Dimmi tutta la verità.

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Lele, Elena e Tommy entrarono in clinica; Tommy aveva ancora in braccio Elena.

Lele: Ciao Gloria, per caso sai se c'è Oscar?
Gloria: Mh no, Oscar ha chiesto un permesso perché aveva da fare con Agnese, non ho capito.
Lele: E qual è il dottore di turno? Lo farei io, ma so che non sarei coperto dall'assicurazione.
Gloria: Fare cosa, dottore?
Lele: Eh, una radiografia a mia figlia. Mi sa che non si è ripresa completamente dall'incidente.
Gloria annuì: Allora di turno c'è il dottor Zanoni. Diciamo che la affidi a lui ma che chiudo un occhio e intervieni anche tu?
Lele annuì sorridendo: Fantastico, grazie Gloria.

Lele fece segno a Tommy di seguirlo ed entrarono nello stanzino di Edoardo.
Lele: Ciao Edoardo, ti disturbo?
Edoardo: Ma figurati Lele, dimmi tutto.
Lele: Ho bisogno urgentemente che tu venga con me e che facciamo insieme una radiografia a mia figlia. Ha qualche problemino alle costole. O forse problemone, non so. 
Edoardo annuì e si alzò, andando vicino a lei: Tranquilla Elena, ora vediamo ogni cosa. Andiamo.

Si avviarono verso la stanza, poi Tommy mise giù Elena e Lele, Edoardo ed Elena entrarono nella stanza, mentre Tommy restò fuori.

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Nel frattempo a casa Martini c'era il putiferio. Nonno Libero non finiva più di urlare.

Nonno Libero: Una relazione. Una relazione tra cugini, ma ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?
Maria: Sì nonno, però ora bevi un po' d'acqua e calmati.
Nonna Enrica: Io te lo avevo detto Libero, te lo avevo detto. Tu non mi stai mai ad ascoltare.
Nonno Libero: Io non bevo niente, non ho bisogno dell'acqua. Chi di voi lo sapeva? Ditemelo.
Anna: Nonno, io capisco tutto, però ti prego potresti abbassare un pochino la voce? Non mi si addormenta più la piccolina sennò. Per favore.
Nonno Libero: E abbasserò la voce, va bene. Ma ditemi chi lo sapeva, su.
Lorenzo: Io lo sapevo, zio.
Sara: Anche io lo sapevo.
Anna: Anche io.
Maria: Eh, a me Elena me ne ha parlato.
Bobò: Anche io lo sapevo.
Lorenzo: Zio, credo che lo sapessimo un po' tutti. Diciamo che ogni volta che cercavano di dirvi la verità, noi dicevamo loro di aspettare e temporeggiare, perché io e Lele sapevamo che tu avessi avuto questa reazione.
Nonno Libero: Ah quindi me la devo prendere con te e con Lele se quei due stanno insieme? Ma che discorsi sono, Lorenzo. Su.
Lorenzo: Zio, perché non andiamo un attimo in soggiorno? Io, te e Enrica.
Nonna Enrica: Dai Libero, andiamo su.

Nonno Libero non rispose a parole, semplicemente si alzò e tutti e tre andarono in salone.
Lorenzo: Ci sediamo un attimo per favore? E magari ci calmiamo un attimo.
Libero: Eh va bene. Ma io sono calmo.
Enrica: Non si direbbe Libero.
Lorenzo: Allora, io so quanto è difficile accettarlo. Io stesso quando l'ho scoperto sono rimasto a bocca aperta, volevo fare.. sapete, il solito Lorenzo Martini. Quello che magari vietava a Tommy di vedere la ragazza, gli toglieva il telefono. Però poi con il tempo ho capito che davvero non c'è nulla di sbagliato in loro.
In questi mesi li ho osservati da lontano.. anzi, li abbiamo osservati. Io e Lele. E vi posso assicurare che è una relazione come tutte le altre, anzi, forse anche migliori delle altre. Si amano da impazzire, l'uno farebbe qualsiasi cosa per l'altra, ed arrabbiarsi, ostacolarli, non servirebbe a nulla perché troverebbero comunque il modo di vedersi, di scriversi, ma soprattutto non smetterebbero di amarsi.
Libero sospirò ed annuì: Potresti anche avere ragione, anzi, sicuramente hai ragione. Ma come la mettiamo per la storia che sono cugini, Lorenzo?
Lorenzo: Non sono proprio cugini cugini, zio. Siamo noi che per comodità abbiamo sempre detto che erano cugini, ma in teoria non sarebbero nemmeno cugini di secondo grado. Per favore, pensateci e riflettete su quello che fate e su cosa direte al loro ritorno.
Enrica prese la mano di Lorenzo sorridendo: Per quanto mi riguarda hanno tutto il mio supporto, voglio solo sapere tutti i dettagli per gioire insieme a loro.
Lorenzo rise annuendo: Ecco Enrica, bravissima. E tu zio?
Libero: Io devo pensare, vado in camera mia.
Enrica: E il pranzo?
Libero: Non mi va di mangiare, poi c'è anche Elena che sta male in ospedale. Fatemi andare a pensare.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora