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"I want you to hold out the palm of your hand
Why don't we leave it at that?
Nothin' to say
And everything gets in the way
Seems you cannot be replaced
And I'm the one who will stay,
In this world, it's just us

You know it's not the same as it was"
Harry Styles, As It Was

Nonostante fosse già trascorso un giorno, ieri non ho fatto altro che pensare a ciò che era successo. La reazione di Aiden è stata spiazzante per me. Niente se non freddezza, e so che me lo meritavo, ma ha fatto comunque male.

Oggi sono completamente sola in casa. Strano ma vero. John e Diana sono in giro a visitare una cittadina vicina, Marcus, Mary ed Aiden sono andati a comprare il necessario per la festa di domani. Quindi finalmente dopo mesi sono completamente sola. Ho convinto ognuno di loro che sarei uscita con l'altro, per cui nessuno ha fatto domande, sicuri che non sarei rimasta da sola. Cosa che invece è successa, per mia fortuna.
Mi beo del silenzio presente nell'abitazione. Avevo proprio bisogno di questo, della solitudine. Lontana da Aiden, lontana da tutti. Volevo solo un momento per me stessa, cosa che non avevo da tempo.
Mi siedo sul divano, prendo la coperta piegata e sistemata all'angolo di esso e mi copro con essa. Accendo la televisione per vedere un film. Per fortuna il mio intento di non rovinare la vacanza a Diana sta funzionando, tralasciando la giornata di due giorni fa, tutto sta andando per il verso giusto, io ed Aiden non ci rivolgiamo più la parola. Sta procedendo come volevo, ci comportiamo come se l'altro non esistesse. Però mi sento profondamente a disagio in quelle situazioni. Non mi sono stupita poi molto quando non mi ha chiesto di unirmi a loro, neanche quando me l'ha chiesto Mary il suo sguardo si è mai posato su di me. Neanche una volta.

Era quello che volevo, che mi lasciasse in pace, che non insistesse nel farmi parlare. Ma ogni volta che ci troviamo nella stessa stanza e ci ignoriamo è una fitta al petto. So che è colpa mia tutto questo, e forse potrei pentirmi di questa mia decisione in futuro, ma per il momento è quello che voglio, volevo che mi lasciasse in pace e l'ha fatto. Ora non importa il dolore o il disagio che provo quando siamo nella stessa stanza, non posso tornare indietro e rimangiarmi la parola data. So perfettamente che Aiden non mi aspetterà per sempre, non dopo ciò che ci siamo detti in auto, non dopo ciò che gli ho detto. Non faccio altro che rovinarmi con le mie stesse mani.

Scelgo il primo film che trovo, non posso rimpiangere ciò che ho detto, assolutamente no. Mi serve una distrazione.

È da un po' che sento dei rumori fuori la porta, ma nessuno bussa o entra in casa, saranno sicuramente gli animali. Un rumore più forte degli altri mi costringe ad alzarmi, lascio la televisione accesa e mi dirigo verso la porta. Controllo dallo spioncino, ma nulla, non c'è nessuno. Decido poi di aprire la porta e di controllare fuori, sarà sicuramente un animale, ma è meglio allontanarlo.
Esco fuori e lascio la porta aperta, non ho le chiavi con me, non saprei come aprire la porta una volta chiusa. Svolto l'angolo non trovando nulla frontalmente.
Sussulto, nel retro della casa trovo una persona che non ho mai visto. Un uomo sulla cinquantina. Appena si accorge della mia presenza si volta verso di me.

«Come posso esserle utile?» chiedo deglutendo.
«Evans è in casa?»
«Chi dei due fratelli?»
«Aiden Evans naturalmente» sorride e si avvicina a me.
«Non è in casa, ma se vuole può dirmi chi lo cerca e appena tornerà riferirò che lo cercava» faccio un passo indietro. In che guaio mi sono cacciata?
«No no, gli lascerò un messaggio che non dimenticherà per il resto della vita mia cara Crystal. Non sei la sua amichetta, o meglio dire il suo punto debole?» queste parole mi arrivano come un colpo allo stomaco. I suoi passi si avvicinano prepotenti a me, mentre io mi volto e inizio a correre, avrei dovuto restare in casa e ignorare quei rumori. Come fa a sapere che io sarei il suo punto debole, anche se ne dubito?

Corro nel bosco, non avrei mai immaginato una cosa simile. Ero stata lasciata sola per un giorno, un solo fottuto giorno, non potevo immaginare che sarebbe accaduta una cosa del genere. I passi veloci dell'uomo alle mie spalle non mi permettono di indugiare sui movimenti serrati della mia corsa. I muscoli delle mie gambe mi bruciano, ho il cuore in gola, tutto ciò che vorrei fare è smettere di correre, prendermi un attimo per respirare normalmente, lasciare riposare il mio corpo, ma non posso, non se voglio vivere, ed è quello che voglio, più di ogni altra cosa, perché so che quell'uomo mi ferirebbe o peggio. Schivo un ramo spezzato, non riesco a guardare dietro di me

«Non puoi fuggire per sempre, Crystal, prima o poi riuscirò a fermarti» parla come se non stesse cercando di inseguirmi, come se stessimo facendo una semplice chiacchierata. Nell'udire quel nomignolo mi viene la pelle d'oca, Crystal, come il colore degli occhi di Aiden. È tutta colpa sua se adesso sto fuggendo. Doveva essere una vacanza, dovevamo solo festeggiare il compleanno di Diana, poi saremo tornati a casa, a quanto pare non è stata una bella vacanza per me, per niente.

Continuo a correre, i miei capelli biondi si incastrano in un ramo spogliato dalle sue foglie, non ho tempo di allontanarmi, non importa se si romperanno, devo correre e in fretta. Avverto un dolore acuto sulla nuca, stringo gli occhi cercando di non pensare al dolore, inevitabilmente cado a terra. Mi rialzo a fatica, le gambe mi reggono a stento. Mi volto solo una volta per vedere se ho mantenuto anche solo una breve distanza. Ricomincio a fatica la mia corsa frenetica.

«Mia cara Crystal, credo proprio che il tuo viaggio finisce qui» sento i suoi passi fermarsi poco più lontano da me. La mia corsa è finita, non c'è più niente da fare, intorno a me un immenso lago cristallino, non ho più via di fuga. Mi volto lentamente verso di lui. Il cuore martella forte nel petto. Mi sento così impotente. Sono in trappola.
«Devo ancora capire perché Evans ha ucciso mia figlia, quel maledetto bastardo ha ucciso mia figlia, una persona innocente. Me la pagherà, l'ho giurato sulla tomba di mia figlia, quel bastardo avrebbe pagato per ciò che ha fatto. Dovevo trovare un punto debole, una falla nella sua vita perfetta e intoccabile. Sei tu la falla, Crystal, sei l'unica che potrebbe distruggerlo. Per questo dici pure le tue ultime parole, Crystal, e ricorda l'unico da colpevolizzare è Evans, io non avrei mai voluto farti una cosa del genere» estrae una pistola e me la punta contro. Davvero la mia vita sta per finire in questo modo? Tutto questo per una stupida vendetta contro Aiden, quando io sono completamente innocente?
«Io e Aiden non siamo amici, tra di noi non c'è assolutamente nulla, lo giuro, io non so niente di lui, e non ho intenzione di scoprire qualcosa di lui. Questa è una cosa tra di voi, non puoi mettermi in mezzo. Ti dico che io non sono nessuno per Aiden» metto le mani davanti a me come uno scudo.
«Potresti sbagliarti su questo Crystal. Quali sono le tue ultime parole?» carica l'arma che sta per mettere fine alla mia vita.
«Non mi chiamo Crystal, sono Charlotte, e ripeto che stai facendo un errore, Aiden non tiene a me, in nessun modo» le mie parole si interrompono, un rumore acuto infrange il silenzio circostante del bosco, porto una mano sul fianco dove sono stata colpita. Volto la mia mano verso di me, una mano tinta di un rosso scarlatto. Sangue. È davvero la mia fine questa?
«Non posso lasciarti vivere Crystal» la vista si fa sfuocata ma avverto qualcuno che mi spinge.

Sono in acqua. Allora è così che morirò, sola, morta per una vendetta che non mi riguarda. Non posso morire, dovevo rivedere le mie amiche, sarei dovuta andare al matrimonio di Jessica e Caleb, avrei dovuto indossare il mio vestito migliore, avrei ascoltato le lamentele di Jessica e Lisa per essere sparita per tre mesi. Poi ci saremo abbracciate, saremo tornate quelle di sempre. Avrei dovuto continuare ad assistere la giovane coppia Diana e John, l'avrei aiutata, mi avrebbe detto i suoi turbamenti, le sue paure, la mia unica amica in quella casa, che mi ha perdonata ogni volta, anche per l'errore con Marcus. Avrei dovuto spendere più tempo con Mary prima che partisse. Avrei ripreso a lavorare, a coltivare la mia passione, avrei dovuto insistere di più con Aiden, forse hanno tutti ragione, avrei dovuto dargli una possibilità. Ma ora è tutto inutile, non c'è più speranza per me. Sento i polmoni bruciare per la mancanza d'aria, non vorrei farlo, apro gli occhi, nonostante la vista sfuocata avverto l'acqua cristallina tingersi di rosso, come una tela rovinata da una svista del pittore, un'imperfezione nella perfezione. Sono costretta a lasciarmi andare al mio destino, la bocca si apre automaticamente, l'acqua entra nei miei polmoni, è davvero la mia fine. Addio mondo, avrei voluto viverti di più, chiudo gli occhi per rinunciare alla vita, anche se non vorrei farlo.
Nell'oscurità che è sempre stata la mia casa, la mia calamita, avverto due occhi dal colore simile al ghiaccio, quegli occhi che non fanno altro che ricordarmi cosa sarebbe potuto succedere se avessi messo da parte l'orgoglio. Con la consapevolezza di non riuscire più a rivederli, anche loro scompaiono, e io perdo l'unica cosa che mi manteneva viva.

"And nobody's coming to help" 
Harry Styles, As It Was 

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