Capitolo 11 ~ A piccoli passi

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Edoardo


Oggi siamo alla terza seduta di riabilitazione, la prima nella quale sto seriamente iniziando a lavorare sul legamento e la situazione é piú o meno questa.

«Ecco bravo, muovi la gamba così... Ottimo Edo, ora contrai il quadricipite»

E devo dire che per adesso, con questi esercizi di contrazione isometrica, sta andando piuttosto bene.
Senza contare che ormai uso quasi solo le stampelle.
Tanto che sono quasi sorpreso di me stesso.

La situazione però si complica quando Fabio mi esorta ad eseguire un leg press.

«Ci riesci?»

Ed io ci provo pure, ci metto tutto l'impegno del mondo, dico davvero e per un attimo, un misero momento, mi sembra quasi di riuscirci, ma alla fine, sono costretto ad arrendermi
«No, Fabio, non ci riesco.
Dannazione, io non ci riesco e di questo passo non ci riuscirò mai!»

Dio, sono così nervoso, che tiro persino un pugno all'apposito macchinario sul quale sono sdraiato.

«Ehi Edo, tranquillo, ok?
Siamo solo agli inizi della fisioterapia, perciò va tranquillo.
Che tu non ci riesca, al momento, è del tutto normale, l'importante è provarci... un passo alla volta» tenta quindi di calmarmi lui

«Lo so, lo so, hai ragione, scusa se ho dato di matto... di nuovo» mi scuso perciò io, dispiaciuto da questi scatti d'ira, che ogni tanto mi colgono

«Tranquillo amico, ormai sto imparando a cono... » risponde quindi Fabio, ma viene interrotto dallo squillo del cellulare «Oh emh, Edo perdonami, non te lo chiederei se non fosse importante, ma è la scuola di mia figlia, quindi devo...»

«Ehi Fabio, tranquillo, rispondi pure, lo capisco» affermo perciò io, abbozzando un sorriso.
Al che, dopo avermi mostrato un segno d'assenso, lui accetta la chiamata

«Salve... si, sono il padre.
Come?!
Va bene, arrivo».
Dopodiché, una volta attaccato, afferma, con tono concitato «Edo scusa di nuovo, ma ho un'emergenza.
Mia figlia non è stata bene e mia moglie è un'infermiera, quindi non può assentarsi, perciò devo...»

«Va pure, tanto, a dir la verità, non mi sento tanto bene, nemmeno io.
Sono stati giorni stressanti, sarà forse il caso che mi riposi»

«In effetti, ora che ci faccio caso, sei un po pallido.
Vuoi per caso che chiami tua madre?»

«No, assolutamente no, in sua presenza, rischierei di stare solo peggio.
Probabilmente avrò preso un colpo d'aria, ma vedrai che con una dose di tachipirina e un po di riposo, passerà tutto» rispondo, con tono irremovibile, impanicato alla sola dea

«E va bene, allora io vado, ci vediamo domani e preparati, che non ci andrò così leggero»

«A domani amico e grazie dell'aiuto» lo saluto, guardandolo avviarsi verso il portone.

❤⚽❤

E' passata circa un'ora da quando il mio fisioterapista è andato a prendere la figlia a scuola e nonostante io abbia preso immediatamente una pastiglia di tachipirina e mi sia messo rapidamente a letto, le mie condizioni non hanno fatto che peggiorare, tant'è vero che ho dolori più o meno ovunque e sento sempre più freddo.

Ma siccome si sa, i mali non vengono mai da soli, proprio quando sto finalmente per prendere sonno, nella speranza che Morfeo lenisca, almeno in parte, i miei dolori, il mio cellulare squilla e considerato l'orario, le alternative sono due, o è mia madre, che si assicura che io non sia ancora morto, oppure...

«Tesoroo!»

Ecco appunto...

«Sarah... ciao, come mai questa chiamata del tutto inaspettata?» si certo, come no, non vi é giorno in cui non mi chiami

«Beh ecco, oggi non ho alcun impegno lavorativo, per cui avrei pensato, finita la seduta di riabilitazione, di passare a trovarti, sempre che per te vada bene.
Sai abbiamo così tanto di cui parlare e finora, tra una cosa e l'altra, ancora non ne abbiamo avuto modo»

Ma se quando ci vediamo non fa altro che questo?

«Si certo, mi piacerebbe, anche perché oggi non mi sento per nulla bene... credo di aver preso un colpo d'aria, perciò un po di compagnia é proprio quello che mi ci vuole»

No, se qualcuno se lo stesse chiedendo, non desidero realmente che lei venga a trovarmi, semplicemente sono diventato bravo a girare la frittata a mio favore

«Oh cavolo! Che scema! Edo scusa, ma mi è improvvisamente venuto in mente che devo vedermi con il mio agente per l'ora di pranzo e sarebbe parecchio inopportuno che arrivassi in ritardo.
Inoltre, se stai così male, è decisamente il caso che ti riposi, non vorrei mai che peggiorassi per causa mia»

Che vi dicevo? Come rubare le caramelle ad un bambino, poichè se c'é una cosa che Sarah odia, oltre a tutto ciò che non é degno dei suoi standard di vita, sono le malattie - non scherzo, é letteralmente germofobica - per cui ero certo che dicendole ciò, si sarebbe tirata indietro

«Hai ragione, ragionandoci, è meglio così, anche perchè se ti prendessi un malanno per colpa mia, non me lo perdonerai»

Beh dai, dopo oggi, é ufficiale: se a causa della frattura, non dovessi più tornare a giocare a calcio come prima, mi darò alla recitazione

«Perfetto, allora buon riposo tesoro e mi raccomando, rimettiti presto»

«Grazie mille Sarah, ciao» affermo, riattaccando e per un attimo, mi sento quasi in colpa ad averla raggirata, ma poi ricordo che è una versione ringiovanita di mia madre, che gli ultimi mesi della nostra relazione sono stati un inferno e che sotto sotto, l'unico motivo per cui mi ha cercato di nuovo, è che una relazione calciatore - modella attirerebbe l'attenzione di mezzo mondo, ma non è ciò che cerco io.

Ora speriamo solo di riuscire a dormire un po.

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, piuttosto di passaggio, in cui vediamo come la fisioterapia di Edo, tra alti e bassi, stia proseguendo, ma anche come, al contempo, lui si sia sentito poco bene.
Che dire, spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia.
Se vi va stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio e ci vediamo domenica con "Rapita" e tra una settimana con il prossimo 💖⚽🍰

Dribbling d'amore ~ Football & Love Series Vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora