Tradizioni.

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Sara: Lorenzo, io voglio un figlio con te. E' sempre stato il mio desiderio, lo è da anni. Il fatto di non riuscire ad averne uno mi fa uscire fuori di testa.
Lorenzo: Amore, anche io voglio un figlio con te. Ma allo stesso tempo ho paura, perché metterei a rischio la sua vita.
Sara annuì: Per questo ho deciso di operarmi.
Lorenzo: Ne sei convinta, amore?
Sara: Convintissima. Ci ho pensato tanto, ed io sono disposta a tutto pur di rimanere incinta.
Lorenzo si sdraiò accanto alla moglie e l'abbracciò forte.
Lorenzo: Andrà tutto bene, te lo prometto. Ci sono io con te.
Sara accennò un sorriso, essendo molto preoccupata, ma comunque lo strinse lo stesso.

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Quel giorno passò in fretta, tra robe per cucinare sia per la Viglia, che per Natale, non ci si capiva più niente in quella casa.
C'era Libero che litigava con Melina ogni 5 minuti a causa dei modi di cottura delle varie pietanze, sotto l'occhio di tutti. Gli unici che erano assenti erano Anna ed Emiliano, a causa dell'estrema stanchezza della ragazza, ed Elena e Tommy, che cercavano ogni momento per restare un po' soli.

Il giorno dopo arrivò velocemente, era finalmente la Vigilia e Libero si svegliò alle 6 per riprendere a cucinare tutto; voleva che fosse tutto perfetto.

Dopo qualche minuto scese Bianca, per bere un caffè.
Bianca: Libero, che ci fai sveglio a quest'ora?
Libero: Eh, inizio a cucinare.. se non ci penso io qui. E tu?
Bianca: Eh, la cioccolateria. Sai, oggi con la Vigilia sarà piena di clienti, e devo preparare più dolcetti possibili.
Libero: Povera ragazza, tutta da sola.
Bianca: Eh! Sono i prezzi da pagare quando hai un fratello in giro per l'Europa!
Libero accennò una risata: Devo dire che un po' mi manca quel disgraziato.
Bianca finì il caffè e mise la tazzina nel lavandino: Non sai quanto manca a me, Libero. Non pensavo potesse mancarmi così tanto.
Libero sorrise e gli diede un bacio sulla guancia: E' normale, tesoro. Vedrai che tornerà presto però.
Bianca annuì sorridendogli: Lo spero tanto. Comunque grazie per la chiacchierata, ma ora devo proprio scappare. Non ti affaticare Libero, mi raccomando.
Libero: Non ti preoccupare tesoro, buon lavoro.

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Dopo qualche ora quasi tutta la famiglia era giù a fare la colazione, compresi Elena, Bobò e Tommy. Infatti a casa Martini era tradizione svegliarsi presto la Viglia di Natale e il giorno di Natale.

Elena: Quindi oggi non lavorate?
Lele: Per fortuna no.
Lorenzo: A meno che non ci sia qualche urgenza, sto a casa.
Tommy: Wow, che fortuna!
Lorenzo rise e diede un leggero schiaffo dietro al collo di Tommy.

Anna uscì dal garage e si sedette a tavola accanto a Lele, senza pronunciare una parola.
Lele: Svegliata male?
Anna: Malissimo.
Anna afferrò una fetta biscottata e ci spalmò sopra un po' di marmellata di albicocche, iniziando a mangiare.
Lele: Sei riuscita a dormire amore?
Anna: Non tanto, non riuscivo a trovare una posizione, mi giravo e rigiravo nel letto.
Lele le diede un bacio sulla guancia: Poverina. Tra poco passerà, fidati.
Anna: Ma sì, solo tra 4 mesi. E in questi 4 mesi peggiorerà sempre di più, che cosa vuoi che sia.
Lele: Va bene, ho capito l'aria che tira. Me ne tiro fuori.
Elena rise: E' meglio papà.

Nonno Libero nel mentre continuava a cucinare insieme a Melina. Quest'ultima aprì il frigorifero e notò che era completamente pieno.
Melina: Signor Libero, ma dove la metto quest'insalata russa? E' pieno il frigo, avete fatto tantissime cose.
Libero: Il posto c'è Melina, spingi e trovalo.

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Elena dopo colazione salì in camera per togliersi il pigiama e mettersi dei vestiti comodi, ma proprio quando era solo in reggiseno e mutande, Tommy entrò improvvisamente.

Un Medico In Famiglia - alcuni anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora