Pov: Andrea
Le mostro tutto il secondo piano, evitando però di andare nel terzo, finendo il tour portandola in camera mia:
"Questa è la mia umile dimora." le dico aprendo la porta.
"Alla faccia dell'umile..." mi dice in riferimento alla tv a schermo piatto, al letto matrimoniale, al computer dell'Apple e alle altre mille cose che ci sono in camera mia "...è davvero bella, ti rispecchia molto."
"Mi sta dicendo che sono cupa come le pareti nere?" le chiedo
scherzando togliendomi le scarpe per poi sistemarle.
"Non mi permetterei mai" mi dice scherzando. Il campanello suona, così io scendo velocemente lasciandola lí; pago le pizze per poi salire di nuovo rapidamente in camera correndo.
"Possiamo mangiare qui se vuole..." dico poggiando le pizze sulla scrivania; lei annuisce ed io apro il frigo bar che ho sotto la scrivania: "Cosa vuole? Birra? Coca? The?"
"Birra, dopotutto sono fuori servizio."
"Si è fuori servizio..." dico riflettendo a voce alta prendendo una Corona per lei e il solito The alla pesca per me.
"Si può mettere comoda se vuole, lo sa vero?"
Si leva le scarpe senza darmi il tempo di finire la frase e si mette seduta a gambe incrociate sul letto poggiando la birra, che ormai le ho aperto, sul comodino.
"Dammi del tu."
"Non dovevo portarle rispetto?"
Le chiedo guardandola seccata in riferimento a quello che mi ha detto a scuola per poi passarle la pizza.
"Sono a casa tua, sul tuo letto, con la pizza sulle gambe, una birra e senza scarpe; puoi benissimo darmi del tu."
Accendo la tv, apro Netflix e le passo il telecomando.
"Scegli."
Iniziamo a mangiare la pizza mentre lei fa partire 'The 100' la mia serie tv preferita; dopo appena 20 minuti lei ha già finito tutto mentre io non sono neanche a metà; penso a come farla ridere e dopo averla vista abbondantemente piena esordisco con:"Yu gonplei ste odon." (la tua battaglia è finita) citazione famosissima di 'The 100' che spero lei abbia colto.
Mi guarda scioccata per poi iniziare a ridere a crepapelle, risata così contagiosa che io ci metto ben poco a seguirla a ruota, finendo quasi soffocata dalla mie stesse risate; rido così tanto da piegarmi in due finendo per cercare dell'aria alzandomi di colpo, gettandomi così il The, che avevo in mano, addosso.
"Non ci credo."
Sto per imprecare ma lei mi ferma con uno sguardo fulmineo; mi alzo dal letto, prendo il suo cartone della pizza, la birra e il The ormai vuoti e li butto nella spezzatura mentre poggio la mia pizza sulla scrivania. Apro l'armadio e con un gesto automatico mi levo la maglietta e i pantaloncini rimanendo in intimo; la tv fa ancora da sottofondo ma io sento già il mio corpo bruciare sotto il suo sguardo; mi giro incuriosita da una sua possibile reazione e la trovo con gli occhi sgranati mentre non sa bene cosa fare; incrocio le gambe in modo innocente per poi chiederle ingenuamente: "Che hai?"
Lei mi guarda un solo secondo negli occhi per poi ritornare a guardare il resto del mio corpo, si sofferma sui miei addominali appena evidenti e deglutisce per poi guardarmi di nuovo negli occhi.
"Vestiti ti prego."
Me lo dice in modo supplichevole, come se sapesse che non può controllarsi per sempre.
"Ti da fastidio?"
Lei continua a guardarmi.
"Pensi mi dia fastidio?"
"No. Allora perché vuoi che mi vesta?"
"Andrea ti prego vestiti, lo sai benissimo perché!"
"Non lo so, spiegamelo!" dico salendo sul letto e mettendomi all'impiedi davanti a lei dandole le spalle per spegnere la tv; la sento muoversi dietro di me per poi sentire improvvisamente le sue dita tracciare tutte le mia colonna vertebrale, sospiro involontariamente quando il suo dito si ferma all'elastico dei miei slip: so cosa sta guardando e mi piace da impazzire. Scende sorprendendomi ancora più giù passando un dito perfettamente in mezzo ai miei slip, io sto diventando un lago e spero solo non si veda, il mio respiro diventa leggermente più pesante ed io mi giro per guardarla negli occhi prima che lei possa continuare.
"Sto aspettando una risposta."
Non avevo mai visto il suo sguardo così, sta morendo di desiderio e lo sento; questa cosa mi sta facendo lentamente bagnare e impazzire; mi inginocchio lentamente davanti a lei guardandola negli occhi con uno sguardo logorato dal desiderio.
"Alexandra parla!"
"Ti desidero."
"Lo so."
Mi giro su me stessa lasciandola lí a guardarmi per poi alzarmi finendo per passare il mio culo a pochi centimetri dalla sua faccia, scendo dal letto e dandole ancora le spalle mi levo il top per poi mettermi una maglietta abbastanza lunga da coprirmi anche tutte le gambe; mi rigiro.
"Va bene così?"
Lei mi guarda, non sa bene cosa fare, mi fissa, mi squadra dalla testa ai piedi per poi soffermarsi su un preciso punto della mia maglietta; non capisco cosa stia guardando così anche io incuriosita lascio scorrere lo sguardo sul mio corpo: ho i capezzoli turgidi e risaltano ancora di più con la maglietta bianca che ho appena messo.
Vorrei provocarla fino a farla impazzire, ma non posso, così mentre salgo sul letto richiamo la sua attenzione.
"Prof va tutto bene?"
"Si."
"Sei sicura?"
"Si Andrea." mi guarda negli occhi; non aveva mai pronunciato il mio nome così, sto impazzendo, vorrei poterla sfiorare, baciare, vorrei poterla avere ma deve fare lei la prima mossa; mi avvicino ancora di più a lei stando a pochi centimetri dal suo viso aspettando una sua mossa; non so che fare ma fortunatamente é lei a parlare.
"Hai un bel corpo."
Dice leccandosi le labbra e chiudendo appena un secondo gli occhi probabilmente per ricordare la scena a cui ha appena assistito.
"Grazie Alexandra, io vorrei vedere il tuo però."
"Non puoi." mi dice facendomi notare la situazione in cui siamo.
"Mettiamo caso tu abbia ragione...perché non guardi meglio il mio allora? Se vuoi ti ricordo come é fatto..." dico spostando con un movimento 'casuale' la maglietta che indosso quel tanto che basta da farle notare i miei slip ormai bagnati.
Poggia il suo sguardo lì per poi fissarmi negli occhi; a questo punto sono io a parlare.
"Hai visto?"
"Cosa?" mi chiede non capendo.
"Anche io ti desidero."Come dovrei fare andare la storia e soprattutto come pensate che andrà avanti il pomeriggio? É stata troppo precoce questa scena? Sono molto indecisa sul capitolo, fatemi sapere.
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Yo Te Quiero Prof
RomanceGirlxGirl ProfessoressaxAlunna Andrea: una ragazzina di appena 16 anni che frequenta per l'ennesima volta la prima superiore in un liceo linguistico di Palermo. Lesbica dalla testa ai piedi, stronza di prima categoria ma soprattutto ragazzina ribell...