L'uomo davanti a me mi traumatizza, non solo le parole che ha pronunciato mi incutono paura, ma la sua espressione, i suoi occhi sono terrificanti, sono proprio quelli che mi hanno immobilizzata sul posto, incapace di muovermi o parlare, mi sento come una statua e un suo gesto può distruggermi in mille pezzi.
Sto ancora cercando di metabolizzare ciò che ha detto, ma non ci riesco, è inutile, non riesco a fare nulla se non guardare i miei genitori e quell'uomo accanto a loro, loro mi guardano con un'espressione preoccupata, non era mai successo prima, mentre gli occhi di quell'uomo mi impediscono ogni forma di razionalità.
«Charlotte torna di sopra» afferma mio padre, lui è sempre stato duro nei miei confronti, sempre serio, ma questa volta il suo tono di voce lo tradisce, il suo era più un consiglio che un ordine. Lo sconosciuto lo guarda e sorride perfido, uno di quei sorrisi che si vedono nei film, quelli dell'antagonista, un sorriso distorto, uno di quelli che ti mettono paura al solo pensiero.
«Lei non va da nessuna parte, era questo il patto» la mamma abbassa lo sguardo consapevole che questa è tutta colpa sua, ma non fa altro per impedire tutto questo. «Forza biondina, dobbiamo andare, non perdiamo altro tempo» afferma poi rivolto a me.
Cosa sta succedendo? Ancora non lo capisco, so solo che questo patto comprende che io vada via con quest'uomo, ma per quale motivo? Perché nessuno ha mai detto niente? Ho paura.
«Io... Io non vado da nessuna parte» ripeto, ma faccio un passo indietro involontariamente, e questo gesto mi tradisce. Ho il cuore che batte forte, una voglia matta di andare via da qui, ma non con quest'uomo, via da questa stanza tornare a camera mia e pensare che tutto questo non è reale, che è solo un sogno, frutto della mia immaginazione.
«Non mi piacciono le persone testarde, tu adesso vieni con me, se non vuoi dire addio a uno dei tuoi genitori» non posso crederci, delle lacrime scendono tradendomi ancora una volta, ho sempre odiato sentirmi vulnerabile.
«Ti prego non fare nulla ai miei genitori, lasciali stare» pronuncio queste parole con molta difficoltà, vorrei urlare, ma non posso, non ci riesco. Non c'è altra scelta, devo abbandonare la mia vita, ogni cosa. «Verrò via con te, lasciami prendere le mie cose»
«Credi davvero che io mi fidi di te? Sei un'illusa chi mi dice che non chiederai aiuto o scapperai? Nessuno! Per questo andiamo via adesso, non ti porterai proprio un bel niente» i suoi occhi sono fissi sui miei, non riesco a muovermi, quei due occhi che sembrano di ghiaccio, troppo chiari e troppo cattivi.
«Posso almeno salutare i miei genitori? Un'ultima volta dato che non li vedrò più» lo supplico, non sono mai andata d'accordo con i miei genitori, non so cosa sia un loro abbraccio, il loro affetto, ma so che se non li salutassi un'ultima volta, me ne pentirei per tutta la vita. Non mi hanno mai fatto mancare niente, non posso fare altro che ringraziarli per quello che mi hanno dato, avrei voluto sapere prima di questo patto, avrei voluto sapere che molto presto sarei stata in possesso di un'altra persona, per qualche motivo a me sconosciuto. Ma non riesco ad arrabbiarmi, e forse un giorno riuscirò a sapere tutto quello che mi hanno nascosto, e sono sicura che potrei anche perdonarli.
«Un minuto e andiamo, io resto qui, non mi fido» si fa da parte e si appoggia accanto alla porta.
«Mamma, papà, lo so che non siamo mai stati una vera famiglia, però io vi voglio bene, non so cosa sia successo e spero vivamente che me lo direte un giorno, non state in pensiero per me, io me la caverò. Non dite nulla a Jessica e Lisa, per favore, non lo sopporterebbero. Io non serbo rancore nei vostri confronti, ma mi mancherete, perché voi siete e sarete sempre i miei genitori e la mia famiglia» ormai non faccio nulla per asciugare le lacrime che non accennano a smettere di uscire copiose, li abbraccio per la prima volta ed è come se mi dessero la forza per andare avanti, per aiutarmi in questa nuova vita. Perché neanche loro sanno cosa mi succederà, ma io voglio pensare positivo o almeno ci proverò.
«Ok la scenetta può anche finire, dobbiamo andare, forza biondina» mi allontano da loro e mi avvicino allo sconosciuto, mi giro un'ultima volta verso i miei genitori per ricordarmi ogni cosa, il loro sguardo, la loro preoccupazione. Non mi seguono però fino alla porta di casa, restano in cucina, senza fare nulla. L'unico rimpianto che ho è che non ho potuto dire addio alle mie amiche, lo so che saranno preoccupate, e si arrabbieranno anche moltissimo, spero solo che un giorno potranno perdonarmi. Dopotutto loro due sono state la mia vera e unica famiglia, ci sono sempre state per me, come io per loro, non avrei mai potuto immaginare che un giorno mi sarei allontanata da loro, non per mia volontà ovviamente. Mi dispiace anche che i miei genitori non abbiano fatto niente per allontanare quest'uomo, che mi abbiano ceduta nonostante siano sembrati davvero amareggiati. Salgo in macchina e sono molto nervosa, ho paura di quest'uomo.
Il viaggio è molto silenzioso, ed è meglio così, non avrei retto una sua parola, o un suo sguardo. La verità mi fa paura, ho perso la mia libertà e ora appartengo a quest'uomo, ho paura di tutto quello che potrebbe farmi.
«Biondina, scendi, siamo arrivati» la sua voce mi ridesta dai miei pensieri. Sospiro e per poco non ricomincio a piangere. Questa sera sono stata fin troppo emotiva e non è da me. Scendo dalla macchina e solo ora faccio caso al mio abbigliamento ossia un pigiama e ai piedi delle pantofole. La mia faccia diventa paonazza dall'imbarazzo e faccio finta di non pensarci, anche se adesso mi risulta molto difficile. Seguo l'uomo che si sta dirigendo verso la porta della sua casa, la mia visuale è completamente coperta dalla sua schiena, per questo non riesco a vedere l'aspetto della casa. Dopo poco apre la porta e mi fa entrare dopo di lui, per un attimo si avvicina a me per chiudere la porta dietro di me. Trattengo il fiato, ho i suoi occhi puntati addosso, adesso sì che ho davvero paura.
STAI LEGGENDO
Complicated
RomanceUn'anima spezzata in una maschera di perfezione. Questo è Charlotte Green, una ragazza di ventiquattro anni che vive ancora con i suoi genitori. Dopo la rottura con il suo ragazzo James ha chiuso le porte in faccia all'amore, e ci ha apposto anche i...