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Anna mise la pastina dentro un piatto e lo afferrò ma d'un tratto sentì una forte pressione al basso ventre e, subito dopo, un dolore mai provato. Fece cadere a terra il piatto e, facendo cadere lo sguardo in basso, vide che le si erano rotte le acque e che, al tempo stesso, c'era del sangue che fuoriusciva dal suo corpo, fino ad arrivare a terra. La ragazza cercò di non andare in panico, fallendo e scoppiando a piangere tra il panico e il dolore.

Sofia: Mamma?Anna cercò di asciugarsi le lacrime e si avvicinò a Sofia, accarezzandole la testa: Son-sono qui amore. Aspetta che dobbiamo chiamare il nonno, eh.

Anna digitò velocemente il numero di Lele, ma non rispose; allora passò a quello di Emiliano, ma il ragazzo aveva già avvertito Anna che quella sera doveva lavorare e di solito teneva sempre il telefono spento.

Anna: Santo Dio, come faccio?

Elena entrò tramite la porta cucina, piangendo disperata, e trovò sua sorella piegata in due, con il sangue sulle cosce e sul pavimento. Si precipitò verso Anna e le accarezzò la schiena.
Elena: Merda, che cosa posso fare Anna?
Anna scoppiò a piangere nel veder Elena e urlò: Elena, ti prego, chiama qualcuno, ti prego, ti scongiuro. Ho bisogno che qualcuno mi porti all'ospedale, e soprattutto che qualc-

Anna improvvisamente urlò per il dolore e si piegò in due per la contrazione appena avuta.

Elena cercò di mettere da parte quello a cui aveva appena assistito e iniziò a chiamare ogni persona, almeno ogni persona che non si potesse disturbare, ma tutti sembravano non sentire il telefono.
Anna iniziò a camminare e respirare: Ti prego Elena, non ce la faccio più.
Elena: Faccio l'ultimo tentativo, altrimenti fanculo ti ci porto io.
Anna scosse la testa tra le lacrime: Devi restare con Sofia, ti prego.

Elena annuì e fece l'ultimo tentativo, nonostante non la volesse disturbare, chiamò sua madre.

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Alice si stava godendo la serata con Damiano, tra chiacchiere, risate, buon vino e vista su Roma, quando ad un certo punto squillò il telefono.

Alice: Aspetta, è mia figlia.
Damiano annuì sorridendo e sorseggiò del vino, mentre Alice rispose al telefono.

Alice: Pronto, amore?
Elena, nel pieno panico anche lei, iniziò a dire cose senza senso: Dio, finalmente qualcuno che risponde. Mamma sta succedendo un casino, ti prego.
Alice: Calmati, dimmi che succede, e che cosa sono queste urla.
Elena iniziò a parlare veloce: Queste urla sono di Anna che credo stia per partorire due creature in una cucina, e tra l'altro ha perso del sangue, c'è Sofia che piange, Anna piange e urla dal dolore e io non so che fare. Ti prego, torna a casa subito e porta Anna all'ospedale.
Alice si alzò improvvisamente e fece capire a Damiano di muoversi: Sangue? Quanto sangue?
Damiano: Che sangue?
Alice: Dobbiamo correre a casa.
Damiano lasciò dei soldi sul tavolo e si misero in macchina, mentre Alice continuava a parlare con la figlia al telefono in vivavoce.
Elena: Mamma, ti prego.
Anna iniziò a respirare e cercò di mantenere la voglia di spingere e di controllare le contrazioni ma, durante una di quelle più grandi, urlò con tutta la rabbia: Dove cazzo sta mio marito quando serve?

Elena si allontanò da Sofia e si mise accanto a Sofia, accarezzandole i capelli: Ora arriva mamma, tranquilla Anna respira.
Alice, dall'altro capo del telefono, urlò: Anna, 2 minuti al massimo e siamo lì. Fatti trovare fuori casa.
Anna: Zia, perdo sangue. Che cazzo faccio, sporco tutta la macchina?
Damiano sussurrò: Non m'importa della mia macchina.
Alice: Non importa, esci ora e tu amore mio resta con Sofia, ti prego.
Anna guardò Elena e le accennò un sorriso tra le lacrime: Ti prego sorellina, ti affido la cosa più cara che ho.
Elena sorrise, anch'essa tra le lacrime, e le diede un abbraccio: Sei forte, fortissima. Fai nascere queste due meraviglie e torna vincente. Ti voglio bene.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora