Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopo

To Florence with love.

La settimana passò velocemente, forse anche troppo. Era arrivato Giovedì e finalmente Anna aveva la visita di controllo e, per la prima volta poteva far vedere la nipotina a sua zia.

Anna: Buongiorno a tutti!
Lele: Già in piedi Anna?
Anna annuì: Oggi ho l'ecografia, ricordi papà?
Lele: Ah, oddio vero! Emiliano viene con te?
Anna scosse la testa, spalmando su una fetta biscottata un po' di marmellata: Si sta spaccando la schiena a lavoro papà. Infatti mi sento molto in colpa.
Lele: In colpa? E perché amore?
Anna: Se non fossi rimasta incinta.. non passerebbe così tanto a lavoro. Si sta spaccando la schiena per noi, ed io non posso contribuire molto. A stento riesco a studiare.
Lele afferrò la mano di Anna, accarezzandogliela: Non hai nessuna colpa Anna. E soprattutto non è una colpa se tu sei rimasta incinta. Emiliano lo fa per te, per voi. Perché vi ama da morire e perché vuole un futuro splendido per voi due. Non devi sentirti assolutamente in colpa.
Anna annuì accennando un sorriso: Speriamo papà.

Alice entrò dalla porta con dei cornetti in mano: Buongiorno a tutti!
Lele: Ciao Alice.
Alice: Ho portato cornetti per tutti.
Anna: Quanto vorrei mangiarne uno.
Alice: Eh vabbè tesoro, dopo la visita andiamo a mangiarne uno insieme, ti va?
Lele: Dopo la visita? Ce l'accompagni tu Anna?
Anna: Ovvio papà, almeno posso mostrarle la nipotina. Piuttosto mi dispiace che dovrà aspettare perché oggi devo fare una marea di analisi.
Alice: Ma ti pare? Ti farò da sostegno.
Anna sorrise e si alzò dalla sedia: Perfetto! Andiamo allora, visto che se arriviamo tardi troviamo tantissima fila per le analisi.
Alice: Ma almeno un cornetto, Anna.
Anna: E te lo mangi per strada, dai.
Alice alzò gli occhi al cielo guardando Lele ridendo ed afferrò un cornetto: Allora noi andiamo, ciao Lele.
Anna diede un bacio sulla guancia al padre: Ciao papà.
Lele: Fatemi sapere subito i risultati, mi raccomando.

Anna ed Alice lasciarono la casa di corsa, lasciando Lele da solo a fare colazione, poiché nonno Libero e nonna Enrica erano partiti per la Puglia per qualche settimana.

Lorenzo e Sara scesero le scale; la gravidanza andava leggermente meglio: le nausee si erano calmate un pochino, ma la stanchezza restava ed era sempre pallida.

Lorenzo: Buongiorno a tut- ah, ci sei solo tu Lele?
Lele annuì bevendo un caffè: Sembra che oggi nessuno voglia alzarsi.
Sara: Infatti non c'era nemmeno la fila al bagno, stranamente.

Lorenzo e Sara si sedettero a tavola, bevendo caffè e mangiando alcuni cornetti.

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Tommy si alzò che era ancora a letto di Elena. Infatti, da quando i nonni erano tornati in Puglia, Tommy ed Elena ne avevano approfittato per passare molto più tempo insieme. Infatti dormivano insieme praticamente ogni notte e vivevano il loro amore alla luce del sole.

Sentì la mano di Elena sul petto nudo del ragazzo e le sue dita che lo accarezzavano, così si girò sorridendo, accarezzando anche lui la ragazza.
Elena: Buongiorno amore.
Tommy sorrise: Buongiorno.
Tommy la strinse a sé, dandole un bacio sulla fronte: Impazzisco ogni giorno sempre di più quando mi sveglio accanto a te.
Elena accennò una risata chiudendo gli occhi e accarezzando il corpo del ragazzo.
Elena: Dormi bene accanto a me?
Tommy: Benissimo.
Elena: E Sabato saranno esattamente sette mesi.
Tommy: I sette mesi più belli della mia vita.
Elena: Della nostra vita.
Tommy sorrise dandole un bacio.
Tommy: E comunque non vorrei dirti nulla, ma tra esattamente quaranta minuti dobbiamo entrare a scuola.
Elena si alzò improvvisamente, andando verso la scrivania per truccarsi: Ma è tardissimo, mi devo truccare.
Tommy: Dai piccola, se non ti trucchi non è una catastrofe.
Elena iniziò a truccarsi velocemente: Per me sì. Sono un cesso senza trucco.
Tommy: Va bene, va bene. Mi faccio i fatti miei e vado in camera a vestirmi.
Elena: Ecco, bravo.
Tommy: Nemmeno un bacino?
Elena sorrise poggiando la cipria sulla scrivania e diede un bacio a Tommy.
Tommy: Tra mezz'ora giù, amore. Muoviti.
Elena annuì, continuandosi a truccare.