66.

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Ad occhi chiusi, Avril si svegliò avvertendo lo scricchiolio dell'asse del parquet di fianco al tappeto. Aprì gli occhi, aggrottando confusa le sopracciglia quando sentì vari sussurri.
- Zitti, porca puttana!
- Zitto tu, James!
- Non chiamarmi James, quante volte dovrò ripeter...
- SSH! - il sussurro concitato ed inferocito di Harry le ricordò tanto San Siro. - Rischiate di svegliarla, imbecilli. Prima voglio gettarle addosso questa secchiata.
Avril soffocò un mugolio allarmato serrando le labbra.
Sentì la voce bassa di Louis rispondergli. - E allora muoviti, Harreh.
Avril sentì due passi e un brivido d'avvertimento le corse lungo la schiena.
- Tu devi solo provarci, Styles, e giuro su dio che ti strappo ogni singolo tatuaggio che si trova sulla tua pelle - ringhiò senza girarsi.
Ci furono due secondi di silenzio prima che la risata di Louis esplodesse nell'aria, mentre Avril si voltava mettendosi supina e scoccando un'occhiata truce al povero ventunenne, tremendamente deluso.
Niall rideva sotto i baffi con un braccio attorno alle spalle di Ed, Zayn e Liam avevano dei sorrisi giganteschi e Harry la fissava con un'aria da cucciolo bastonato con un secchio azzurro tra le braccia.
Louis si avvicinò e gli batté una mano sulla schiena, sogghignando.
- Te l'avevo detto che si sarebbe svegliata, idiota. Dai, Horan, ora saluta la tua ragazza.
- Volentieri - replicò Niall. Saltò sul letto di Avril, facendola gemere infastidita mentre rimbalzava sul materasso, e si buttò accanto a lei, abbracciandola e baciandole l'angolo della bocca. - Buongiorno, piccola - sussurrò.
Avril mugugnò qualcosa e seppellì il viso nel suo petto, abbracciandolo.
- Giorno a tutti - disse con voce impastata.
- Anche io voglio un abbraccio! - Harry sorrise eccitato e un secondo dopo Avril strillò di dolore mentre il corpo gigante del ragazzo seppelliva il suo.
- Abbraccio di gruppo! - urlò qualcuno, e Niall ed Avril si ritrovarono soffocati sotto ad altri quattro corpi. Harry fu l'unico abbastanza intelligente da sgusciare via prima di rischiare la vita e rimase a guardare la piramide umana contorcersi seduto sul pavimento, con un ghigno che metteva in mostra le fossette.
- TOGLIETEVI - ululò Niall - IDIOTI DI DARREN.
Una risata generale scosse il gruppo. Avril si era ritrovata schiacciata sotto al petto di Liam e cercò di spingerlo via.
- Oddio, pesate - gemette. Liam cercò di spostarsi ma era bloccato sotto al braccio di Louis e la gamba di Zayn.
- VIA DAL MIO LETTO, È MIO - Avril diede una spallata a Niall e cercò di fare leva sul bacino per sollevarsi Liam di dosso. Il ragazzo arrossì di botto, balbettando qualche parola mentre i loro corpi si strusciavano imbarazzantemente.
- Che cazzo state facendo? - la voce di Niall era aggressiva e loro sussultarono. Avril si girò e trovò il suo sguardo di fuoco puntato sul proprio viso.
- Oh merda - sentirono Harry.
- A quanto pare qualcuno non è un granché a letto - si sentì la voce di Louis, strozzata da risate a malapena trattenute, che avrebbe voluto essere a malapena un bisbiglio ma che fu sentita da tutti.
- Vaffanculo, Tomlinson - esclamò Niall; guarda caso, il diretto interessato era proprio sopra di lui e con un grugnito Niall lo spinse giù dal letto.
Louis atterrò giusto sulle gambe di Harry con varie imprecazioni colorite.
- LE PAROLE, MIO FRATELLO È IN CASA - strillò Avril.
- Ma tanto non capisce!
- Okay. Ora basta - la voce di Ed pose fine a ogni questione. - Lasciamoli andare e poi tutti giù, c'è qualcuno che aspetta.
- Chi? - chiese curiosa Avril, appoggiando una mano sulla spalla di Liam per aiutarlo a rialzarsi da lei. I ragazzi scivolarono giù dalle coperte azzurre e Niall e Avril si ritrovarono finalmente liberi di respirare di nuovo.
- È una sorpresa - Ed ammiccò, facendo cenno con la testa rossa ai ragazzi di uscire. Con qualche borbottio dolorante tutti obbedirono e i due ragazzi si ritrovarono da soli di nuovo. Avril girò la testa verso Niall, e lui le voltò le spalle. Lei aggrottò la fronte e gli picchiettò sulla spalla. - Hey? Che succede? Che hai?
Lui mise il broncio. - Non te lo dico.
Avril scoppiò a ridere, e gli baciò la guancia, afferrandogli la spalla. - Dammi un momento - gli sussurrò all'orecchio, e si alzò, correndo in bagno a lavarsi i denti e infilarsi un paio di shorts e una canottiera nera. Tornò in camera e lo trovò abbracciato al cuscino, sdraiato sul fianco.
Sorrise e si sdraiò contro di lui, sul bordo del letto; lo spintonò sul petto, protestando: - Vai più in là, o cado.
Niall le fece un ghigno. - E cadi.
Avril urlò, cadendo sul pavimento dato che lui l'aveva spinta giù dal letto. Niall scoppiò a ridere mentre lei lo fulminava con un bruciate sguardo azzurro, mettendosi indignata in ginocchio.
- Sei uno stronzo, abbiamo chiuso.
Niall si stiracchiò, tendendo ogni muscolo del corpo fino a sentirli distintamente (non. Fate. Commenti. Sapete cosa intendo).
- Nah, non avresti mai il coraggio di mollare Darren. Ti fa male il sedere? - chiese curioso, vedendola fare una smorfia e massaggiarsi il fondoschiena. Lei fece una vocetta stridula, imitado le sue parole prima di girarsi a gattoni verso la porta, brontolando sottovoce contro la stupidità di qualche irlandese tinto.
Avril sussultò e sgranò gli occhi quando sentì le mani di Niall palparle le natiche. - Niall! - sbottò, con il viso rosso fuoco. Lui ghignò.
- Darren potrebbe farti un bel massaggio rigenerante.
- Puoi scordartelo - replicò divertita lei, alzandosi in piedi e correndo verso la porta. Niall grugnì contrariato per doversi alzare dal letto e la seguì, veloce. Proprio mentre Avril apriva la porta Niall ci si appoggiò con tutto il peso sopra, schiantando la mano sul legno e facendolo richiudere con un tonfo. Avril si ritrovò schiacciata contro la porta, il cuore a mille e le labbra di Niall che lasciavano una scia di baci sul suo collo.
- Avanti, manchi un sacco a Darren - sussurrò con voce roca sulla sua pelle, stringendole i fianchi. Avril chiuse gli occhi e serrò le labbra per non lasciarsi sfuggire un gemito, ma si abbandonò contro il petto del ragazzo.
- Su. Solo cinque minuti - la pregò, mentre la sua mano risaliva lentamente verso il petto della sua ragazza. - Possiamo fare in fretta. Sei la festeggiata oggi, devi farti attendere.
Avril rise a quelle parole, afferrando la sua mano e intrecciando le dita alle sue. - E il preservativo? Come riusciamo a buttarlo senza farci vedere dai miei?
Niall gemette infastidito. - Te lo tieni da qualche parte in camera.
- No, ma che schifo!
- Facciamo senza?
- Niall.
- Dai, esco prima.
- E le lenzuola!?
- Uffa - Niall si staccò e incrociò le braccia imbronciato, fissandola implorante. Lei gonfiò le guance in un sospiro.
- Okay. Oggi pomeriggio facciamo un giro in macchina, allora.
Niall ghignò prima di scoccarle un bacio sulle labbra. - Ti amo.
- Come no - replicò sarcasticamente lei, ma sorrideva. - E ora andiamo giù.

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