25.

68 3 2
                                    


«Che ne dici se, prima di andare a casa, ti porto in un posto?» mi volto verso Aiden, lui distoglie per un momento lo sguardo dalla strada, per puntarlo su di me, ma subito dopo ripone la sua attenzione su di essa.
«Perché?» ho già viaggiato abbastanza per oggi.
«Così faremo sbollire la rabbia a Diana» scuote la testa «Mia sorella non si arrabbia quasi mai, ma quando lo fa» sorride «È meglio tenerla lontana per un po'»
«Mi sembrava strano che voi due non vi somigliaste per niente»
«Allora?»
«Verrò con te» mi giro verso il finestrino per nascondere il sorriso nato sulle mie labbra.

L'intero viaggio in auto è trascorso in silenzio, ma non uno di quei silenzi freddi, irritanti, no, questo era un silenzio diverso, più leggero, più tranquillo. Aiden continuava a guidare lanciandomi un'occhiatina ogni tanto, io, invece, canticchiavo le canzoni che passavano in radio. Non ho mai capito perché ho l'impulso di cantare ogni canzone che conosco, anche quelle che non mi piacciono, non l'ho mai fatto con persone di cui non mi fido, o che non conosco, ma con Aiden è diverso, anche se non mi fido completamente di lui, voglio integrarlo in quella che era la mia quotidianità. Ha dimostrato che ci tiene a me, in un modo sbagliato, ma l'ha fatto, e io non posso dimenticarlo. Perché Aiden ha fatto anche altro oltre a giocare con me con le nostre sfide, essere irritante e farmi sentire malissimo, Aiden mi ha cambiata, non so se in bene o in male, ma l'ha fatto. Aiden mi è stato vicino quando non glielo avevo chiesto, mi ha difesa quando venivo attaccata verbalmente, anche sapendo che avrei potuto difendermi da sola.
È grazie alla sua consapevolezza che io posso farcela da sola, ma è solo grazie alla sua voglia si aiutarmi lo stesso che posso dargli questa piccola opportunità, e so benissimo che lui saprà tenersela stretta. Un po' mi spaventa non conoscerlo bene, sapere che lui ha frequentato mia sorella e che sia coinvolto nella sua morte, devo solo cercare di non pensarci, non lo sto frequentando, sto solo cercando di istaurare un rapporto di amicizia, non può essere così difficile.

Dopo più di un'ora Aiden spegne la macchina, lo guardo interrogativa, non c'è niente qui.

«Perché ci siamo fermati?» chiedo illustrandogli i miei pensieri.
«Non fare domande, scendi» non sopporto quando fa l'evasivo e mi obbliga ad eseguire i suoi ordini.
«Quante volte ti devo dire che non eseguo i tuoi ordini?»
«D'accordo biondina, io scendo e tu resta in macchina, da sola e nel bel mezzo del nulla» perché deve sempre avere la situazione a suo favore? È un buon manipolatore, devo ammetterlo.
«Guai a te se intendi farmi del male» gli punto un dito contro per sicurezza.
«In realtà dovremo preoccuparci del contrario» chiude a chiave la macchina.

Ci troviamo su una collina, credo, qui già stanno iniziando a cadere soffici fiocchi di neve. Seguo Aiden ammirando tutto ciò che mi circonda. Dopo dieci minuti arriviamo in cima alla collina. Siamo solo noi due, e i rami spogli degli alberi.
«Perché siamo venuti qui?» chiedo avvicinandomi a lui. E resto senza parole, da qui si vede l'intera città. Gli edifici, le abitazioni, si vede anche il parco. Tutto sembra così piccolo da qui, così lontano.
«Per questo» indica la città lontana «Sediamoci» si accomoda per terra, io lo seguo subito dopo.
«Vieni spesso qui?»
«Prima del tuo arrivo venivo qui per pensare, è un luogo che ti dà davvero molta ispirazione»
«Immagino, se di inverno riesce a toglierti il fiato, figuriamoci in primavera» resto per un po' a guardare il panorama «Senti Aiden, se questo è il tuo posto per pensare, perché mi hai portata qui?»
«Voglio farti capire che non sono il male come pensi tu» si volta verso di me, e i suoi occhi sembrano molto più chiari di quello che sono.
«Non penso che tu sia il male, non l'ho mai pensato» non interrompo il contatto visivo.
«Cosa pensi di me allora?»
«Penso che tu abbia sofferto molto, un po' come me, penso che alcune volte fingi di essere qualcuno che non sei, penso che sei così simile a me, ma alcune volte sei l'opposto, penso che non smetteremo mai di litigare, perché siamo fatti così. Penso anche che tu sia una persona totalmente diversa quando si tratta della tua famiglia, e il tuo rapporto con Diana ne è la conferma»
«Pensi davvero tante cose di me» circonda un suo braccio sulle mie spalle.
«Ma non è tutto» rido «Penso che tu sia competitivo, orgoglioso, testardo, irascibile»
«D'accordo, basta così» pone una mano sulla mia bocca per impedirmi di parlare, poco dopo la allontano.
«Aiden guarda che non sei perfetto» continuo a ridere.
«Io invece penso proprio di sì»
«Narciso»
«Ho detto basta» poggia ancora una volta la sua mano sulle mie labbra.
«Aiden smettila» mi è impossibile trattenere le risate.

ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora