Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopo

Tra paura e mancanze.

Erano passati due mesi e la famiglia Martini si trovavano in pieno periodo natalizio. I gemellini si erano integrati perfettamente nella famiglia Martini e, con gran stupore, Sofia stava iniziando ad accettarli; ma soprattutto si erano rivelati due angioletti: mangiavano e dormivano continuamente, piangendo solo nei momenti estremamente necessari.
Bobò ed Elena stavano concentrando tutte le loro forze nella loro prima sessione universitaria, e questo aiutava molto anche Elena che nel frattempo si era allontanata definitivamente, o quasi, da Tommy. Apparentemente sembrava stare bene agli occhi degli altri, ma in realtà aveva smesso nuovamente di mangiare, non parlava più con i suoi amici, con i suoi fratelli, con i suoi genitori.
Tommy dal canto suo cercava di andare avanti e mostrarsi convinto davanti alle persone, ma in realtà sia Lorenzo che Sara avevano capito benissimo quanto stesse soffrendo quel ragazzo.

Lele entrò in cioccolateria ed andò in laboratorio, dove trovò Bianca che stava facendo gli ultimi cioccolatini.
Lele sorrise e si mise dietro di lei, sorprendendola con un bacio sul collo: Eccola la mia cioccolataia preferita.
Bianca rise e socchiuse gli occhi: Mmh Martini, perché ne conosci altre?
Lele rise e scosse la testa: No, ma anche se le conoscessi tu saresti la mia preferita.
Bianca: E vorrei vedere.
Lele sorrise e si distaccò di poco da lei: A casa tutti ti reclamano, specialmente Carletto.
Bianca: Lo so amore, ma qui stavo per finire gli ultimi cioccolatini, almeno domani non devo svegliarmi all'alba.
Lele sorrise e si avvicinò a lei e le diede un bacio: Almeno così posso abbracciare mia moglie per tutta l'intera mattinata.
Bianca si morse il labbro e sorrise: Mhh, l'intera mattinata. Ora non esageriamo Martini.
Lele rise e le accarezzò la guancia: In effetti.. tra bambini che scorrazzano qua e là, lavoro, e casini vari, qui ci vorrebbe un miracolo.
Bianca si tolse il grembiule e lo appese e annuì: Sì, decisamente. O forse manco un miracolo ci aiuterebbe.
Lele: Andiamo a casa?
Bianca: A casa.

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Alice: Bobò, ma tu proprio in cucina ti dovevi mettere a studiare? Qui dobbiamo apparecchiare.
Cettina: Ecco Alice, diglielo pure tu. Io devo apparecchiare, sennò qua nessuno mangia ed io per chi ho cucinato a fare?
Bobò scosse la testa: Ma voi sapete quanto è difficile chimica e biochimica? Io non ragiono nemmeno più con tutte queste formule.
Alice: Ma almeno fai come tua sorella, che studia in camera e non esce se non per andare in bagno.
Bobò: Quella manco mangia da quando si è mollata con Tommy. E soprattutto io studio qui per due ragioni principali: la cucina mi rilassa e, restando qui, spero che papà mi veda disperato e mi aiuti.
Alice rise: Lele ti aiuterebbe anche se studiassi in camera, amore. Dai, leva questi libri e mettili in camera tua.

Bobò annuì e tolse i libri e riassunti vari per poi metterli in camera e, proprio in quel momento, Lele, Bianca, Maria, Marco e i loro figli entrarono dalla porta cucina.
Lele: Ciao famiglia! Vi serve una mano?
Alice scosse la testa: No, tranquillo. Qui ci penso io.
Maria: Elena?
Alice: Non si smuove dalla sua camera.
Maria: Bene. Anna?
Alice: Stava riposando, ora appena finisco vado a svegliarla.
Lele: Allora visto che state facendo tutto voi, io mi spupazzo questi due piccoletti, venite dal nonno.
Palù e Jonathan corsero da Lele e quest'ultimo li prese in braccio e li abbracciò forte per poi farsi raccontare tutta la giornata.
Bianca: Alice, perché non vai un po' da Alice ed io apparecchio?
Alice: Ma figurati, hai lavorato fino ad ora Bianca.
Bianca: Ma anche tu hai lavorato, non sei stanca?
Alice: Un po', ma soprattutto preoccupata. Ieri non ha mangiato, oggi nemmeno.
Bianca: Ecco, appunto, prova a convincerla almeno per questa sera.
Maria: Ma sì zia, io vado da Anna, Bianca apparecchia con l'aiuto di Marco, e tu vai da Elena.
Alice: Va bene, grazie.