Capitolo 40 ~ Tutta la verità

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Edoardo

«Edo sono finalmente pronta a raccontarti tutta la verità»

Io e Leyla abbiamo fatto l'amore ed è stato un momento magico e irripetibile, il modo migliore per concludere questa altrettanto stupenda giornata.

Una prima volta per entrambi... per motivi diversi, certo, avendo io già avuto diverse esperienze prima, ma ugualmente speciale, poichè, nonostante la sua ovvia inesperienza, mai prima d'ora, mi ero sentito così coinvolto nell'atto.

Presa forse dall'intensità del momento, mentre la stavo coccolando, lei ha però appena pronunciato questa frase e improvvisamente, io non sono più tanto sicuro di volerla conoscere questa verità, o forse ho semplicemente paura di non poterla sopportare.

«N...ne sei... ne sei proprio sicura?»

«Ancora che me lo chiedi? Dovresti ormai aver capito che sono pronta a fare e condividere qualunque cosa con te» ribatte, tra il divertito e l'imbarazzato

«Lo so amore e lo apprezzo, dico davvero è solo che ho.... si insomma, ho una dannata paura di scoprire cosa ti ha fatta soffrire così tanto e ha rovinato a tal punto le vostre vite, da portare te, tua madre e tua sorella, a trasferirvi qui» rispondo perciò, ma è proprio in quell'esatto momento, che mi rendo conto di quanto sto sbagliando.

Non è questo il momento di essere egoisti... se la amo, devo capire cosa le è capitato e starle vicino nel lungo percorso che la porterà, si spera, prima o poi, a superarlo.

Al che, continuo poi dicendo «Ma so che è proprio per questo che devo ascoltarti, quindi quando sei pronta, io sono tutto orecchi»

E faccio la scelta giusta, perchè, dopo aver abbozzato un sorriso ed essersi accucciata meglio sul mio petto, lei fa un bel respiro ed inizia a raccontare

«Ecco quando tutto è iniziato, io ero ancora molto piccola.
Ma anche se non ero ancora in grado di accorgermene, la mia vita stava già mutando.
Non lo sapevo, ma una profonda sofferenza stava nascendo in mia madre e il mostro, che ne era la causa principale, viveva nella nostra stessa casa, ogni mattina mi svegliava e ogni sera mi leggeva la favola della buonanotte.
Spesso la sentivo piangere, sai? Ma cosa ne potevo sapere?
Come può, una bambina così piccola, capire che la pittura che sua madre sparge sul suo corpo e non solo sul proprio viso, serve a coprire i segni della più oscura violenza?»

«Oh mio Dio, stai... stai dicendo quello che penso?»

Sono cosi sconvolto che quasi mi mancano le parole

«A..aspetta... aspetta Edo ti prego... se mi fermo, rischio di non riuscire più a raccontare...»

«Scusa, hai... hai perfettamente ragione, va pure avanti»

«Beh ecco, come stavo dicendo, ero cosí piccola e lui cosí bravo a mascherarlo, che passaro anni, prima che io mi rendessi conto di quanto stava accadendo intorno a me, finchè non sono stata abbastanza grande per capire, per notare certi sguardi, per udire determinate parole, per accorgermi di gesti che mai e poi mai, dovrebbero verificarsi.
Ma ormai non ero più sola, era arrivata Jasmine e per mia madre, lei, noi, venivamo prima di tutto, anche di lei stessa...
Senza contare che in fondo, lei, mio padre, continuava ad amarlo, nonostante tutto e conservava la speranza che prima o poi potesse cambiare, che la nascita di Jas, lo inducesse a migliorare, tornando l'uomo che lei aveva scelto di sposare.
Così però non fu, anzi, se possibile, col tempo le cose peggiorarono, il lavoro divenne per lui sempre più massacrante, lo stress di portare avanti da solo una famiglia si acuì e, seppur io e mia madre cercammo di aiutarlo in tutti i modi, iniziando a lavorare come domestiche, preso dallo sconforto, lui trovò sfogo nell'alcool... bestia maligna, articifio del diavolo...
Da quel momento in poi, non ce ne fu piú per nessuno, pensa che non si preoccupava più nemmeno di nascondersi.
La picchiava davanti a me, la picchiava davanti a Jas e quando io osai intromettermi... lui... lui... lui si avventò anche su di me, sua figlia, sangue del suo sangue»

«L..le... le cicatrici...» deduco, a quel punto, ricordandomi di averne notate alcune, poco fa, mentre facevamo l'amore

«Già e sono solo una misera parte, dei segni che mi ha lasciato.
Così, la scorsa primavera, alla sua ennesima scenata, ho convinto, anzi obbligato, mia madre a scappare e quale miglior posto se non quello dove si era trasferita la mia migliore amica, ovvero l'unica altra persona consapevole di ciò che avveniva in quella casa?
Da quel momento in poi, non l'abbiamo più visto né sentito e so che legalmente siamo in torto, perché Jasmine é una minore é stata crescendo senza suo padre, ma da certe situazioni non si può fare altro che fuggire» conclude lei, con gli occhi colmi di lacrime.
Al che io non posso fare altro che affermare, tentennante

«Dio, Leyla, non so cosa dire»

«Non dire nulla, solo stringimi, stringimi e non lasciarmi mai più»

Non me lo lascio ripetere due volte.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, dove Leyla finalmente ga trovato la forza di aprirsi con Edo e di rivelargli tutta la verità sul suo passato.
Che dire, spero vi sia piaciuto, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate, un bacio e ci vediamo mercoledì con il prossimo 💖⚽🍰

Dribbling d'amore ~ Football & Love Series Vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora