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Esco dalla camera di Aiden infuriata, non ascolto i suoi richiami, nella mia mente non arriva nulla. Entro nella mia camera e mi guardo intorno. Cosa dovrei fare esattamente? Cerco di guardare la valigia contenente le mie cose, ma la vista è annebbiata, così come la mia mente.

Ed eccola, la parte di me di cui ho sempre avuto paura, quella su cui non riesco a mantenere il controllo. Quella parte di me che non mi fa pensare razionalmente, potrei fare di tutto in questo momento, e non riuscirei a battere ciglio, quando viene fuori quella parte di me, è come se qualcuno si impossessasse del mio corpo e della mia mente.

Cosa dovrei fare esattamente? Troppe idee in testa, nessuna che posso realizzare. Dovrei andare dai diretti interessati e farmi spiegare tutta la verità, oppure dovrei partire e lasciare tutta questa merda alle mie spalle?
Che decisione dovrei prendere? Afferro la valigia ed esco dalla camera. È come se avessi i paraocchi, riesco a vedere solo una linea dritta, giusto lo spazio che dovranno compiere i miei piedi, nulla in più.
La mia famiglia mi ha tenuto all'oscuro, ancora una volta, una parte della mia vita, e anche mia nonna non mi ha detto nulla. Mia nonna, quella che consideravo l'unica senza un briciolo di cattiveria, piena di amore, anche lei mi ha tradita, mi ha mentito per anni come hanno fatto tutti. Perché nascondere questo segreto? Perché abbandonare mia sorella?

Perché, perché, perché, tutti e soli perché, non si vive di perché, non si vive di ma e non si vive di se. Esco dalla casa lasciando il portoncino aperto, come se mi importasse qualcosa di lasciare la porta aperta in questo momento. Non per come sono ora, non quando quella parte mi rende così imprevedibile. Quella parte di me da cui anche Jessica e Lisa stavano lontane.
Afferro il cellulare dalla tasca, forse coinvolgere altre persone non è l'idea giusta, coinvolgerle in questo mio folle piano non è l'ideale, e cosa dovrei fare? Girarmi i pollici? Guardare il cielo nuvoloso di fine gennaio? Cazzo non sono mica una filosofa che osserva il cielo in cerca di risposte. Le risposte sulla verità della vita sono l'ultima cosa che voglio in questo momento.
Compongo il numero di telefono, una mano allontana il mio cellulare da me.

«Cosa ti avevo chiesto?» di nuovo quella rabbia. Perché non fa quello che gli dico? Cosa gli costa eseguire una mia richiesta?
«Chi stavi chiamando?» cambia discorso, le mani mi pizzicano dalla voglia di menarlo, e questa volta non riuscirei a controllarmi. Porta il telefono più vicino a lui e sbarra gli occhi.
«Cosa volevi da Diana?» anche lui alza il tono di voce, come se poi fosse lui dalla parte della ragione e io in quella del torto, non si cambiano le carte Aiden, è scorretto.
«Non sono cazzi tuoi Aiden, soprattutto quando ti ho fatto una richiesta, quella di lasciarmi andare e non seguirmi, come vedo non l'hai seguita»
«Ti ho detto cosa volevi da Diana» stinge le mani a pugno.
«Doveva accompagnarmi all'aeroporto contento? Voglio andarmene da qui, dato che non so dove siano le chiavi dell'auto volevo che mi accompagnasse lei. Non ti devo alcuna spiegazione dei miei comportamenti» gli punto un dito contro. Avrebbe dovuto dirmelo, lui come il resto della mia famiglia. Avrebbe dovuto dirmi la verità, chi è lui per potermi nascondere una cosa del genere? È questo che mi fa incazzare, perché lui non è nessuno per nascondermi la verità, avrei vissuto la mia intera esistenza pensando di essere figlia unica, e se non fosse stato per la mia curiosità, non avrei mai scoperto la verità, non avrei mai saputo di avere una sorella è che è stata uccisa, davanti ad Aiden.

L'ipotesi che lui sia un delinquente o qualcosa di peggio, non accenna ad allontanarsi dalla mia mente. Ho convissuto per un mese con un completo sconosciuto, non mi sono mai fidata di lui, ma non pensavo fosse un delinquente. Le parole di Diana al nostro primo incontro assalgono la mia mente "Aiden non era così, le amicizie lo hanno cambiato" che siano stati gli amici a renderlo così? Basta, non deve importarmi, non sono una fottuta persona che ha voglia di aiutare, me ne può fregar di meno il suo lavoro, i suoi cambiamenti e i suoi modi d'essere. Non gira tutto intorno ad Aiden Evans, e io devo partire per non pensare a lui, alla mia famiglia, a nessuno. Sto partendo per restare da sola, e ricostruirmi una vita da sola.

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