Il vento sfiora sereno i miei capelli biondi, non dà alcun tipo di fastidio, l'aria accarezza la pelle, chiudo gli occhi al contatto, sospiro. È davvero questa la pace, ciò a cui tutti ambiscono?
Era da troppo tempo che non mi sentivo così, tutto troppo paradisiaco, fiabesco, non mi sembra neanche più di vivere la mia vita, mi sento costantemente vincolata ad un sogno, uno di quelli da cui non vorresti mai svegliarti. Ogni volta che apro gli occhi stento a credere che questo è reale, che sta succedendo davvero a me, che è arrivato, finalmente, il mio turno di essere felice, e, alla fine, ho capito che questa felicità me la merito.Apro gli occhi sporgendomi di poco, non ero mai stata a Miami prima, Aiden non mi aveva detto dove eravamo diretti, destinazione a sorpresa mi aveva detto, voleva soltanto che staccassimo, che ci prendessimo del tempo per noi due, per conoscerci davvero, sgretolare quelle maschere, mostrare le nostre insicurezze, chi fossimo davvero lontani da ciò che è la nostra quotidianità, la sua quotidianità, mi ha chiesto di mostrargli la vera me, la Charlotte quando si sente davvero a casa, quella che non ha paura di essere giudicata. E a dire la verità, quando ci siamo seduti ai nostri posti, nell'aereo, e lui mi ha chiesto una cosa del genere, gli ho riso in faccia, non perché avesse fatto una battuta o altro, ma ciò che mi ha fatto ridere è stata la serietà con cui l'ha detto, perché andiamo, chi avrebbe mai creduto che Aiden Evans un giorno avrebbe chiesto alla sottoscritta di essere senza filtri? Io no di certo.
È ancora troppo strano pensare a come si sono evolute le cose tra di noi, e, durante il viaggio, non ho fatto altro che pensarci, la sua vicinanza era adrenalinica, i pensieri che riempivano la mia mente erano tutto fuorché innocenti, avrei voluto baciare quelle labbra, tirare quei capelli che sembravano così morbidi, avrei voluto che quelle mani sfiorassero ogni centimetro di pelle del mio corpo, che mi riempissero di brividi di piacere, che quegli occhi si riempissero di una luce nuova, che mi guardassero come se fossi l'unica cosa davvero importante. Avrei voluto ognuna di queste cose, e non solo durante il volo.
Non riesco a descrivere pienamente le sensazioni che ho provato quando mi sono resa conto che la nostra destinazione era Miami, l'unica cosa che ricordo era il suo viso, era perfetto, molto più bello del solito, stava sorridendo, ed era un sorriso rivolto completamente a me. I suoi occhi erano pieni di gioia, glielo si poteva leggere in viso, il sorriso mostrava una fila di denti bianchi, e al lato della guancia destra si era formata una piccola fossetta, e in quel momento, quando avevo realizzato che lui stava sorridendo per me, avevo smesso di saltellare di gioia, di girarmi intorno, niente era più importante, tutto sembrava superfluo, ero rimasta immobile ad osservalo
«Che c'è?» mi aveva chiesto, e ricordo perfettamente di essere rimasta zitta per qualche istante, ero come in trance.
«Dovresti sorridere più spesso» gli risposi, e lui sorrise ancora, afferrò il mio braccio e mi strinse tra le sue braccia. Il suo profumo mi riempì le narici.
«È solo merito tuo biondina» il mio cuore sembrava come impazzito in quel momento, ed io tatuai quelle parole nel mio cuore, solo merito tuo, ed io avrei voluto dirgli che, in realtà, era solo merito suo e non mio se io avevo trovato la forza di andare avanti, ma questo non glielo dissi, mi strinsi ancora di più tra le sue braccia prima di iniziare la nostra vacanza.«Vuoi buttarti per caso?» si avvicina a me. Chiudo gli occhi cercando di nascondere un sorriso.
«Stavo cercando di ammirare il panorama» sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Davvero un bel panorama, si» risponde senza togliermi gli occhi di dosso. È passata una settimana dall'inizio della nostra vacanza, e le cose stanno andando davvero bene. Ciò che mi fa ancora storcere il naso è che nonostante condividiamo il letto e stiamo sempre insieme, tra di noi non è successo assolutamente nulla, solo frecciatine, stuzzicamenti, ma nulla di più.
«Cosa facciamo oggi?» chiedo girandomi verso di lui, poggio le spalle alla ringhiera.
«Stavo pensando di poltrire in camera, ordiniamo qualcosa e vediamo un film? Non mi va di andare di nuovo in spiaggia»
«Sì, va bene, nessun problema» restiamo in silenzio «Sai» riprendo parola «Vorrei che tutto rimanesse così»
«Intendi che vorresti restare a Miami?» alza le sopracciglia.
«Sai anche tu che non intendo questo» sospiro «Intendo dire, vorrei che le cose tra di noi restassero sempre così, calme, concordi»
«Lo sai che non posso promettertelo» stringe la mascella.
«Lo so, è solo che penso che anche noi meritiamo un po' di tranquillità»
«Ma io non posso dartela, non fino a quando avrò dei nemici che non so se te lo fossi dimenticata ma hanno cercato di ucciderti biondina» non rispondo «Io vorrei poterti dire che sarà sempre così, ma non posso farlo perché so che non è la verità. Quando ho iniziato questo lavoro mi ero ripromesso di non complicare il tutto provando dei sentimenti nei confronti di qualcuno, sapevo che avrei compromesso non solo il mio lavoro, ma avrei avuto la paura costante di perdere quel qualcuno. Io cercherò di proteggerti, ma non posso prometterti che andrà tutto bene, perché non lo so neanche io»
«Lo capisco» abbasso lo sguardo. Sapevo le cose come stavano, me l'ha ripetuto fino allo sfinimento, eppure io ci spero ancora che rinunci alla vendetta, che smetta di cercare una persona che ha fatto di tutto per nascondersi.
«Lo so che è ancora presto per chiedertelo, ma penso sia giunto il momento di parlarne, ti ricordi qualcosa di quella persona?» deglutisco.
«Mi ha detto che voleva vendicarsi» ogni sillaba pronunciata sembra troppo faticosa «Perché per colpa tua la figlia è morta, che tu l'avevi uccisa» pronuncio le ultime parole guardandolo negli occhi, e ho visto la sua espressione mutare all'istante «L'hai uccisa Aiden?» chiedo tremante, ho paura di sapere la verità. Ma lui non mi risponde, e i battiti frenetici del mio cuore risultano assillanti in questo momento, il suo silenzio mi destabilizza.
«Aiden?» lo richiamo, ma lui continua ad ignorarmi, si è richiuso in sé stesso, nei suoi silenzi.
«Non sono cose che ti riguardano»
«Come scusa?» sento la rabbia farsi viva «Sono stata quasi uccisa per questo, e tu mi dici che non sono cose che mi riguardano» alzo gli occhi al cielo «Cazzo Aiden è troppo strano che ancora non avessimo litigato noi due. Tu mi dici che non sono cose che mi riguardano, che non puoi lasciarti andare più di tanto per colpa dei tuoi nemici, ma sai che ti dico?» gli punto un dito contro «Che è tutta colpa tua, sei tu che non ti lasci andare, che ti crei mille paranoie, tu non puoi garantire la sicurezza di nessuno e non per i tuoi nemici, ma perché esiste la morte Aiden e tu non puoi controllarla, quindi smettila di giustificarti, smettila di essere restio per ogni minima cosa.
Dovresti essere felice e tu non fai altro che restare ancorato alle tue convinzioni, dovresti vivere il momento senza rimuginarci sopra» chiudo gli occhi «E invece non fai altro che tenermi in una campana di vetro, ma io non voglio starci Aiden, non voglio essere protetta, non è quello che voglio da te» mi allontano.
«E cosa vorresti da me sentiamo? Il pericolo, la paura? Apri gli occhi biondina questo non è un romanzo, non è un film, questa è la vita vera»
«Non è quello che voglio» apro le braccia.
«E cosa vuoi?»
«Te, io voglio te, non mi importa del resto, ma tu a quanto pare non lo capisci, tu vedi il contorno e ti limiti a quello, io no. E sai che ti dico? Che io ci rinuncio, ti lascio alle tue convinzioni Aiden» mi allontano ancora per tornare in camera, un braccio mi afferra e mi fa voltare nella direzione opposta, non ho il tempo di ribattere che due labbra si posano sulle mie.Sgrano gli occhi, cercando di capire cosa sta succedendo in questo momento, e quando realizzo, chiudo gli occhi assaporando quelle labbra che ho desiderato così tanto.
«Ripetilo» allontana le nostre labbra.
«Cosa?» chiedo ancora intontita.
«Che mi vuoi» il contatto ancora presente della sua mano sul mio braccio è destabilizzante.
«Non penso proprio» gli sorrido, lo sguardo sulle sue labbra, sono come una calamita per i miei occhi, lui sorride. Sfiora le mie labbra con le sue, un sospiro esce dalle mie labbra, ma non le tocca, si allontana.
«Dillo» ripete.
«No» gli rispondo. E a questo punto sono io a baciarlo, unisco le nostre labbra che si incastrano alla perfezione, si cercano, si allontanano, si sfiorano, ma alla fine tornano sempre insieme, gli mordo il labbro inferiore e lui stringe la presa sui miei fianchi, ma nessuno dei due accenna ad allontanarsi. Ignoro il calore che avverto al basso ventre concentrandomi sulle sue labbra. Penso che queste labbra possano crearmi dipendenza, e se solo un bacio ha scaturito in me così tante emozioni non oso immaginare cosa può scaturirmi il sesso con Aiden.
«Io però voglio te» sussurra guardandomi negli occhi, ed io gli sorrido mentre lui riprende le mie labbra tra le sue.
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Complicated
RomanceUn'anima spezzata in una maschera di perfezione. Questo è Charlotte Green, una ragazza di ventiquattro anni che vive ancora con i suoi genitori. Dopo la rottura con il suo ragazzo James ha chiuso le porte in faccia all'amore, e ci ha apposto anche i...