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La giornata trascorsa con Mary e Diana è stata una delle più spensierate di sempre. Sorrido al ricordo di quello che abbiamo fatto ieri. Trascino la valigia al piano di sotto. Devo fare ancora colazione. Non avrei mai immaginato che Diana e Mary potessero diventare subito amiche, e mi fa piacere che Mary si sia integrata alla perfezione nel nostro gruppo. Siamo andate a dormire a notte fonda, o sarebbe meglio dire che non abbiamo dormito affatto, troppo impegnate in chiacchiere e previsioni della nostra vacanza. Quando siamo tornate a casa, Mary ci ha consegnato i regali presi in Francia e non riuscivo a credere che davvero mi avesse portato i dolci tipici francesi come mi aveva promesso. Li abbiamo mangiati davanti ad un bel film e ad altre confidenze, ed erano davvero buoni come mi diceva.
Scuoto la testa, non posso pensare che tra una settimana Mary tornerà a casa sua, dal suo ragazzo e dalla sua famiglia. Sarebbe stato tutto più semplice se vivessimo vicino. Devo pensare che riusciremo a far funzionare un'amicizia a distanza, non posso rovinare una vacanza che sta per iniziare. Niente pensieri negativi Charlotte.

«Buongiorno» è la voce euforica di Diana che mi saluta al mattino.
«Giorno» passo una mano tra i capelli «Come fai a essere così allegra di prima mattina dopo aver dormito pochissimo?»
«Sono troppo emozionata per la nostra vacanza. È la prima volta che usciamo tutti insieme, sarà bellissimo ne sono sicura» prendo la confezione di latte dal frigorifero, ne verso un po' e lo faccio scaldare.
«Ciao ragazze» anche Mary entra in cucina.
«Ora che siamo tutte qui, devo dirvi un paio di cose» penso proprio di essere l'unica ancora addormentata tra le tre. Mary e Diana sono vestite di tutto punto e hanno un'aria raggiante, io sembro essere appena uscita da una serie tv sugli zombie e indosso ancora il pigiama. Spengo il fornello e verso il latte nella tazza, la prendo e mi siedo sulla sedia, pronta, o quasi, ad ascoltare ciò che Diana ha da dirci.
«Allora» inizia afferrando un biscotto «Tra mezz'ora al massimo arriveranno i ragazzi. Ci divideremo in due auto, ma non so chi andrà con chi» mi guarda dispiaciuta «Cerchiamo di non litigare e di comportarci civilmente. È la nostra vacanza e nessuno potrà rovinarcela. Se i ragazzi vi danno fastidio ignorateli e venite a parlarne con me appena possibile, farò in modo che non vi diano più fastidio. Un avviso per Mary, prima che arrivino i ragazzi, faranno di tutto per ottenere ciò che vogliono, non sono tipi che si arrendono facilmente»
«Se posso dire una cosa» Mary mi guarda un attimo prima di rivolgersi a Diana «Non credo sia il caso di far andare Charlotte ed Aiden nella stessa auto, non credo ci sarà un bel clima tra di loro»
«Hai perfettamente ragione, ma quando si parla di vacanza sono John ed Aiden a scegliere i posti per le auto» scuote leggermente la testa «Io ho parlato con John e non so cosa hanno deciso purtroppo, ma ha detto che avrebbe fatto il possibile per non farli capitare insieme»

C'è silenzio tra di noi dopo quelle parole. Ma non ho nulla di cui preoccuparmi, John è diventato mio amico, non mi farebbe mai un torto o cercherebbe di rovinare la vacanza alla fidanzata. Sono sicura che non farà niente del genere.

«Vado a cambiarmi» affermo sorridente. Nessuno rovinerà questa vacanza decidendo che debba stare in auto con Aiden.

Mi guardo allo specchio prima di scendere al piano di sotto. Sento delle voci giungere da giù, saranno arrivati di sicuro i ragazzi. Guardo il mio riflesso allo specchio, indosso una camicetta rossa, una gonna nera, stretta sui fianchi, e un paio di stivali che arrivano al ginocchio dello stesso colore della gonna. I capelli li ho lasciati lisci, mentre gli occhi sono contornati da un trucco leggero. Non c'è niente fuori posto.
Annuisco soddisfatta del risultato ottenuto, esco dalla camera chiudendo la porta alle mie spalle. Ora riesco ad ascoltare un po' meglio le voci, le parole, però, giungono ancora un po' lontane, e non riesco a capirle completamente.

«E adesso chi glielo dice?» questa è la voce di Diana.
«Dirmi cosa?» domando una volta entrata in cucina. Tutti gli sguardi sono fissi su di me, anche il suo di sguardo «Allora? Cosa dovete dirmi?» avverto pian piano il mio sorriso spegnersi.
«Senti Charlotte» inizia John.
«Si può sapere che c'è?» domando esasperata. Odio quando le persone si comportano in questo modo.
«Sai che siamo diventati amici, vero?» domanda ancora. Vorrei rispondergli di andare dritto al punto, ma non lo faccio. «Diana mi ha detto, ecco... vedi»
«Dovrai venire in macchina con me» taglia corto Aiden.
«Cosa?» sgrano gli occhi «Diana, poco fa mi avevi detto che non c'erano problemi, che non volevi rovinare la vacanza a tutti»
«A quanto pare è stato Aiden a scegliere i posti in auto, senza John» Diana si avvicina.
«No, io con lui non vado da nessuna parte» scuoto la testa «Qualcuno deve prendere il mio posto o non vado da nessuna parte»
«Biondina, mi dispiace per te, ma nessuno cambierà il suo posto. Io ho deciso i posti, nessuno può cambiarli se non io» sorride soddisfatto, mentre io mi arrabbio ancora di più.
«Davvero vorresti rovinare la vacanza e il compleanno di tua sorella?»
«Guai in vista» sussurra John.
«Preferirei rovinare la tua di vacanza»
«Non sei più un bambino Aiden, accetta un maledetto rifiuto»
«Ragazzi smettetela per favore» si intromette Diana «Stiamo dando una cattiva impressione anche a Mary oltre a rovinare i propositi della vacanza»
«Come faccio a smetterla se tutto ciò che non doveva succedere sta succedendo?» ribatto stizzata.
«Hai ragione Charlotte, ma potresti fare un'eccezione, solo poche ore, per me» chiede chiedendo le mani come una supplica.
«Quante eccezioni di poche ore dovrò fare? Alla fine tutti si godranno la vacanza tranne io che sarò costretta a stare con Aiden tutto il tempo» sono rossa di rabbia.
«Ti ricordo biondina che è colpa tua se siamo arrivati a questo punto»
«Si perché»
«Adesso basta» Marcus ci interrompe «Non fate altro che comportarvi come bambini voi due, e solo perché non riuscite a chiarirvi questo non significa che dovete coinvolgerci! Voi non capite quanto ci ferisce vedervi litigare ogni singola volta. Di doverci schierare dalla parte di uno o di un altro. Smettetela» resto interdetta da queste parole. È davvero così? Soffrono nel vederci litigare? Non posso darla vinta ad Aiden, ma non voglio neanche far soffrire i miei amici, cosa faccio?

Chiudo la portiera dell'auto sbattendola. Non mi importa un bel niente. Il mio nervosismo parla da sé. Dargliela vinta non era assolutamente nei miei piani, invece ho anteposto la felicità degli amici alla mia, una cosa che mi ero ripromessa di non fare mai più. Aiden mi fa questo effetto, getta nella pattumiera tutti i miei valori e i miei ideali, getta via quella che sono davvero, e mi trasforma, mi plasma in tutto ciò che non voglio essere, in tutto ciò che ho sempre desiderato nascondere. Per questo volevo stargli lontana, per questo ho chiesto a Diana di non stare in auto con lui, dovevo ignorarlo, era questo il mio intento. Ignorarlo per il resto della vacanza, continuare la mia esistenza come se lui non esistesse, come se non lo conoscessi. Doveva essere tutto dannatamente facile, ma come ogni volta, Aiden rende difficile tutto ciò che reputavo facile.
Allaccio la cintura di sicurezza e mi volto verso i sedili posteriori, avrei dovuto esserci io lì invece di Mary, anzi avrei dovuto prendere il posto di Marcus nell'auto di John, e invece sono incastrata nel sedile passeggero nell'auto di Aiden, solo perché lui ha deciso così. Che irritazione!

«Mary, ti dico una cosa. Scusami in partenza se durante il viaggio dirò cose poco carine o se Aiden mi farà incazzare più del dovuto, probabilmente in quel caso avresti bisogno dei tappi nelle orecchie o di fare cambio con Marcus. Purtroppo io non posso» lancio un'occhiatina ad Aiden accanto a me. Mary annuisce, ma non osa parlare.
«Davvero vorresti litigare per tutto il viaggio?» chiede accendendo l'auto.
«Quello che voglio è ignorarti tutto il tempo» gli sorrido «E inizierò a farlo da adesso» accendo la radio. Aiden cambia la stazione che avevo scelto, dopo averlo incenerito con lo sguardo rimetto la stazione che avevo scelto.
«Biondina, mia la macchina mia la scelta della musica»
«Non penso proprio» questo continuo cambiare stazione radio continua per una decina di minuti quando Mary si sporge e spegne la radio.

Dopo mezz'ora di viaggio senza musica, con l'assoluto silenzio a farci compagnia, noto che Mary si è addormentata. Volto lo sguardo verso il finestrino. Dopo poco sento la stazione radio, che avevo scelto, invadere l'abitacolo.

«Avresti dovuto darmi una possibilità» sussurra per non far svegliare Mary.
«Tu avresti dovuto ascoltarmi»
«Era davvero necessario andare via di casa?»
«Si che lo era, Aiden»
«Se mi avessi dato una possibilità saremo felici adesso»
«E chi può dirlo, Aiden? Tu? È per questo che volevi che fossi in macchina con te? Per farmi cambiare idea?»
«L'ho fatto perché voglio delle spiegazioni»
«Ti ho già detto tutto ciò che dovevi sapere»
«No invece, dimmi perché non hai volto darmi un'opportunità. Ti ho dato due occasioni Charlotte. Due. E tu le hai sprecate entrambe. Merito di sapere cosa ha fatto James per renderti così»
«Tu non meriti proprio nulla» scuoto la testa «E io non devo darti nessuna spiegazione chiaro? Lascia James fuori da questa conversazione»
«Perché lo difendi se lui è l'artefice di tutto? Perché difendi lui e attacchi me?» alza la voce.
«Io non sto difendendo proprio nessuno» alzo la voce anche io «Sto solo dicendo che non vale usare i punti deboli di una persona per sapere ciò che vuoi»
«Biondina»
«Biondina niente Aiden» lo interrompo «Ti avevo detto che non potevo darti nulla più di un'amicizia. Te l'avevo detto, e tu hai rovinato tutto. Io non posso darti ciò che vuoi lo capisci? Io non sarò mai come Alexandra, e ti ripeto se stai usando me per ricordare lei finiscila subito»
«Quante volte ti devo dire che quello che provo per te è diverso? Quante volte dovrò dirti che sei tu quella che voglio al mio fianco? Quella con cui non smetterò mai di sentirmi in competizione, la persona con la quale non mi stancherò mai di litigare o scherzare? Tu sei quella che voglio Charlotte, non Alexandra, non nessun'altra. Io voglio solo te»
«Ma io non voglio te Aiden. Io non voglio te come non voglio altri ragazzi» stringe la presa sul volante «Io voglio solo essere lasciata in pace, voglio restare da sola. Quando capirai che tra di noi non ci sarà mai niente?»
«Quando inizierai a dirmi la verità»
«Ti sto dicendo la verità»
«Dimmelo guardandomi negli occhi, dimmi che non mi vuoi, che non provi nulla per me» accosta per un momento, il tempo necessario per ascoltare le mie parole.
«Io non ti voglio e non provo nulla per te» occhi contro occhi, marrone contro azzurro, luce contro il vuoto. E tra le note di Tell It To My Heart, ho visto i suoi occhi perdere l'ultimo spiraglio di luce che aveva, ora vedo solo il vuoto più totale e so che è solo colpa mia. 

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