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Mettete una stellina anche alla traduzione di questa storia e all'altra fanfiction scritta da TheLloyds.

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Niall si accorse che Avril si era addormentata sulla spalla di Ed solo a metà del film. Suo malgrado, non era riuscito a goderselo; continuava a sbuffare piano, agitarsi sul pezzo del divano provocando le gomitate e le occhiataccie di Harry, e strofinarsi la nuca, con la violenta voglia di fare a botte con qualcuno. Con se stesso.
Per colpa sua Avril... Niall non riusciva nemmeno a pensare a quell'agghiacciante possibilità senza restarne inorridito. Ormai i sensi di colpa avevano fatto sparire da tempo le sensazioni di felicità e benessere che l'amore con Avril gli aveva procurato.
Mentre sullo schermo scorrevano i fotogrammi di Nemo, lanciò una piccola occhiata nella direzione della ragazza. Era tardi, e Avril aveva cominciato a sentire gli effetti della pillola poco dopo averla assunta; giramento di testa, mal di pancia, vertigini e la testa che scoppiava. Niall non era andato accanto a lei, non l'aveva presa tra le braccia perché c'era già qualcuno che l'aveva fatto.
Ed.
E questa cosa gli dava fottutamente sui nervi. Avril aveva la guancia pallida posata sul petto del ragazzo, ed era rannicchiata sul suo torace con un'aria così tranquilla e serena che Niall si sentiva rodere dentro solo a sfiorarla per un attimo con lo sguardo. Per non parlare poi delle braccia tatuate di Ed, posate sulla sua schiena e attorno alle sue spalle, o della mano di Avril premuta contro la stoffa blu che ricopriva lo stomaco del rosso.
Niall si strofinò la fronte per l'ennesima volta in cinque minuti e decise di averne abbastanza, di quel dannato pesce pagliaccio piagnucolante. Si alzò di scatto, attirandosi le occhiate sorprese di tutti.
- Dove vai? - gli chiese perplesso Liam, accanto a Louis. Niall non si accorse che al suono della voce dell'amico Avril aveva aperto gli occhi, e lo stava fissando preoccupata.
- A fumare - ribatté seccamente. Harry fischiò piano. Niall non fumava mai se non in occasioni speciali. L'irlandese afferrò il giubbotto di Zayn e cercò nelle tasche, non trovando nulla.
- Niall, ce le ho io - sospirò il moro, estraendo l'accendino e il pacchetto di sigarette dalla tasca. Niall grugnì irritato e si allungò per prenderle dalle sue mani. - Cerca di non finirmele.
- Me ne serve solo una.
Estrasse una sigaretta dal pacchetto, infilandosela tra le labbra. Si sporse a ridare il contenitore a Zayn, ringraziandolo stancamente con lo sguardo. Non appena sollevò gli occhi azzurri ne incrociò un altro paio, ancora assonnato e intontito, ma abbastanza lucido per capire cosa stesse succedendo.
Si guardarono per qualche secondo;  e Niall si sentì terribilmente in colpa quando si girò senza prestare attenzione all'amore di quelle due iridi che gli chiedevano silenziose se stesse bene.
Avril sentì una piccola crepa farsi strada nel suo cuore, mentre osservava la schiena grigia di Niall sparire oltre al corridoio. Senza indugi, si alzò dal petto di Ed e lo seguì, ignorando le proteste degli altri.
- Vuoi uscire in quelle condizioni? Sei pazza - brontolò Liam.
Lei alzò debolmente un angolo delle lara in un sorriso sconfortato prima di seguire la figura alta dell'irlandese oltre al corridoio, sulla terrazza. Rabbrividì quando una folata di vento freddo si insinuò nei suoi vestiti, e la testa le girò per un attimo. Appoggiò la fronte al vetro fresco della finestra, accostando i lembi della felpa, mentre i suoi occhi lo osservavano. Li separava solo una sottile lastra di vetro e un milione di parole non dette e sentimenti repressi, ma Avril sentiva quella maledetta distanza più che mai.
Aveva aspettato per minuti interi che Niall le si avvicinasse, per anche solo darle un'occhiata o sedersi accanto a lei, e invece lui si era mostrato disinteressato.
Avril si morse il labbro e sospirò, aprendo la finestra socchiusa. Uscì sulla terrazza, con il cuore a mille.
Niall era appoggiato alla ringhiera, con le braccia sul ferro e protese verso il buio della strada. Le sue spalle erano contratte, la schiena rigida, la testa dai ciuffi biondi chinata verso il basso mentre un filo di fumo si arrotolava salendo a spirali nell'aria, legato alla sigaretta.
- Non sapevo che fumassi - mormorò, e Niall si girò. Le rivolse un sorriso stanco; i suoi occhi, di solito così allegri e vivaci, erano passivi, senza emozioni particolari. Avril sentì una stretta al cuore.
- Solo poche volte - mormorò lui. Avril avanzò lentamente verso di lui, afferrando la sigaretta. Alzò gli occhi verso di lui, che annuì. Niall se la lasciò scivolare dalle dita, osservando il volto serio della ragazza mentre gli sfilava dalle mani quello strumento di morte.
La spense nel posacenere a un paio di passi di distanza, passandosi poi una mano tra i capelli.
- Sei minuti - disse, con un piccolo sorriso, girandoso verso di lui. Niall aggrottò la fronte, mentre le loro dita si intrecciavano e Avril si riavvicinava insicura a lui.
- Come?
Avril scrollò le spalle, arrossendo un po'. - Ogni sigaretta che fumerai ti porterà via sei minuti da passare con me.
Un lieve sorriso fece capolino sulle labbra di Niall, mentre si appoggiava con la schiena alla ringhiera. Rimase in silenzio, mentre si guardavano, senza più bisogno di parlare.
Avril abbassò lo sguardo sul suo petto. La maglia grigiastra lo avvolgeva perfettamente, come ad invitarla a posare le mani lì. Avril alzò la mano libera e esitante sfiorò il torace del ragazzo. Niall si lasciò sfuggire un sospiro e le circondò la vita con le braccia forti, inumidendosi le labbra con la lingua. Le sue dita affondarono nei vestiti di Avril, premendo sulla base della sua schiena, accarezzandola.
- Sono geloso.
Avril sgranò gli occhi, mentre alzava automaticamente il braccio per accarezzargli i capelli.
- Di chi? - chiese sorpresa. Niall strinse per un attimo i denti, mentre le sue spalle si abbassavano e alzavano profondamente per un sospiro. Si chinò in avanti, senza risponderle, e Avril sentì il cuore palpitarle in petto mentre le loro labbra si toccavano dolcemente. Quella domanda perse rapidamente importanza, mentre entrambi si perdevano in quel bacio, fatto di dolci tocchi che esprimevano tutti i loro sentimenti nascosti fino a quel momento. Avril avvertì come Niall la stringeva possessivamente, imprimendo una mano sulla sua schiena, e sentì tutta la rabbia che provava verso se stesso nel modo in cui prendeva il controllo del bacio, dominandola. Da parte sua, Niall capì che Avril avrebbe solo voluto stare un po' da sola con lui, tra le sue braccia, e aveva bisogno che le dicesse che sarebbe andato tutto bene, che si sarebbe aggiustato tutto.
Avril si scostò quando i polmoni furono sul punto di scoppiarle. Non si erano nemmeno resi conto che il bacio era diventato più vorace, aggressivo, presi com'erano da tutta la confusione che sentivano.
- Dio - Niall le baciò il collo e lei inclinò la testa per facilitargli la cosa, aggrappandosi alle sue spalle. Una mano del ragazzo si posò sul suo petto, e lui sorrise sentendo il battito forte e irregolare del cuore della ragazza riverberare sulla pelle.
Avril socchiuse gli occhi quando Niall la afferrò per i fianchi e la sollevò, prendendola in braccio. Avril gli circondò la vita con le gambe, e i loro occhi si incontrarono.
Non dissero niente, ma un'idea si era formata nelle loro menti. Avril aprì timidamente la bocca per esprimerla, ma lui glielo impedì con un bacio a stampo.
- Ssh - le sussurrò - non ce n'è bisogno. C'è un'ala della casa solo per noi.

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