Tra amore e voglie.

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Anna si girò verso il nonno e la nonna, facendo loro un sorriso per cercare di tranquillizzarli e far capire loro che era serena.

Anna: Sono incinta.

Tutti rimasero attoniti, a bocca aperta. C'era chi sorrideva, chi invece semplicemente era a bocca aperta e non riusciva a dire nulla.
La prima che si alzò, per rompere il ghiaccio, fu proprio Maria che la abbracciò forte e le diede un bacio sulla guancia.

Maria: La mia sorellina che mi fa diventare zia.
Anna rise e si fece travolgere dall'abbraccio di tutti i fratelli, nipoti e cugini.
Poi abbracciò anche Sara e Lorenzo, che rimasero commossi dalla notizia. Desideravano da morire anche loro un figlio, e sentire una notizia simile un po' colpivano entrambi: rimanendo sia molto felici, che anche molto tristi poiché Sara non riusciva a rimanere incinta.
Infine venne abbracciata anche da Marco, che era stra felice e le fece le congratulazioni e da Ave che piangeva per la commozione.
Anna si avvicinò a Bianca, Lele e ai nonni.

Anna: E voi?
Lele si alzò sorridendo e la abbracciò forte: Ti voglio bene amore. E' un regalo meraviglioso quello che ci stai facendo.
Quando Lele si staccò dall'abbraccio, si alzò anche Bianca, con gli occhi pieni di lacrime per la commozione e gioia e la strinse.
Bianca: Non ci posso credere tesoro, ti ho visto che dovevi praticamente crescere, ed ora incinta. Un nipotino, mamma mia.
Anna rise stringendo Bianca: Nonna Bianca, sarai meravigliosa.
Bianca rise e si staccò dall'abbraccio. In quella casa rimase il gelo.
C'era Anna che guardava i nonni, entrambi shockati dalla notizia.

Anna: Nonno? Nonna?
Niente. Nessuna risposta, rimasero fermi, imbambolati. Sembravano in stand by.
Lele: Papà? Enrica? Dite qualcosa.
Nonna Enrica: Sapevo che sarebbe arrivato questo momento prima o poi..
Iniziò a piangere
Nonna Enrica: Ma non pensavo che questo momento sarebbe stato oggi. Vieni qui amore.
Anna sorrise, cercando di trattenere le lacrime e la abbracciò.
Nonna Enrica chiuse gli occhi, continuando a piangere: Tua mamma sarebbe fierissima di te, tesoro.
Anna sorrise a quelle parole, facendosi lasciar cadere una lacrima.

Nonno Libero davanti a quell'abbraccio iniziò a muoversi freneticamente, annaspando.
Nonno Libero: Acqua. Portatemi acqua.
Lele si alzò ed andò vicino al padre: Papà, tranquillo. Respira piano, va tutto bene.
Nonno Libero urlò: La valvola mitrale Lele!
Lele: E tu respira piano, cerca di pensare a qualcosa di calmo.
Melina portò il bicchiere d'acqua e Libero lo bevve tutto d'un fiato.
Nonno Libero: Lele, come faccio a pensare a qualcosa di calmo? Annuccia, la mia Annuccia che è incinta.
Tutti rimasero in silenzio a tavola, compresi Lele ed Anna che non sapevano cosa dire. Non volevano peggiorare la situazione, e soprattutto Anna era preoccupata.

Maria: Nonno, vieni con me in salotto dai. Ti controllo un po'.
Nonno Libero annuì, convinto che davvero Maria gli facesse una visita. L'obiettivo di Maria invece era parlargli, e farlo ragionare.

Si alzarono e si misero sul divano, l'uno accanto all'altra.
Nonno Libero: Allora? Non mi controlli?
Maria: No nonno, voglio solo parlarti un secondo.
Nonno Libero: Aaaaah, Maria anche tu no eh. Non ho bisogno di parole.
Maria lo trattenne, e gli mise un braccio attorno alle spalle, iniziandolo ad accarezzare.
Maria: No Nonno, sentimi un secondo.
Nonno Libero: Va bene.
Maria accennò un sorriso ed iniziò a parlare: Ma tu ti ricordi quando io rimasi incinta di Palù?
Nonno Libero: Eh, come non me lo ricordo. Tu e Guido entraste da quella porta con l'ecografia in mano..
Maria sorrise, più per malinconia che per felicità, e gli occhi si riempirono di lacrime: Sì, era la notizia più bella della mia vita. Ed ero poco più grande di Anna nonno, pochissimo. Sai qual è la differenza tra me e lei?
Nonno Libero: Quale?
Maria: La differenza è che alla prima ecografia io avevo accanto Guido, il mio primo amore e il padre di mia figlia. Lei aveva me, solo me. Perché non ha nessun altro se non noi, nonno. Un bambino è sempre una gioia, a qualunque età.
Nonno Liberò annuì, chiudendo le mani a forma di pugno per la rabbia pensando ad Emiliano.
Maria: Siamo stati un po' noi due che abbiamo cresciuto Annuccia, ti ricordi? Quante lacrime, quanti sforzi abbiamo fatto io e te quando papà era in Australia per crescerla nel miglior dei modi.
Nonno Libero annuì sorridendo: Quanto era bella..
Maria: Sì, era bella. Però nonno, ora è Anna. Non è più Annuccia, la bambina piccola che abbiamo cresciuto, a cui raccontavamo storie o dovevamo proteggere da qualsiasi pericolo del mondo. E' una donna, grande e forte. E perfettamente in grado di crescere un figlio, anche da sola.
Nonno Libero si commosse a quelle parole, ricordando Anna piccola. Si asciugò le lacrime e guardò Maria: Ma com'è che tu mi fai sempre piangere?
Maria accennò una risata e gli diede un bacio sulla guancia: Ti voglio bene nonno.
Nonno Libero sorrise e a sua volta le diede un bacio sulla fronte.
Nonno Libero: Beh.. forse è il caso che io vada da Anna.
Maria: Direi di sì, credo che abbia bisogno del tuo supporto più di ogni cosa.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora