Normalità?

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Era finalmente la mattinata dell'esame di letteratura inglese di Anna. Quest'ultima aveva passato tutta la nottata sveglia a studiare, affidando la piccola ad Emiliano, che non vedeva praticamente l'ora di passare un po' di tempo con sua figlia, a costo di stare tutte la notte sveglio.

Lele: Buongiorno Anna, allora? Ti senti pronta?
Anna scosse la testa, continuando a ripetere in inglese le parti che sapeva di meno.
Lele: Posso aiutarti in qualche modo?
Anna: Sì, se potresti occuparti di Sofia per questa mattina. Emiliano ci ha pensato tutta la notte, ma sta mattina deve andare al negozio e non so a chi affidare Sofia.
Lele annuì sorridendo e le versò un po' di caffè: Finalmente faccio un po' il nonno, e il padre visto che devo controllare pure quella sciroccata di tua sorella Elena.
Anna annuì, bevendo il caffè: Grazie.
Si alzò in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro ripetendo.

Nel frattempo scesero giù Tommy, Sara, Lorenzo e Bobò a fare colazione.
Tommy: Ma devo proprio andarci a scuola?
Lorenzo: E pure di corsa.
Tommy: Allora prendo la tua vespa così io e Bobò andiamo insieme.
Sara: E mi sembra giusto.
Lorenzo: E ti pareva che lei non stava dalla parte di Tommy.
Tommy: Oggi come sta il mio fratellino?
Sara rise: E tu che ne sai che è maschio?
Tommy: Lo so, me lo sento.
Lorenzo: Sei un visionario ora, complimenti Tommy.
Sara scosse la testa ridendo e iniziando a mangiare.
Tommy guardò Lele per poi indicare Anna: Ma, sta bene?
Lele: Sì, sta sull'orlo di una crisi ma sì.

Emiliano entrò dentro la cucina con il passeggino, dove all'interno c'era Sofia che dormiva.
Emiliano: Buongiorno a tutti. Buongiorno si fa per dire, ovviamente.
Anna a quella voce sorrise e alzò la testa, guardando Emiliano. Il ragazzo si avvicinò a lei e le diede un bacio.
Emiliano: Ti senti pronta?
Anna: No, per niente.
Emiliano le afferrò il viso e le diede un bacio, poi le sussurrò: Sei fortissima, scricciolo.
Anna sorrise, ricominciando poi a ripetere, mentre Emiliano si sedette a tavola facendo colazione.
Emiliano: Ma alla fine abbiamo risolto con Sofia questa mattina?
Lele: Ma certo, se ne occupa il nonno.
Emiliano sorrise: Allora sono tranquillo.
Anna smise per un secondo di ripetere: Papà, mi sono tirata del latte, ci sono dei biberon pronti. Daglielo alle 9 e alle 11, poi dopo ci penso io, si spera.
Lele: Va bene tesoro, tranquilla. Tu pensa solo all'esame. E tu, Emiliano, a lavorare. Tranquilli.
Emiliano: Grazie Lele, veramente.
Lele sorrise, mentre Emiliano bevette il terzo caffè nel giro di dieci minuti.
Lele: Tommy, stanotte Elena?
Tommy: Tutto nella norma. Le ho cambiato del ghiaccio durante la notte, senza che se ne accorgesse, e non si è nemmeno lamentata.
Lele: Menomale, speriamo guarisca presto.
Bobò: Fidati che sta benissimo papà. Ieri sono entrato in camera sua e mi ha urlato contro e mi ha tirato addosso il libro.
Lele rise: Perfetto, è la Elena di sempre. Sta benissimo. Almeno è sveglia?
Tommy scosse la testa e si alzò: No, ho preferito non svegliarla, pensaci tu zio. Bobò, andiamo che altrimenti facciamo tardi.
Bobò annuì afferrando lo zaino.
Lorenzo: Tommy, mi raccomando la vespa.
Tommy: Non ti preoccupare. Ciao a tutti, e buona fortuna per l'esame Anna, vedrai che andrà tutto bene.
Anna annuì, accennandogli un sorriso, e poi riprese a ripetere. 
Emiliano: Vado anche io. Anna, mi fai sapere qualcosa?
Anna: Sì, non ti preoccupare.
Emiliano sorrise e le diede un bacio: Ricorda che sono con te, spacca il culo a tutti quanti.
Emiliano poi si chinò verso Sofia, dandole mille baci come faceva sempre.
Emiliano: Ciao a tutti, ci vediamo stasera.
Lorenzo: Vado anche io, non si prospetta per nulla una buona giornata. Amore, stai a riposo. Anna, in bocca al lupo. Ciao Lele!
Lele rise: In bocca al lupo.

Lele sparecchiò velocemente la tavola, visto che quel giorno Melina non c'era, e preparò su un vassoio la colazione per Elena.
Lele: Io vado su a svegliarla, poi scendo di nuovo giù e prendo la piccolina, va bene?
Anna e Sara annuirono, entrambe troppo impegnate in due cose differenti; una nel mangiare, l'altra nel ripetere.
Lele scosse la testa e afferrò il vassoio, salì le scale ed entrò piano nella stanza di Elena. Posò il vassoio sul comodino e si sedette sul letto di Elena, accarezzandole il braccio.
Lele: Amore? Svegliati, è tardi.
Elena: Che ore sono?
Lele: Tra 20 minuti devi stare davanti al computer. In più devi mangiare e prendere l'antidolorifico, dai.
Elena annuì e si alzò facendo un lamento, mentre Lele mise il vassoio con la colazione sul letto.
Lele: Oggi abbiamo anche un ospite speciale qui con noi!
Elena lo guardò confuso mentre addentava una fetta biscottata: Chi?
Lele: Tua sorella mi ha dato l'onore di potermi occupare per un'intera mattinata della mia meravigliosa nipotina. Infatti ora scendo giù, la vado a prendere e risalgo su.
Elena sorrise: Vai va', muoviti.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora