13.

79 3 1
                                    


«Hai avuto le risposte che cercavi?» gli lancio un'occhiatina distratta continuando a guardare la televisione.
«Rispondimi biondina» si mette davanti la televisione, impedendomi di continuare la visione del programma.
«Sei pregato di spostarti» gli faccio cenno con la mano, ma lui non si smuove di un millimetro «Ci sono persone che preferiscono guardare la televisione che guardare te»
«Non mi muovo fino a quando non mi risponderai» incrocia le braccia al petto in segno di sfida. Alcune volte, essere in perenne competizione con lui è stressante. «E poi tutti preferiscono guardare me»
«Non fare il bambino Aiden, non sei divertente» mi alzo dal divano. Lui incrocia il suo sguardo con il mio.
«Io non faccio il bambino, voglio solo sapere se hai avuto le risposte che cercavi da mia sorella, ferendola, ancora» calca le ultime due parole.
«Non sono cose che ti riguardano Aiden» mi avvicino a lui.
«Certo che mi riguardano, è la mia famiglia di cui stiamo parlando» alza leggermente il tono di voce. Sto iniziando a non sopportare questi cambiamenti di toni, troppo frequenti nelle nostre discussioni.
«Ti assicuro che non le è successo niente, abbiamo passato un buon pomeriggio insieme, e abbiamo comprato un vestito per stasera. A proposito, grazie per avermelo comprato» noto il cipiglio che si è formato sulla sua fronte, faccio un sorriso soddisfatto. Davvero non legge i movimenti della sua carta di credito?
«Diana ha sofferto molto per quel bastardo, già l'invito l'avrà scossa, figuriamoci la tua curiosità»
«Senti Aiden, non voglio che Diana soffra, tanto quanto non lo vuoi tu. Lei non merita di soffrire, e anche se le ho fatto del male, non è mai stato intenzionale, devi credermi. Però devo sapere cosa ha scosso tanto la mia amica, per aiutarla nel migliore dei modi. Non posso aiutarla se non so niente» gli punto il telecomando contro. Dovrei spegnere la televisione, ma non posso farlo perché Aiden è ancora davanti ad essa.
«Tralasciamo per un momento la questione Diana, perché abbiamo due visioni di protezione completamente diverse, io avrei fatto cosa?» fa un passo verso di me.
«Non capisco» questo ragazzo cambia discorso con troppa facilità per i miei gusti.
«Tu hai detto che ti ho regalato un vestito, ma non è vero» assottiglia lo sguardo.
«Tu mi hai regalato il vestito per stasera» ripeto con tutta la calma e tranquillità che possiedo.
«Non ti ho mai dato il consenso ad usare la mia carta, e poi chi te l'avrebbe data?» siamo troppo vicini per i miei gusti.
«Diana» lo vedo impallidire, questo non fa altro che aumentare il mio sorriso.
«Me la pagherete»
«Io non credo proprio» affermo mantenendo il contatto visivo.
«Spero solo che ne sia valsa la pena, spendere tutti quei soldi intendo» si inumidisce le labbra, deglutisco automaticamente.
«Con me vale sempre la pena» sussurro mantenendo il mio autocontrollo, soprattutto perché il suo sguardo si è posato sulle mie labbra, ha delle ciglia foltissime, e il suo sguardo su di me, con gli occhi socchiusi, fa un certo effetto, devo ammetterlo.

«Charlotte, Aiden, ci siete?» mi allontano di scatto, dovrei fare una statua a quella ragazza, soprattutto per avermi salvata da questa situazione.
«In salone, Diana» rispondo. Devo tornare in me stessa, cancellare quello che poteva succedere.

La ragazza dai capelli neri fa il suo ingresso nel salone, con la busta contenente il suo vestito in mano. Sposta lo sguardo da me e il fratello, lui, con un ghigno sulle labbra, appoggiato al mobile dove è appoggiata la televisione, e io, con il telecomando stretto tra le mie mani, a qualche metro di distanza. Sistemo i capelli dietro la schiena, mentre aspetto che Diana dica qualcosa, non possiamo stare in silenzio, ed io sono troppo scossa per parlare.

«Diana, perché non mi hai detto che hai usato la mia carta di credito?» fulmino Aiden con lo sguardo. Perfetto, ora Diana penserà che sono una che va a raccontare i segreti altrui. Cosa non vera.
«Ma non è vero, ho usato la mia» si giustifica lei. Ed è una mezza verità, il suo vestito l'ha pagato con la sua carta, ma il mio l'ha pagato con quella di Aiden.
«Vedi, controllando i movimenti della carta, ieri sono stati spesi dei soldi nel tuo negozio preferito» mente tremendamente bene questo ragazzo.
«Posso spiegarti» Aiden le fa cenno di parlare «È per Charlotte il vestito, e poi dovevi farti perdonare per la discussione di qualche giorno fa, così mi sono sdebitata il al posto tuo» si guarda le punte delle scarpe. Se solo Diana sapesse di tutte le volte in cui litighiamo, probabilmente avrei una cabina armadio pienissima di vestiti. Per mia sfortuna, non ho una cabina armadio, ma ho tanti vestiti, anche se la maggior parte sono ancora a casa dei miei genitori.

«Non dovevo farmi perdonare proprio un bel niente, è sua la colpa» mi indica.
«Ora che ho fatto?» chiedo sentendomi presa in causa.
«Charlotte andiamo di sopra»
«Non puoi sempre scappare Diana» sentiamo la voce lontana di Aiden mentre saliamo le scale.
«La faccia dagli occhioni dolci funziona sempre» mi fa l'occhiolino.
«Siamo un duo perfetto» le batto il cinque.

«Allora» mi sdraio sul letto «Come mai sei qui?»
«Dobbiamo prepararci» risponde seria.
«Ma mancano cinque ore» poggio un cuscino sulla faccia.
«Esatto, mancano solo cinque ore, dobbiamo sbrigarci» mi toglie il cuscino dal viso. «Tralasciando questo, cosa facevate tu e mio fratello prima?» mi alzo di scatto.
«Niente Diana» inarca un sopracciglio «Stavamo discutendo, come al solito, solo che questa volta è stata più una discussione civile, non so se hai capito, non ci siamo urlati contro, niente del genere, è stato piacevole in un certo senso»
«Visto? State diventando una coppia» batte le mani.
«Penso tu abbia frainteso, solo perché litighiamo non significa che stiamo diventando una coppia, e poi non è un buon inizio per una relazione, soprattutto una relazione sana»
«Il vostro modo di litigare non ha cattive intenzioni, e poi il vostro modo di stuzzicarvi»
«Credo proprio che andrò a lavarmi, mancano solo cinque ore dopotutto» non la lascio finire di parlare. Con le sue risate in sottofondo mi dirigo in bagno, chiudo la porta e mi guardo allo specchio.

Diana farnetica, io e Aiden non saremo mai una coppia. Non ci sarà mai un noi. Le sue labbra non si poseranno mai sulle mie, le sue mani non toccheranno mai il mio corpo, i suoi occhi non mi guarderanno mai in un modo diverso dell'indifferenza, lui non mi difenderà mai come fa con la sua famiglia. Nulla di tutto questo potrà accadere. Sospiro.

Entro in doccia. Eppure una piccola parte di me vorrebbe che tutto questo fosse vero, una minuscola parte di me spera che possa riunire la polvere di quello che era il mio cuore. Quella piccola parte vorrebbe che le sue mani mi sfiorassero, che sorridesse anche nel modo più strafottente possibile toccando la mia pelle. Quella minuscola parte di me vorrebbe che mi facesse provare il brivido del proibito, eccitazione del suo tocco su di me; vorrebbe toccare i suoi capelli e tirarli per farlo gemere di dolore, vorrebbe vedere i suoi occhi carichi di desiderio, le labbra gonfie, le guance arrossate. Vorrebbe tutto quello che si può avere da un'attrazione fisica. Perché, caratterialmente, non siamo compatibili, così uguali ma così diversi.

Cambio la temperatura dell'acqua, ho bisogno dell'acqua fredda per eliminare quelle pulsazioni del basso ventre, non posso essere eccitata per aver solo immaginato cosa potrei provare con Aiden, il mio corpo non può tradirmi in questo modo. Massaggio i capelli con forza, non può succedere una cosa del genere. Anche solo pensarlo, non va bene.

Esco dalla doccia e indosso l'asciugamano. Non posso pensarlo, non dopo James, non posso ricascarci, non posso. Mi è bastato fin troppo il dolore che ho provato con lui, non posso soffrire ancora, non dopo che sono quasi morta per colpa sua. Non dopo che mi ha fatto sentire una nullità, non dopo che mi ha fatto passare per la colpevole e lui la vittima di turno. Non dopo che per tre anni mi ha trattata come un oggetto usa e getta. Porca miseria non lo accetto, non l'ho mai fatto. E io sono sicura che niente sarà diverso con Aiden, sono sicura che mi tratterà allo stesso modo di James, solo che questa volta nessuno mi terrà a galla.

Devo ricordarmi che mi ha rapita, che mi ha portata via dalle mie amiche, dal mio lavoro, da tutto ciò che amavo, mi tiene in trappola, posso uscire solo con Diana o con lui, cosa mai successa, non ho bisogno di una guardia, e se avessi voluto me ne sarei già andata da un pezzo, solo che ho bisogno delle verità per poter andare avanti. Solo questo pensiero basta per farmi rinsavire ed innervosire.

Spazzolo i capelli mentre li asciugo. Ricomponiti Charlotte. Aiden è l'ultimo dei tuoi pensieri in questo momento, la verità, le cose che ti nasconde, sono le mie precedenze, farla pagare a Benjamin è una mia precedenza.

«Ce ne hai messo di tempo» sussulto.
«Dovevo far passare il tempo in qualche modo, cinque ore sono davvero troppe per prepararsi» mi siedo accanto a lei.
«Non abbiamo tempo da perdere, Charlotte, trucco e acconciatura ci attendono»
«Saresti piaciuta alle mie amiche, sono esattamente come te. Senti Diana, sei pronta a rivedere Benjamin?»
«Sinceramente prima avevo paura, ma adesso ho riflettuto davvero su quello che mi hai detto, sono giunta alla conclusione che hai ragione, ho te, John, Aiden, siete voi la mia forza, ed è solo grazie a voi se potrò ignorarlo»
«Ti ricordo che la mia vendetta è sempre disponibile»
«Ho la netta sensazione che dovremo usarla. Ma ora trucco, e non si discute» sorrido. Aiden non è la mia priorità, ne sono assolutamente convinta. 

ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora