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VOI SIETE FOTTUTAMENTE PAZZI, 51 VOTI NELLO SCORSO CAPITOLO ADHSGAGAGSJAUZQJ

Avril aprì gli occhi quando sentì una voce canticchiare una melodia senza parole.

Sorrise e si rannicchiò ancora di più sotto alle coperte, osservando il ragazzo che suonava dolci accordi alla chitarra. Ed era seduto a gambe incrociate sul tappeto, con una maglia nera che gli scopriva tutti i tatuaggi colorati sulle braccia.

Alzò lo sguardo e sorrise nel vederla sveglia, a fissarlo rapita.

- Ben svegliata - l'accolse. Lei sospirò mentre lui abbassava il braccio, appoggiandolo sul fianco della chitarra, e si strofinò gli occhi.

- Buongiorno. Che ore sono? - nascose uno sbadiglio con la mano mentre affondava ancora di più nel cuscino.

Lui sorrise, gettando un'occhiata all'orologio che aveva al polso. Sembrava riposato e allegro. Avril invece si sentiva a pezzi e la sua voce sembrava quella di un ragazzo tanto era roca.

- Le nove e mezza. I tuoi sono al lavoro- mi pare che tuo padre sia da qualche parte con dei bambini. Mi ha detto di non svegliarti prima di uscire.

Avril sospirò, alzando un braccio e passandosi la mano tra i capelli. Si stiracchiò, allungandosi come un gattino. Ed ridacchiò e si alzò.

- Tu cambiati, io preparo la colazione. All'inglese.

Il rosso rise al gemito inorridito di Avril mentre usciva e spariva per il corridoio. La ragazza fissò il soffitto con un sorriso ebete. Era un sogno.

Sospirò allegra e scostò le coperte, rabbrividendo alla ventata di aria fredda che le fece venire la pelle d'oca. Guardò fuori dalla finestra mentre si tiglieva i pantaloni della tuta e afferrava i jeans da sopra la scrivania -giustamente, dove avrebbero dovuto stare.

Sembrava una bella giornata oltre le fronte del piccolo melo davanti alla sua finestra. La luce del sole inondava l'aria gemmea, qualche usignolo cantava oltre il vetro della finestra. Avril si infilò una maglia con su scritto SHEERIOS in orizzontale e si pettinò velocemente prima di uscire dalla stanza, lasciando ovviamente il letto sfatto.

Scese le scale e sentì una vaga voce cantare. Sorrise contenta e quando fu sulla soglia della cucina si appoggiò allo stipite fissando la schiena meravigliosa del ragazzo. Sulla tavola c'erano già vari frutti, mele tagliate a spicchi, due tazze con il cartone di latte e dei cereali. C'erano fette di pane e qualche affettato e un po' di formaggio su un piatto.

L'odore inconfondibile di bacon non lasciava molto spazio alla curiosità, mentre si avvicinava e si sedeva sulla sedia. Ed le gettò un'occhiata da sopra alla spalla.

- Ciao, bella addormentata - disse, con un traballante e dolcissimo italiano. Avril rise, sospirando incantata.

- Ciao, principe azzurro.

Ed le mise una striscia di bacon nel piatto, facendole storcere il naso. Mentre lui sistemava la padella di nuovo nei fornelli allungò una mano e rubò uno spicchio di mela, storcendo il naso quando il sapore acidulo le colpì la lingua.

- Hai visto cosa ha scritto Niall? - Avril scosse la testa mentre infilzava esitante un pezzo del bacon. Ed lo stava già masticando con le guance a palla. Avril serrò le labbra per non lasciarsi sfuggire un suono intenerito. Sembrava un piccolo orsacchiotto rosso. Lui, ignaro dei suoi pensieri, infilò la mano nella tasca di jeans ed estrasse il proprio cellulare.

- La password è horan - disse, facendola ridere e quasi strizzare con la pancetta che stava inghiottendo.

- OH PORCA MERDA, TI HA SCRITTO TAYLOR SWIFT - urlò Avril, facendo un salto di venti centimetri. Lui sghignazzò divertito, mentre lei fissava adorante lo schermo.

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