E' passato qualche giorno da quando Sarah ha colto me ed Edoardo a ridere e scherzare, durante la idroskinterapia, pensando subito male e mettendomi in una posizione piuttosto scomoda, ma fortunatamente, la divina provvidenza é venuta in mio soccorso, poiché a causa di un guasto nel sistema di purificazione, in seguito, la piscina è stata per alcuni giorni inagibile.
Il che ha obbligato lui e Fabio a limitarsi ai classici esercizi e mi ha permesso di evitare, con maggior facilità, sia lui che il discorso, ogni volta che ha tentato di aprirlo.E forse potrò sembrare una fifona, peggio, un'incoerente, visto quanto mi sono sempre proclamata tosta, determinata e ferma sulle mie idee, ma la verità è che non mi sono mai trovata in una situazione simile e non so proprio come affrontarla.
Ci sto pensando anche ora, mentre lavo i piatti della cena appena consumata dal mio capo, prima di tornare a casa.
Ma vengo distolta proprio da quest'ultimo, il quale, dopo essere apparso alle mie spalle, afferra, con nonchalance, la spugna dalle mie mani, la posa nel lavabo e afferma«Basta così»
«Edoardo non ho... non ho ancora terminato e non posso di certo lasciare le stoviglie sporche, sennò poi chi la sente tua madre» protesto quindi io
«Leyla, ti ricordo che ho la lavastoviglie, perciò dovrò pure usarla, una volta ogni tanto» ribatte però lui, ma se crede che io mi arrenda tanto facilmente, si sbaglia di grosso
«No, se non ce ne è bisogno»
«Il bisogno c'è eccome»
«Perchè?!» esclamo, esasperata dalla sua insistenza, mentre una lotta interna prende forma nella mia testa
«Perchè è ormai una settimana che mi eviti, utilizzando le scuse più disparate! Sono stanco Leyla, non ho più intenzione di lasciartelo fare...
Per cui ora verrai con me e stavolta non voglio scuse» risponde quindi lui, guardandomi con un intensità fuori dal comune«No! Non voglio» esalo perciò io, ricambiando lo sguardo, con ancora più veemenza.
Sto giocando con il fuoco, me ne rendo conto... ma forse, la verità é che sono dannatamente masochista e desidero scottarmi
«Devi, sono il tuo capo, non ti puoi opporre»
Dannazione! Mannaggia a lui e mannaggia a me stessa, per aver accettato questo lavoro!
«Ma é già tardi! E mia madre...»
«Sa che stasera avrei avuto bisogno di te oltre il consueto orario lavorativo, gliel'ho comunicato io stesso nel pomeriggio, quindi non hai motivo di preoccuparti »
Dio, devo proprio ammetterlo, ci sa fare e soprattutto, quando vuole una cosa, non si arrende finché non la ottiene «Ah però, hai fatto le cose in grande»
«Si, perciò ora andiamo, che finalmente ho ricominciato a guidare e desidero portarti in un posto»
❤⚽❤
«Attento!
Edoardo piano!
Dio, vuoi forse fare un incidente?» esclamo, con tono allarmato, poco dopo essere usciti di casa, mentre ci muoviamo tra le strada della città, ad una velocità non propriamente consona.
Al che lui ribatte«Non guidavo da un po e la gamba fa ancora un po male, ok?»
«Potevamo evitare allora!»
«No che non potevamo e comunque, tranquilla, siamo arrivati»
«C..cosa? Ma se siamo in una zona industriale abbandonata!» affermo a quel punto, notando improvvisamente di aver imbucato una zona periferica della città, ricca di edifici apparentemente abbandonati
«Già, andiamo» annuisce però lui, come nulla fosse.
Al anche, scuotendo la testa, esclamo«A costo di essere licenziata, tu sei pazzo!»
«Mai negato, ora seguimi»
E io lo faccio, lungo un viale illuminato solo dal chiarore della luna, fino ad una costruzione in rovina, piena di calcinacci, vetri rotti e mobili distrutti... non esattamente il massimo, per una persona con le stampelle.
Tanto che, esasperata, esclamo«Dannazione! Ti rendi conto che potresti farti male?!
Mi sembra di parlare con un bambino.
Sei peggio di mia sorella»«Ci sono già venuto molte volte Leyla, lo conosco come le mie tasche... dobbiamo solo uscire nel giardino sul retro» risponde però lui.
Al che sospiro e per l'ennesima volta, come attratta da una forza invisibile, abbasso il capo e lo seguo«Bene e ora che siamo qui?»
«Ci sfoghiamo» risponde, sorridendo, per poi afferrare da un bidone della spazzatura, vuoto, una mazza da baseball e, sorreggendosi su una sola stampella, colpire con essa un vaso di argilla, appoggiato a terra, tra tanti altri, ma non solo, vi sono infatti anche statue, piatti, bicchieri e altri oggetti, dalla provenienza sconosciuta
«Cazzo quanto mi era mancato... tieni tocca a te» dice poi, passandomela, ma io non sono per nulla convinta«Non voglio, non si fa»
«Perchè? E' un luogo abbandonato, nessuno verrà a lamentarsi e comunque, se vuoi un'ulteriore rassicurazione, sono anni che vengo qui a sfogare la rabbia e nessuno mi ha mai arrestato»
«Perchè mai un calciatore milionario dovrebbe venirsi a sfogare in un edificio abbandonato?» chiedo, a quel punto, realmente curiosa.
Al che lui risponde«Ti sei risposta da sola, perchè sono molto famoso, come avrai notato anche tu, ho una famiglia parecchio pretenziosa e come se non bastasse, la società, i miei compagni e tutti i tifosi contano su di me, essendo il bomber della squadra e a volte ho la necessità di scaricare la tensione... in questo periodo poi, non parliamone»
«Capisco... proviamo» affermo quindi io, sorridendo e rubandogli la mazza dalle mani
Ma lui sembra quasi sorpreso «Davvero?»
«Mi hai portata qui per questo, no?»
«Si, ma a dir la verità credevo avresti fatto più resistenza»
«Hai visto? Riservo anche io delle sorprese» rispondo quindi, lasciandomi sfuggire un sorriso malizioso, non da me, per poi colpire con tutta la forza che ho in corpo, un nanetto da giardino, rompendolo in mille pezzi... e wow, devo proprio ammetterlo, é una grande soddisfazione.
Edoardo ha ragione, è decisamente un ottimo modo per scaricare la tensione o forse sono io che, stando a stretto contatto con lui, sono definivamente impazzita.
Così, senza rendermene conto, scoppio a ridere, a ridere di gusto, come non facevo da tempo, o come forse ho fatto solo con lui, perchè per quanto, a tratti, mi possa innervosire, non vi è nessuno che mi abbia mai fatta ridere e star bene, come fa lui lui.
Il quale, seppur leggermente confuso da questo mio improvviso cambio d'umore, mi segue a ruota.E quando smettiamo, ci accorgiamo di essere vicini, tanto vicini, troppo vicini.
Gli sguardi si intrecciano, i respiri si fondono, lui mi accarezza con le nocche un guancia, che immediatamente si infiamma e alla fine, si china verso il mio volto - essendo decisamente più alto - e adagia le sue labbra sulle mie.Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui Edo ha convinto Leyla a seguirlo nel suo posto preferito, dove ama sfogarsi quando é troppo stressato e alla fine, hanno finito per darsi il primo bacio.
Che dire, spero che vi sia piaciuto e scusate per il ritardo, ma ieri sono stata male.
Se vi va stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio e ci vediamo domenica con "Rapita" e tra una settimana con il prossimo 💖⚽🍰
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Dribbling d'amore ~ Football & Love Series Vol.3
RomanceDribbling: in gergo calcistico, gesto tecnico effettuato dal calciatore ad un avversario, per guadagnare campo, mantenendo il possesso del pallone, senza commettere o subire fallo, nella vita di tutti i giorni, atto che permette di superare le avver...