Capitolo 6

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I suoi occhioni grigi sono fissi nei miei...tra tutte le prof proprio lei ci doveva essere a prima ora vero?
"Vitale, Evans come mai in ritardo?"
"Traffico" "Incidente" diciamo all'unisono io e Lena guardandoci successivamente in faccia. La prof ci guarda sospettosa e io per chiarire la situazione dico mentendole: "C'è stato un incidente e quindi siamo state imbottigliate nel traffico per oltre 30 minuti".
"Non me la raccontate giusta voi due..." ci squadra dalla testa ai piedi "...per stavolta faccio finta di nulla considerando che é a mala pena la seconda settimana ma adesso sedute!"
Ci sediamo ai nostri rispettivi posti e veniamo bombardate da domande da parte di Lucas e Giuse che scopriamo ci hanno precedente chiamato oltre 20 volte al telefono. Più sottovoce possibile spieghiamo la vicenda comica ai due ma la prof ci richiama immediatamente dicendo che stiamo parlando un po' troppo oggi. Per fortuna o no, dipende dai punti di vista, il martedì, ho appena scoperto, che abbiamo due ore consecutive di Spagnolo e quindi potrò osservarla in silenzio per un'altra ora.
Mi perdo come spesso accade tra i miei pensieri, prendo una matita e inizio a disegnare ciò che mi passa per la mente: non appena la mia mano e il mio cervello decidono che "l'opera" è terminata noto che ad essere disegnata è una donna, dalle forme sicuramente belle, alta e con un fisico asciutto messo in risalto da una camicia e da dei jeans, con gli occhi a cerbiatto, le labbra carnose e dei lunghi capelli che le arrivano fin sotto le spalle; involontariamente ho disegnato lei. A notarlo immediatamente è Lena che parte con un piccolo urletto attirando l'attenzione della prof che non appena nota che non sono affatto stato attenta durante la lezione e che ho preferito "scarabbocchiare"  qualcosa sul mio quaderno decide di chiedermi di mostrarle cosa ho disegnato: "Evans visto che non ci hai completamente degnato della tua presenza mentale durante questa lezione e visto che non hai sentito nemmeno mezza parola di quello che ho detto, che ne dici di mostrarmi cosa hai fatto per oltre un'ora mentre la classe era impegnata ad ascoltare le mie spiegazioni sui numeri, sui colori e sull'alfabeto in spagnolo."
"Non credo sia il caso prof."
"Non era un'opzione dirmi di no Evans."
"Nemmeno la mia era un'opzione prof, non glielo mostrerò."
"Mettiamola così Evans..."
'perché continua a ripetere il mio nome in maniera così sexy ' penso. "...o me lo mostri o ti sbatto fuori!"
"Okay prof." faccio per alzarmi portando con me il mio quaderno, le passo davanti, ho lo sguardo di tutti addosso, ho il suo sguardo addosso e lo sento. Esco fuori dall'aula e mi chiudo la porta alle spalle.
'Cazzo' penso 'mi sa che adesso è proprio incazzata'.
Passano circa 15 minuti ,che io ho trascorso seduta a terra appoggiata alla porta a pensare, fin quando la porta dietro le mie spalle non si apre e io mi ritrovo catapultata a terra, alzo lo sguardo e lei mi osserva con un piccolo sorriso che sfugge dal suo sguardo serio e incazzato, ad interrompere questo momento è la prof di storia: "Evans come mai sei a terra?"
"L'ho buttata fuori dalla classe visto che aveva assunto un brutto atteggiamento nei miei confronti ed è caduta a terra non appena ho aperto la porta." mi anticipa la Bianchi.
"Non preoccuparti Alexandra ora la punirò io, Andrea non sei contenta? Sarai la prima interrogata in Storia della Prima CL." le risponde la Sciotto sorridendole includendo anche me nel discorso.
'Non l'ha detto veramente, quella stronza bacucca non l'ha detto veramente'.
Sto rientrando in classe quando la Bianchi richiama la mia attenzione: "Evans non te ne andare non appena finisce la scuola, dovrai rimanere con me in punizione dalle 13:50 alle 14:50, ci  vediamo in Aula 3 non appena finisci l'ultima ora".
La guardo scioccata poco prima che il suo sguardo lasci il mio e mi siedo rassegnata al mio banco.
L'interrogazione va abbastanza bene nonostante non avessi completamente aperto il libro; fortunatamente ho un ottima memoria ed ero stata attenta durante le spiegazioni. La terza ora finisce e così anche l'ora di storia; ho preso 7,5 e mi va più che bene in questo momento.
Inizia la ricreazione e vengo, per la seconda volta in una giornata, bombardate da domande; stavolta ai due ragazzi si aggiunge anche Lena che mi ripete che sono una testa di cazzo e che come al solito ne ho combinata una delle mie.
Scendiamo nel frattempo le scale per prendere qualcosa da mangiare considerando che i biscotti che abbiamo preso stamattina dalla mia cucina sono finiti nel tragitto casa-scuola.
Al bar fortunatamente c'è poca gente e in men che non si dica ci ritroviamo fuori in cortile con le nostre patatine; parlando del più del meno si fa l'ora di rientrare in classe ed io non ho nemmeno il tempo di fumarmi una sigaretta. Le ultime 3 ore passano velocemente e io sto per andarmene quando la voce della Bianchi mi stoppa attirando l'attenzione di tutte le persone che come me stavano semplicemente uscendo da scuola: "Evans dove pensi di andare?" urla.
"Cazzo..." dico sottovoce, Lena mi guarda interdetta"...l'avevo scordato ma devo rimanere qui a scuola fino alle 14:50 con la Bianchi visto il piccolo pasticcio che ho combinato a seconda ora, aspettami a casa e fatti accompagnare da Giuse o Lucas. Tieni le chiavi, ordina la pizza, i soldi sono sopra il tavolo e dai da mangiare al micio, ci vediamo dopo." do un bacio sulla guancia a Lena seguendo successivamente la Bianchi nuovamente dentro scuola.
"E così vivete insieme tu e Vitale?"
"Non proprio, Lena sta sempre da me visto che i miei sono sempre in giro per il mondo." dico con un velo di tristezza.
"Scusami non volevo toccare un tasto dolente..." mi dice sinceramente dispiaciuta per poi appoggiare la mano sulla mia spalla; mi sposto immediatamente.
Odio il contatto fisico, l'unica persona che riesce a toccarmi e che può permettersi di abbracciarmi è Lena.

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