Capitolo 3

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Dopo la sua breve presentazione io rimango ancora ferma a fissarla quando a risvegliarmi dai miei pensieri è Lena che con una gomitata attira la mia attenzione facendomi risvegliare.
Solo a questo punto noto che gli occhi della classe sono puntati su di me e allora mi chiedo cosa io abbia fatto per attirare lo sguardo di tutti; a dirmelo è proprio la mia migliore amica che avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra che la prof mi ha chiesto di presentarmi. Alzandomi immediatamente con uno sguardo spavaldo e la voce ancora impastata dal sonno e profondamente scocciata le chiedo: "Cosa vuole che le dica?", ricevo prontamente una sua risposta: "Semplicemente presentati: dimmi chi sei, il tuo nome, la tua età, le tue passioni e tutto ciò che ti passa per la testa in questo momento."
Ci penso su pochi secondi per poi parlare: "Allora vuole sapere le cose superficiali che realmente non le interessano...va bene. Mi chiamo Andrea, ho 17 e non c'è molto da sapere su di me. Gioco a calcio dall'età di 5 anni ed è in assoluto la mia più grande passione, amo anche fare murales in giro per la città e le moto sportive. Sono stata bocciata 3 volte e ho perso un anno alle elementari a causa di un trasferimento dei miei genitori". Lei allora ancora incuriosita ed un po' scazzata dalla mia risposta mi chiede: "Visto che mi hai già accusato di essere superficiale, sei sicura di avermi detto tutto ciò che ti passa per la testa? Ti ascolto."
Con sguardo malizioso la squadro da capo a piedi per poi esordire: "Credo che le darebbe fastidio sapere cosa mi passa in questo momento per la testa."
Al mio orecchio arriva una risatina proveniente dalla mia migliore amica e ai miei occhi appare uno sguardo confuso proveniente dalla mia interlocutrice che sicuramente non avrà capito cosa intendessi con l'affermazione di poco prima.
Come previsto lascia perdere e la "lezione" prosegue normalmente con le presentazioni di tutti i miei compagni di classe che accennano alle loro passioni e ai loro hobby.
Né io, né i miei amici siamo interessati ad ascoltarli visto che abbiamo già sentito gli stessi discorsi una decina di volte; annoiati allora iniziamo a parlare sottovoce tra di noi senza essere fortunatamente interrotti da nessuno tranne che dal suono della campanella che ci dice che è appena finita la terza ora ed è quindi appena iniziata la ricreazione. Come dei missili io, Lena e Lucas ci scaraventiamo fuori dalla classe per andare fuori in cortile a fumare una sigaretta prima che scada il nostro tempo di libertà, fottendocene delle urla della prof che ci richiama dicendoci che non ha ancora finito di parlare
Arrivati nel nostro angolino aspettiamo l'arrivo di Giuseppe che troppo serio è rimasto in classe aspettando che la Prof finisse di parlare. Vedo i due davanti a me intenti a guardarmi con uno strano sorrisetto in faccia che non capisco assolutamente a cosa sia dovuto.
Peppe arriva dicendo che la prof già ci odia e che non le abbiamo fatto una buona impressione.
"Come sempre" sogghigno.
Lena mi guarda con un sorriso malizioso per poi parlare: "Mi sa che a qualcuno piace la nostra prof di Spagnolo e nemmeno così poco per quanto l'hai guardata durante l'ora. Non ti avevo mai vista così attenta neanche quando guardi una partita di calcio."
La sua risata suscita una grossa risata da parte di tutti, perfino di Peppe che è appena arrivato.
"Non è male dai." Prendo una pausa di riflessione per poi continuare.
"No okay, in realtà è una figa della madonna, cioè raga ma l'avete vista? Avrà massimo 10 anni in più di me e Lucas." sclero mentre mi accendo una sigaretta.
Causo anche io una leggera risata ai miei amici che però si bloccano di colpo guardando alle mie spalle, il loro gesto suscita curiosità anche a me che inspirando una boccata mi giro lentamente cercando di capire quale figura misteriosa mi si cela alle spalle. A farmi restare a bocca aperta è di nuovo lei che mi causa anche un quasi soffocamento perché, non si sa come, il fumo mi è andato di traverso iniziando così a farmi tossire come una dannata; a correre in mio aiuto è Lucas che inizia a darmi colpi nella schiena per non farmi morire alla tenera età di 17 anni. Dopo essermi ripresa dallo shock e aver fatto una vera a propria figura di merda con la prof esordisco con: "Ma salve come mai qua?"
"Stavo cercando proprio voi 3. Non permettetevi mai più di uscire dalla classe se non ho ancora finito di parlare o vi beccherete una bella nota." dice incazzata per non essere stata rispettata durante la sgridata avvenuta un paio di minuti prima.
"Prof in realtà la ricreazione è un nostro diritto, abbiamo a malapena 10 minuti per poter bere, mangiare, andare in bagno e sgranchirci le gambe, corriamo via solo per poter avere il tempo necessario per poter fare tutto. Per favore se deve dire qualcosa di davvero importante lo faccia prima che usciamo perché per quanto mi riguarda io uscirò comunque correndo non appena suonerà la campanella." dico con tono di sfida aspirando nuovamente.
"Per quanto mi riguarda allora avrai una bella sfilza di note entro fine anno. Ed in ogni caso lo vedo come impieghi il tuo tempo..." mi risponde con tono serio per poi sfilarmi la sigaretta dalla bocca, metterla tra le sue labbra e andarsene.
Io mi giro scioccata verso i miei amici e inizio a sclerare urlando: "Ma che cazzo? Ma l'ha fatto davvero? Ma l'avete vista? Mi ha preso la sigaretta e se la sta fumando o sbaglio? Ma è seria? Ma che cazzo ho appena visto?"

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