5.

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Niall: che fai?
Avril: dovrei fare un'equazione ma non riesco
Niall: a me piaceva farle
Avril: beato te!
Niall: giochiamo a un gioco?
Niall: io faccio una domanda qualsiasi e tu rispondi sincera
Avril: ci sto
Avril: spara
Niall: dove sei seduta?
Avril: sul letto, con la schiena appoggiata al muro
Niall: di che colore è la tua maglia?
Avril: bianca.
Niall: stampata?
Avril: C'è la tua faccia sopra ehm
Niall: ahah voglio la foto
Avril: ma davvero?
Niall: certo! Dopotutto io ne ho twittata una solo per te :)

Avril si morse il labbro e guardò incerta l'alto e snello specchio appeso al muro di fianco alla scrivania. Con un sospiro si alzò e si posizionò davanti alla superficie riflettente che rimandava il suo riflesso poco convinto.

Fece in modo da catturare nella fotografia soltanto la maglia e non il viso. Il sorriso di Niall sul suo stomaco era smagliante.

Avril scattò la fotografia e scrisse una breve frase nel tweet prima di pubblicarlo.
Solo per te @Niall_Official

Mezzo secondo dopo il suo cellulare le inviò una notifica.
Niall Horan ha aggiunto ai preferiti il tuo tweet
Niall: mi piace. Ma perché hai tagliato il tuo viso?
Avril: perché di sì
Avril: non ho la minima intenzione di farmi vedere da te
Niall: oh, ma dai
Avril: ahah scordatelo
Niall: :(
Avril: ti farò vedere la mia faccia solo se aggiungerete una tappa in italia al tour
Niall: ma sei una ricattatrice
Avril: ovvio.
Niall: vedrò di fare il possibile per la tappa allora.
Avril: COSA?? STAI SCHERZANDO VERO?

Lui non rispose.
Avril: stronzo eh.

     》》》》

- Ehi, grazie mille per la serata. Sicura che non vuoi un passaggio?

Avril sorrise ad Angelica e scosse la testa. Era particolarmente serena, quella sera, e voleva godersi quella tranquillità con una passeggiata fino a casa. La pizzeria non era tanto distante, solo dieci minuti a piedi.

- Sì, grazie. Ci vediamo domani.

Angelica le sorrise un'ultima volta prima di salire sulla macchina del suo ragazzo. Avril li salutò con la mano mentre le scorrevano affianco.

Era buio, e faceva anche un certo freddo, ma cominciava a scaldarsi man mano che camminava. Il compleanno di Angelica era trascorso tra risate e coca cola, semplice e bello.

Quando era circa a metà percorso, gli occhi di Avril sfrecciarono al marciapiede che costeggiava i condomini della zona industriale della cittadina. C'erano tre ragazzi ubriachi che ridevano.

Troppo tardi si accorse che avrebbe dovuto cambiare marciapiede e che adesso sarebbe stata costretta a passar loro accanto.

Il cuore le si strinse in gola quando riconobbe il viso di uno dei tre alla fioca luce del lampione. Avrebbe riconosciuto i suoi tratti brasiliani ovunque.

Era Alex.

- Avril - la salutò lui con voce strascicata, ridendo. Stringeva una bottiglia di birra in mano. Lei fece un sorriso nervoso.

- Ciao, Alex - quando cercò di passargli accanto, però, la mano del ragazzo si serrò attorno al suo braccio e la strattonò verso di sé con un sorriso obliquo e gli occhi lucidi.

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