39.

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Di già al 39 ew quando mi ricordo l'ultimo capitolo penso sia il 26.

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- La smetti? - sbuffò Avril. Niall ridacchiò. Si stava divertendo come un bambino piccolo a darle fastidio.

Erano circa due minuti che Avril era seduta sul mobile della cucina e lui continuava a stuzzicarla, seduto su una sedia accanti a lei, stravaccato con un braccio posato sulla superficie liscia del tavolo.

- Gelato.

Lei alzò gli occhi al cielo, stringendo il cucchiaino argentato tra le dita. Inghiottì la cucchiaiata di gelato e rabbrividì per il freddo.

- Hai il tuo gelato. Mangia quello.

Niall sorrise dolcemente. - Ma voglio il tuo.

Avril sbuffò. Saltò giù dal mobile e gli si avvicinò, guardandolo con un piccolo ghigno. Gli diede un colpetto al ginocchio con la propria gamba, per fargli aprire le gambe allungate languidamente sul pavimento.

L'irlandese sorrise e aprì la bocca mentre Avril prendeva una cucchiata del dolce e glielo portava davanti alla bocca.

- Apri - ordinò, e Niall obbedì dolcemente. Trattenne dispettosamente il cucchiaino serrandolo tra i denti e lei rise.

- Mollalo. Dio, sei peggio di Jona.

Niall rise e lasciò che si riprendesse il cucchiaino.

- Ti va di uscire? - le chiese.

Avril annuì e andò a posare le ciotole di vetro lavorato nel lavandino.

- Devo cambiarmi. Aspetta qua.

Corse verso le scale con la voce allegra di Niall che la seguiva: - Posso assistere?

Rise, mentre si scioglieva la treccia salendo i gradini due a due.

- No, idiota.

     》》》》

Da quando le aveva preso la mano Avril stava sorridendo come una malata mentale, ma proprio non riusciva a smettere. Mentre camminavano per le strade lui lo notò.

- Perché sorridi così? - chiese curioso.

Avril si mordicchiò il labbro.

- Non lo so - gli rivolse un'occhiata maliziosa e lui sorrise furbo. Rallentò il passo, tirando le loro mani intrecciate. Avril si fermò davanti a lui, inclinando la testa all'indietro per riuscire a guardarlo negli occhi, mentre lui si avvicinava sempre di più al suo corpo.

Il cantante allungò una mano a sfiorarle il mento, alzandole la testa. - Potrei ricordatelo, forse - disse divertito. Chinò la testa e Avril sentì una scossa elettrica risvegliare ogni fibra nervosa del suo corpo mentre appoggiava la mano sul suo petto, accarezzando la sua clavicola. Le labbra di Niall sfiorarono le sue con una dolcezza immensa e lei si sentì sciogliere dalla felicità, mentre il suo cuore cominciava a ballarle il tip tap nel petto e le sue guance si arrossavano. La bocca di Niall era come una droga, per lei.

- Ehy, piccioncini!

Avril sussultò e si girò di scatto, stupita. Suo padre la guardava sogghignando, con in braccio Jonathan. Accanto a lui Adele stava ridendo. Avril soffocò un gemito e si nascose tra le braccia di Niall, che si era messo a ridere. Il ragazzo l'abbracciò e le baciò la fronte, accarezzandole la schiena.

- Che ne dite di andare a fare un giro tutti assieme alle giostre? - chiese Derek in inglese.

Avril guardò Niall incerta, ma lui stava annuendo.

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