Questione di emozioni.

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Anna: Maria, guarda tu perfavore.
Maria annuì e afferrò il test, guardando il risultato. Prese il test e controllò, per sicurezza, le istruzioni del test.

Maria: Anna, è positivo. Ci sono due tacche qui.
Anna guardò in alto, maledicendosi per non essere stata attenta e cercando di non piangere.
Anna: Ma come è possibile? Prendevo la pillola come gli svizzeri.
Poi si bloccò un attimo e si ricordò che prima dell'esame di linguistica, presa dallo studio matto e disperato, per due giorni si era dimenticata di prendere la pillola. 
Anna: No, sono stata stupida io. Mi sono dimenticata la pillola per due giorni.
Maria: Non sei stata stupida, non ti colpevolizzare tesoro. Andiamo in clinica, vieni con me. Perché se sei davvero incinta, è importante sapere quando è stato concepito, e se è tutto a posto.
Anna annuì, asciugandosi una lacrima sulla guancia.

Uscirono dal bagno e trovarono Elena in camera, mentre si truccava.
Smise immediatamente e le guardò.
Elena: Allora?
Anna: Positivo.
Elena rimase in silenzio, non sapeva cosa dire. Sapeva che la sorella stava soffrendo. Si limitò ad abbracciarla forte.

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Elena scese a bere un caffè al volo, era piena di sonno visto che aveva passato la notte a scriversi con Tommy, ma allo stesso tempo era felice per due motivi: era Venerdì, quindi il giorno seguente non aveva scuola e poteva dormire liberamente, e il secondo motivo era più importante. Domenica sarebbe stato il primo mesiversario di Elena e Tommy.

Lele: Buongiorno ragazzi.
Bobò: Ciao papà.
Elena gli diede un bacio sulla guancia.
Lele: Gli altri?
Elena: Anna è con Maria, dovevano fare qualcosa.. ma non ho capito bene. Tu stamattina lavori?
Lele: Per fortuna no, ho il turno di pomeriggio.
Elena fece quella domanda per assicurarsi che Anna non venisse scoperta dal padre, quindi semplicemente annuì.
Bobò: Quindi puoi accompagnarci a scuola, vero?
Lele annuì, mentre beveva il caffè: Sì, però vi dovete sbrigare perché prima dobbiamo passare all'asilo.
Elena accennò una risata: Noi siamo pronti, l'unico che qui è lento sei tu papà.
Lele: Va bene, va bene. Ho capito. Vado a prendere Carletto e andiamo tutti in macchina.
Elena: Bianca non viene?
Lele: Bianca è già in cioccolateria, stamattina si è alzata prestissimo.

Lele prese in braccio Carletto, che stava facendo un po' di storie per andare all'asilo; per fortuna Lele ci sapeva fare, e lo convinse ad andare subito all'asilo.
Salirono tutti in macchina e partirono.

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Intanto Anna e Maria erano a casa di quest'ultima. Dovevano prima accompagnare i bambini a scuola, e poi andavano in clinica. Marco era già a lavoro, stava facendo un'inchiesta molto importante.

Maria: Anna, mi aiuteresti a vestire i gemellini? Devo controllare lo zaino di queste due pesti.
Palù: Non siamo due pesti, vero zia?
Anna rise: Lascia stare quello che dice la mamma amore, voi due siete i bambini più belli al mondo.
Poi prese in braccio i gemellini, iniziandoli a vestire con i capi che erano poggiati sul letto.

Maria: Ok, siamo pronti per questa giornata?
Jonathan: Prontissimi!
Anna: Beata gioventù!
Maria rise e tutti e sei uscirono dalla casa. Maria sistemava i gemellini nei seggiolini, Anna si assicurava che Palù e Jonathan fossero saliti in macchina e poi partirono.
Lasciarono prima i due gemellini all'asilo nido, e poi passarono alla scuola elementare, lasciando Palù e Jonathan.
Le sorelle, rimaste da sole, si guardarono e Maria le sorrise cercando di tranquillizzarla.

Maria: Sei pronta?
Anna: Devo esserlo per forza.

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Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora