68.

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Una mano si appoggiò sulla sua spalla, e una voce dolce la costrinse ad estraniarsi al caldo limbo del sonno in cui era sprofondata. Federica socchiuse le palpebre e fece una smorfia nel sentire i muscoli del collo e il braccio doloranti.
- Siamo arrivati.
Solo qualche secondo dopo, quando i suoi occhi si furono abituati all'intensa luce chiara che permeava l'aria, si rese conto che si era addormentata sulle gambe di Ed.
- Oddio - gemette, portandosi una mano agli occhi e strofinandoseli mentre si metteva seduta. Guardò Ed, che le sorrideva senza dire nulla. - Scusami...
- Ma figurati, è interessante calarsi nei panni di un cuscino per una volta - la prese dolcemente in giro, e lei sorrise. Le girava tutta la testa. Ed si sganciò la cintura e scese dalla macchina, porgendole poi una mano per aiutarla a saltare giù.
Federica saltò sul cemento rossastro del parcheggio e per poco non cadde a terra; non aveva ancora recuperato l'uso delle gambe. Ed le strinse l'avambraccio, mentre la mora si voltava e inarcava le sopracciglia nel vedere una spiaggia enorme e completamente vuota davanti a lei. Erano più o meno le cinque di pomeriggio e le increspature del mare che riflettevano la luce del sole ferirono le sue iridi chiare.
- Ben svegliata - sorrise mentre Avril le gettava un braccio attorno alle spalle e le schioccava un bacio sulla guancia. Era felicissima. Le passò il braccio attorno alla vita, tornando a contemplare la distesa d'acqua davanti a lei.
- Allora andiamo? O possiamo pure restare qui fino a stasera - ironizzò Louis. Avril colse l'occhiata di Carmen, poi guardò Federica e infine Angelica.
Passarono due secondi, e poi - Chi arriva per ultimo penitenza - strillò Avril, e i ragazzi imprecarono quando vennero brutalmente lasciati indietro.
- Non vale - urlò Niall, e agguantò Alex, trascinandoselo dietro. - Deve aver preso da te la stronzaggine mentre vi frequentavate - si lamentò, facendo scoppiare a ridere il brasiliano. Federica fu la prima a raggiungere l'acqua, ma quando fu immersa fino alle ginocchia qualcuno l'agguantò per la vita e lei urlò, ridendo mentre Avril e Carmen venivano schizzate dall'involontario movimento delle sue gambe. Venne sollevata per aria e strillò con tutta la voce che aveva, piegata sulla spalla di Ed.
- LASCIAMI - si lamentò. Il rosso scosse la testa e fece cenno a Zayn di avvicinarsi. (Piango.)
- Vieni, amico, aiutami - ghignò, e Niall scoppiò a ridere, cingendo la vita di Avril mentre Federica si dimenava, presa per i fianchi da Ed e le caviglie da Zayn.
- No no no no sono ancora vestita - l'ultima parola si trasformò in un urlo quando i due ragazzi dopo averla fatta dondolare a destra e sinistra, la lanciarono per aria e mollarono la presa.
Tutti si ripararono con le braccia dagli schizzi d'acqua che la sua caduta sollevò, ridendo. Federica riemerse boccheggiando, i capelli neri davanti al viso pallido.
- Bastardi - sbuffò, scostandoseli e sospirando alla sgradevole sensazione dei vestiti impregnati d'acqua contro il corpo. Poi sgranò gli occhi.
- Porca puttana, il cellulare!
Lo tirò fuori dalla tasca ed era ovviamente andato. Ed arrossì.
- Merda. Mi dispiace.
Lei fissò l'aggeggio senza dire nulla, poi dopo qualche secondo sorrise.
- Almeno i miei non mi tormenteranno per tutto oggi. Grazie Ed - lanciò le braccia al collo del rosso, con un ghigno perfido, e lui trasalì sgranando gli occhi sentendo il freddo che impregnava i vestiti della ragazza passare a lui e bagnargli la pelle attraverso la stoffa leggera della maglia.
- Sei fradicia, no- lei rise e gli si avvinghiò addosso, circondandogli la vita con le gambe, e Ed soffocò un lamento quando Louis e Harry lo spinsero, facendogli perdere l'equilibrio e cadere entrambi in acqua. Ed aprì la bocca e bolle d'aria solleticarono il volto di Federica, reso sfocato agli occhi del ragazzo, eppure bellissimo. Lei sorrise e lasciò la presa su di lui, agitando le braccia e riemergendo.
- Siete dei fottuti stronzi - esplose Ed, una volta tornato in superficie. Loro sorrisero e l'attenzione si disperse.
Avril si sfilò i vestiti e li buttò sulla sabbia, raccogliendosi i capelli in una coda alta e cercando di ignorare gli occhi azzurri di Niall su di lei. Si girò verso di lui, tendendogli la mano. L'irlandese intrecciò le loro dita, rimasto anche lui in costume, e insieme si immersero.
- Bagnati i capelli - Avril scosse la testa e rise quando lui la afferrò per i fianchi, abbracciandola. - Allora lo faccio io - ghignò, e sprofondò.
Mentre loro giocavano ad affogarsi a vicenda, Carmen, Angelica e Alex si erano seduti a chiacchierare con Liam e Zayn e Louis e Harry si erano seduti poco più in là, a gambe incrociate sulla sabbia a parlottare a bassa voce.
- Allora - sorrise Liam, guardando Carmen - a quanto ho capito voi siete i suoi migliori amici.
- Oltre a voi - Carmen si appoggiò alla spalla di Alex, baciandogli velocemente la spalla.
Da quanto la conoscete? - intervenne Zayn.
- Alex da quando avevano undici anni. Noi due - e Carmen indicò Angelica con un sorriso - solo da quattro anni.
- È molto dolce - tutti annuirono, girandosi a guardare l'acqua da cui spuntavano le teste di Avril e Niall, vicinissime. In quel momento lui rise e le schioccò un bacio su una guancia, facendola sorridere mentre affondava il viso nella sua spalla.

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