza che si sia liberata per venirti a trovare» le da man forte la signora Bianchini

«Già, ho portato anche il cinese, che tanto ti piace» afferma perciò la perfezione fatta a donna, mostrando il sacchetto con il cibo d'asporto

«Nessuno te l'ha chiesto Sarah» ribatte però, nuovamente, lui.

Ha ragione Bebe, questa storia é molto, ma molto strana.
Sinceramente però non mi deve in alcun modo interessare, io sono qui solo per lavorare e aiutare la mia famiglia

«Si, ma é qui, per te, quindi cerca di apprezzarlo.
Quanto a te Leyla, oggi i tuoi servizi non sono richiesti, va pure a casa»

Ok, sono un tantinello confusa

«V...va.. Va bene, allora a domani»

«A domani con il tuo primo giorno di lavoro, Leyla Kayà» conclude Edoardo.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui assistiamo a quello che doveva essere il primo giorno di lavoro di Leyla, anche se poi le cose hanno preso un'altra piega e capiamo sempre di più i suoi timori e questo suo blocco, che non le permette di fidarsi.
Che dire, spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia, se vi va stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio e ci vediamo domenica con "Rapita" e tra una settimana con il prossimo 💖⚽🍰

Dribbling d'amore ~ Football & Love Series Vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora