Capitolo 41 ~ Un ritorno imprevisto

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«Eccoci arrivati» esclama il mio fidanzato, accostando l'auto sotto casa

«Eccoci arrivati...» sospiro quindi io, ancora fra le nuvole per quanto accaduto tra ieri e stanotte «Prima di andare, però, ci tengo a ringraziarti Edo»

«Ringraziarmi? E perchè mai?» domanda lui, ridacchiando

«Perchè la giornata di ieri è stata meravigliosa...
Dio, non so quanto tempo era che non stavo così bene ed è tutto merito tuo»

«Non ho fatto nulla di speciale Leyla»

«Credimi, non è così, hai fatto più di quanto avrei mai potuto desiderare... Ti amo» chiarisco, abbozzando un sorriso

«Ti amo anche io» risponde perciò lui, sporgendosi verso il mio sedile, per darmi un tenero bacio «Ma ora va, prima che tua madre si insospettisca» continua però poi, ridacchiando.

Al che, io apro la portiera, esco dall'abitacolo e mi dirigo verso casa, ma prima di aprire il cancello, mi volto nuovamente verso di lui e gli rivolgo un ultimo sguardo, carico di tutto l'amore che provo, riflesso del suo.

La serenità acquisita, purtroppo però, si sgretola all'instante, quando, credendo non via nessuno in casa, dopo aver aperto la porta con le mie chiavi ed essermi diretta in salotto, mi trovo faccia a faccia con l'ultima persona che avrei voluto vedere.

E mi sembra quasi di essere stata trasportata, improvvisamente, nel mio peggior incubo.

«Ciao tesoro»

«P..papà?!»

«In carne ed ossa... finalmente oserei dire.
Non sai quanto mi sei mancata tesoro mio» esclama l'uomo che mi ha dato la vita.
Io però lo ignoro e anzi vado dritta per dritta verso mia madre, seduta sul divano, in completo silenzio e con lo sguardo rivolto verso il vuoto

«Mamma, stai bene?»

«Certo che sta bene, non vedi?» risponde però lui, per lei, indicandola, quasi con fare derisorio, per poi cercare di accarezzarmi una guancia.
Io però mi scanso e affermo, con durezza

«Non. Mi. Toccare»

«Tranquilla, volevo solo darti una carezza, niente di più»

«Invece che pensare a questo, vedi di dirmi dov'è mia sorella» ribatto, nervosa.
Al che, lui risponde

«Sta ancora dormendo.
Tua madre mi ha chiesto di non svegliarla finchè non fossi rincasata anche tu e così ho fatto»

«Oh... e come... come ci hai trovate?» chiedo poi, curiosa e sempre piú in ansia

«Beh, questa è una storia piuttosto divertente.
Quando ho capito che eravate fuggite, ho sofferto per mesi, ma ho anche capito che avevo sbagliato e che il modo migliore per riconquistarvi, era far passare del tempo e lasciare che le cose si sbollentassero...
Fortuna ha però voluto che ieri mattina, passando davanti all'edicola sotto casa, su uno dei tanti giornali di gossip, ho visto un articolo assurdo, nel quale si parlava della tua relazione sentimentale con un calciatore e si accennava ad una serie di particolari, su di te, che mi hanno portato a capire, rapidamente, dove vi trovate... quasi come fosse destino» mi racconta quindi lui, in risposta, sconvolgendomi.
Al che io alzo il tono di voce e affermo

«E tu vorresti farmi credere che hai passato mesi a crogiolarti nel dolore? Vorresti farmi credere che non ce l'hai a morte con noi per averti abbandonato?»

«Proprio così Leyla, perchè sono pentito e sono cambiato, davvero cambiato.
So di aver sbagliato, in tutti questi anni, di avervi ferite e di non essere stato nè un buon marito, nè tantomeno un buon padre, ma desidero davvero rimediare, soprattutto per Jasmine, se lo merita»

«Cosa?! Si merita di vivere in un clima di terrore e sofferenza? Si merita di vedere la madre picchiata? E chissà, magari, in un futuro, più o meno lontano, di finire come lei? Questo si merita?!»

«Leyla, ora però stai davvero esage...»

«Pa...pà?» ci interrompe Jasmine, uscendo dalla sua stanza e nel mentre, sbadigliando e strizzando gli occhi

«Si piccola, sono io e sono qui... buongiorno e ben svegliata» risponde quindi lui, facendo per andarle incontro.
Io però mi frappongo e affermo

«Jas, no, sta ferma lì e tu allontanati da lei»

«Leyla, prima di essere tua sorella, Jasmine è mia figlia e se voglio abbracciarla, dopo mesi che non la vedo, non sarai certo tu ad impedirmelo»

«Io forse no, ma la mamma si... Mamma mandalo via, per favore» la incoraggio

«E se nemmeno tua madre lo volesse?» risponde però, nuovamente, lui, al suo posto.
Al che, con tono speranzoso, io insisto

«Mamma...»

«Tesoro, a me sembra davvero pentito, prima che tu arrivassi si è scusato più volte e ha espresso la volontà di recuperare il rapporto e di tornare ad essere un padre, perciò io gli credo e voglio dargli un'altra possibilità» dice però lei, al momento, per nulla lucida.
D'altro canto, lui é sempre stato il suo punto debole

«In questo caso, scusatemi, ma non posso restare qui un secondo di piú» non posso fare altro che ribattere quindi io, profondamente delusa e abbattuta, per poi voltarmi e cosí come ero entrata, altrettanto rapidamente, uscire.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, dove, tornata dalla gita sul lago di Garda, Leyla si ritrova una brutta sorpres: il padre, per cui prova solo tanto rancore, é infatti, inaspettatamente, tornato nella sua vita.
Che dire, spero vi sia piaciuto, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate, un bacio e ci vediamo domenica con il prossimo 💖⚽🍰

Dribbling d'amore ~ Football & Love Series Vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora