Sviluppi.

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Era mattina presto e Sara, Lorenzo e Matteo erano in soggiorno, pieni di valigie, pronti per partire alla volta di Capri.

Sara: Abbiamo preso tutto?
Lorenzo: Abbiamo ricontrollato cento volte, basta amore. C'è mezza casa Martini qui dentro.
Sara: Ho paura per Matteo.
Lorenzo: Vedrai che ci divertiremo, tranquilla. Il taxi però è qui fuori amore, muoviamoci.

Uscirono, con l'aiuto del tassista, misero tutte le valigie in macchina, e poi salirono in direzione di Roma Termini.

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Anna era in stanza e, come al solito non riusciva a dormire. I bambini si muovevano come dei pazzi, così lei ne approfittò per studiare un po'.
Sofia: Mamma, latte.
Anna: Latte? Hai detto davvero latte?
Sofia sorrise mentre Anna rise: Tu per il cibo diresti qualsiasi cosa, eh? Andiamo amore.

Anna si alzò dalla scrivania e la afferrò, cercando di non fare tanto peso sulla pancia, visto che non poteva portare pesi, e la portò in cucina, mettendola sul seggiolone, e iniziò a riscaldare il latte in polvere, visto che non poteva più allattare.
Anna: Ora la mamma ti fa il latte, lo bevi e torni a dormire, va bene amore?
Sofia: Latte.
Anna: Sì, latte amore.
Sofia rise, giocando con un sonaglio che era sul seggiolone.
Anna: Shh, non lo muovere che svegli tutta la casa.

Anna prese il latte tiepido, lo mise dentro il biberon. Le legò il bavaglino attorno al petto e il collo e diede il biberon alla bambina, che iniziò a sorseggiarlo.
Anna: Ma tu lo sai che tra circa tre mesi arriveranno due nuovi fratelli?
Sofia: Patelli?
Anna: Fratelli.
Sofia: Patelli.
Anna si accarezzò la pancia, sentendoli muovere, e guardò Sofia sorseggiare il latte e sorrise, godendosi la sua famiglia anche se mancava Emiliano per essere al completo.

Sofia finì di bere il latte ed Anna la rimise nella culla, la fece addormentare e riprese a studiare silenziosamente.

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Sara e Lorenzo, dopo ore e ore di viaggio, taxi, treno, traghetto, altro taxi, arrivarono finalmente nel resort che avevano prenotato a Capri.
Sara sospirò nel vedere la loro stanza privata, con la piscina e vista mare e sorrise: E' meraviglioso.
Lorenzo: Hai visto in che bel posticino ti ha portato tuo marito?
Sara rise e gli diede un bacio, poi poggiò Matteo nella culla offerta dal resort e abbracciò forte Lorenzo.
Sara: Ti rendi conto che, dopo secoli, questi sono i primi giorni che passiamo da soli, noi tre? Senza cugini, fratelli, nonni, zii, cognati..
Lorenzo rise: Devo ammettere che l'ho preso anche per questo. Volevo restare da solo con te. Con voi.
Sara: Andiamo in piscina? Animiamo questa vacanza?
Lorenzo: Amore, ma siamo appena arrivati.
Sara: Sì, ma io ho il costume già da Roma.

Sara si tolse tutti i vestiti e si tuffò immediatamente in piscina, seguita dopo un po' da Lorenzo ed iniziarono a giocare come due bambini innamorati persi.

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I giorni passarono in fretta ed arrivò Settembre, e con l'arrivo di Settembre era arrivato il periodo degli esami: Anna quel giorno avrebbe dato l'esame di Psicologia Discorsiva, Bobò e Alessia il test d'ingresso per medicina e biologia; per Tommy ed Elena invece era un giorno importante: esattamente l'anno prima avevano avuto la loro prima uscita al mare, dove erano rimasti soli dopo tanto tempo.

Maria: Buongiorno a tutti famiglia!
Nonno Libero: Bella di nonno. E i miei nipotini?
Maria lo guardò male: Nonno, lo sai la situazione. Questa mattina ce li ha Marco.
Nonno Libero: Ancora non avete fatto pace?
Lele: Papà, sono affari loro. Lasciamoli stare.
Maria: Bobò, sei pronto per il test?
Bobò: Sì, credo. Ho un'ansia enorme addosso anche solo per il cognome che porto.
Maria annuì mangiando un cornetto: Anche io avevo l'ansia. Una Martini non può fallire il test di medicina.
Lele: Ma smettetela! Potete, eccome se potete.
Maria: E tu, sorellina?
Anna: Prontissima. E tu pronta con la pestifera? Ha iniziato a gattonare come una pazza, eh.
Maria: Mi manca fare la zia.
Sofia: Tia.
Maria: Sì amore, sei l'amore mio tu.
Nonno Libero: Ma Ciccio?
Lele: Papà, passavano gli ultimi giorni in Andalusia e poi ritornavano qui, non ricordi?
Nonno Libero: E come faccio a ricordarmi di tutto, Lele. Troppi casini nei Martini.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora