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Oh my goddy, la GIF! 
 
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- Okay, credo che ora... basti - disse a disagio Avril. Era da circa venti minuti che erano stesi sul letto a baciarsi, e baciarsi, e baciarsi ancora e ancora. Le labbra di Alex erano meravigliose, ma lei non riusciva a non sentirsi male per due motivi: uno, stava ingannado sia Alex che se stessa, e due, si stava comportando da stronza. Alex aveva più volte dato segno di voler qualcosa di più in quei venti minuti, ma lei non era disposta a concedergli nulla se non dei baci.
Come aveva già detto, non era con Alex che voleva che succedesse per la prima volta.
Alex ricadde sul cuscino, e le sue dita si intrecciarono a quelle di lei. La guardò profondamente, con i suoi occhi neri. Avril non ricambiò lo sguardo, anche se il suo tocco le dava conforto.
- C'è un altro, vero? - le chiese a bruciapelo.
Lei sussultò.
- Sì - mormorò. I suoi occhi si appannarono.
Alex fece un sorriso amaro. - Sono sicuro al centodieci per cento che sia il biondo che mi ha buttato fuori casa. Giusto?
Lei annuì piano, e Alex sospirò. Faceva male. Ma del resto, anche lui si era comportato così con lei. E con Carmen. Già, Carmen. Alex la amava ancora, ma lei si era rifiutata di vederlo fuori dalla classe. Così come Avril; solo che Avril si era presentata alla sua porta, e nei suoi baci Alex aveva avvertito che non era affatto lui, il destinatario di quella passione.
Ma gli andava bene.
- Ma allora perché sei venuta qui e mi hai baciato?
Avril serrò le palpebre, per impedire alle lacrime di scendere sulle sue guance.
- Ho appena litigato con un nostro amico - disse, con la voce tremante - Ed aveva litigato con lui, e mi ha chiamata. Poi però abbiamo finito per urlarci contro, e io... mi sono incazzata. Voglio dire, lui non mi guarda nemmeno. Ha accanto altre centinaia di ragazze ogni giorno! Non si è nemmeno accorto di me. Non in quel senso, almeno.
Alex le accarezzò il dorso della mano con il pollice, mentre anche i suoi occhi si appuntavano al soffitto. - Ti capisco. Be', non me la sono presa. Se non ti vede è semplicemente un cretino. Nessuno potrebbe mai perdersi i tuoi baci - scherzò, dandole un colpetto con il gomito. Avril rise e per la prima volta, accanto ad Alex, sentì l'attrazione che provava scemare fino a sparire; al suo posto, una nuova emozione le riempì il petto di calore: affetto. L'affetto per un amico.
- Che ne dici? Proviamo ad essere amici e basta? - gli chiese d'impulso. Si girò a guardarlo, e nelle sue iridi si riflessero quelle scure di Alex. I suoi denti si scoprirono in un sorriso, mentre il brasiliano annuiva. - Va bene. Niente baci, niente pomiciate, niente sgabuzzini. Promesso.
Avril gli sorrise e si rialzò dal letto, scavalcandolo.
- Devo andare - gli disse. Alex si tirò su, aggiustandosi il maglione nero. - Scenda pure, madame.
Avril rise e obbedì, finalmente felice.
Prima di aprire la porta d'ingresso per farla tornare a casa, Alex esitò, guardandola. Avril capì al volo e sorrise timidamente, prima di avvolgerlo goffa in un tenero abbraccio. Alex le baciò la testa, sorridendo con una punta d'amarezza.
Poi la lasciò andare e le aprì la porta.
- Ciao, Ale- cazzo! - Avril venne accecata da un flash che la obbligò a chiudere gli occhi per qualche istante. Non appena li riaprì sgranò gli occhi, sconvolta. C'erano tre fotografi davanti a lei, e il click continuo delle loro macchine fotografiche non lasciava presagire nulla di buono.
- EHI, FUORI DALLA MIA PROPRIETÀ! - Alex si lanciò davanti a lei, urlando ai paparazzi. Avril non perse tempo e agilmente saltò il basso muretto e cominciò a correre più veloce che mai.
Adesso sarebbero arrivati i guai.

Per primo, la chiamò Ed.
- CHE DIAVOLO SIGNIFICA? CHI CAZZO ERA QUEL TIPO? PERCHÉ VI TENEVATE PER MANO? - sbraitò, assordandola. Avril aspettò pazientemente che finisse la sua sclerata per cinque minuti buoni, prima che il cantante si interrompesse con il fiato corto.
- Se mi ascolti, ti spiego - disse, con il cuore in gola. Ed rimase in silenzio per qualche istante. Avril riusciva quasi a immaginarselo mentre fissava con la mascella serrata un punto della parete -o qualunque cosa ci fosse davanti a lui- con gli occhi azzurri pieni di preoccupazione e irritazione. Lo sentì sospirare, e immaginò che si stesse passando una mano nei capelli rossi, inclinando la testa all'indietro per l'esasperazione.
- Ti ascolto - disse, teso.
- Prima di tutto, mi dispiace per tutte le cazzate che ho detto prima - disse sinceramente Avril. Si morse per qualche istante il labbro inferiore, cercando le parole con cui potesse esprimere meglio i suoi pensieri. Si rannicchiò contro la testiera del letto, giocherellando con un pupazzo che aveva fin da piccola. - Mi dispiace, non penso veramente che potresti dimenticarmi da un giorno all'altro. Solo... è solo che mi sono affezionata tanto a te, ti voglio bene, e non più come una fan ormai. Cioé, non solo - si corresse, arrossendo impacciata. Ed rise piano, e Avril sorrise sentendo tutto il gelo che c'era tra loro sciogliersi definitivamente. - Dopo la tua telefonata, comunque, volevo... non so cosa volevo. Volevo... probabilmente farvela pagare in qualche modo, perché comunque voi non soffrite come me, non più, perché ci siete abituati, a stare lontani, a sentirvi poco con gli amici, eccetera. Così... sono andata a casa di Alex.
Ed mugugnò torvo qualcosa. Niall gli aveva raccontato tutto di quel ragazzo; e chiunque fosse di ostacolo alla sua otp -Avriall- per lui doveva morire.
- E... okay, è un po' imbarazzante - sospirò lei, strofinandosi nervosamente la clavicola con un dito.
- Oh cazzo, non avrete fatto sesso! VERO? - la voce di Ed raggiunse un livello pericolosamente alto, tanto da farle allontanare il cellulare dall'orecchio. Avril arrossì.
- NO! - rispose con forza. - Ma... diciamo che gli sono saltata addosso. L'ho... ci siamo baciati per un po', poi...
Ed grugnì qualcosa di ben poco lusinghiero nei confronti di Alex. - Non insultarlo - lo rimproverò lei.
- Argh. Continua.
- Comunque, lui mi ha chiesto se c'era un altro, e gli ho detto di sì. Abbiamo deciso di restare amici... amici e basta - si affrettò a specificare. Ed tirò un sospiro di sollievo.
- Perfe- oh cazzo. Avril, non andare su Twitter - disse nervosamente. Lei rimase interdetta. - Che?
- Non entrare sul tuo profilo. Non andarci propio - le intimò lui, ma, ovviamente, lei stava già digitando al portatile il nome del sito.
- Troppo tardi - il sorriso le si congelò sulle labbra quando lesse il primo tweet che le capitò sotto agli occhi. Era un augurio di morte.
- Avril, ti prego - la supplicò Ed - spegni il pc, il cellulare o quel cazzo di aggeggio con cui sei su twitter.
- Ma perché? - sussurrò lei, continuando a scorrere tutta la pagina contente insulti e minacce a non finire. Ed si arrese. - Vai a vedere le tendenze.
Andò, e le si fermò il cuore nel petto. L'ashtag era #NiallYouDeserveBetterThanHer e non appena cliccò sulla scritta, le immagini di lei e Alex che si tenevano ancora inconsapevolmente per mano mentre lei usciva da casa sua campeggiarono in primo piano.
- Oh Dio - sussurrò, ravviandosi i capelli. - Aspetta. Mi è arrivato un messaggio. Ed, senti ci sentiamo dopo.
- Cos... NO! Asp- lei chiuse la chiamata mentre le prime lacrime cominciavano a minacciare di scendere. Stava piangendo troppe volte, in quei giorni, ma, beh, ecco, non era molto carino ricevere minacce del tipo :"spero che tu muoia presto, brutta zoccola", "sei una stronza di merda, suicidati" o cose del genere.
Il messaggio era di Niall.
Niall: che cosa sta succedendo, Av?
Avril: te lo giuro, nulla
Avril: sono solo andata a casa sua perché ero incazzata con te e con ed, e sì, l'ho baciato e no, non è successo nient'altro, ma abbiamo deciso che restermo solo amici, perché io
Era sul punto di cancellare quelle ultime due parole, ma le mani le tremavano così tanto che per sbaglio cliccò su "invia". Le si gelò il sangue nelle vene.
Niall: perché tu cosa?
Avril: non possiamo far finta che non abbia scritto quelle parole?
DIglielo. Diglielo, cazzo, brutta stronza che non sei altro.
Niall: decisamente no, piccola.
Niall: darren vuole saperlo.
Le sfuggì un sorriso, perché, nonostante tutto, Niall stava cercando di prenderla sul ridere, e lei gli era grata per questo.
Avril: darren è un maledetto ficcanaso
Niall: già, beh, concordo
Niall: ma, per favore, av, dimmelo
Avril: non ce la faccio
Niall: cazzo, ho l'intervista di mtv ora ora
Avril: vai
Niall: okay, ma scrivemelo. per favore, av. Ti voglio bene.
Niall uscì dalla conversazione.

    + + +

Avril era rannicchiata sul divano con il cellulare in mano. Tra pochi minuti i ragazzi sarebbero entrati nello studio, e lei era ancora indecise se mandargli o no quel maledetto messaggio con la verità.
Alla fine, decise di sì.
Avril: perché ti amo.
L'intervista iniziò e lei lanciò il cellulare via, facendolo rimbalzare tra i cuscini.

   + + +

- Bene - l'intervistatrice sorrise. - E ora l'ultima cosa, ragazzi. Volete dire qualcosa a qualcuno che avete caro?
Avril sorrise, mentre Zayn dedicava un dolcissimo "ti amo" alla sua Perrie. Si perse le risposte degli altri, mentre i suoi occhi rimasero incatenati all'immagine di Niall, che era improvvisamente diventato serio.
- E tu, Niall?
L'irlandese alzò gli occhi e giocherellò con il microfono, indeciso. Era fottutamente bellon persino da nervoso.
- Posso... dire quello che voglio?
- Ma certo - rispose sorpresa l'intervistatrice.
Niall puntò gli occhi nella telecamera, tremendamente serio. Era calato il silenzio totale, mentre le sue iridi scintillavano e le sue guance si arrossavano.
- Voglio dire qualcosa a una persona speciale, che non conosco da molto tempo. Però si è rapidamente conquistata un posto nel mio cuore. È una fan, italiana. È una ragazza speciale, che ha catturato il mio cuore e quello di Ed Sheeran. È semplicemente unica, dolcissima, e... e proprio oggi è stata riempita di insulti e minacce di morte da parte di fan ossessive che non sanno nemmeno cos'è successo davvero; sono solamente gelose. Ma perché dovete scriverle che sperate che si uccida? Perché? Non è una macchina, ha dei sentimenti, come me, come voi, come ogni essere umano. Proprio poco fa mi ha spiegato tutto. E io ti sono e ti sarò eternamente grato, Av, per la tua amicizia. Sei il regalo più prezioso che io potessi mai ricevere - le labbra di Niall si schiusero in un dolcissimo sorriso. Avril stava piangendo, ancora; ma erano lacrime di gioia.
Harry, sullo schermo, accarezzò una spalla a Niall, mentre lui abbassava la testa, prendendo fiato. Poi Niall si alzò in piedi, con un sorriso che non avrebbe potuto essere più felice.
- Voglio dirti anche questo, Avril - si morse un labbro, guardando dritto nella telecamera. Avril sentì il proprio cuore accelerare per l'ansia e il timore. Le iridi azzure di Niall sembravano essere proprio lì, davanti a lei, intense e ipnotiche. 
- Ti amo anche io.


EYA!
Regalino per voi! Doppio aggiornamento!
Allora, che ne dite?

SCOMMESSA.

Purrrrtroppo, siete state solo sei a riuscirci :) però faccio i complimenti a tutte, che ci avete provato :)
Eheheh non mi obbligherete a far nulla eheheh sono felice, LIBERA E VIVAAAAA.

Vado a ripassare latino, ew. Versione, domani. Argh.

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