Capitolo 9

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Come previsto ha iniziato a piovere e dopo un interminabile quarto d'ora sono finalmente arrivata, anche se ormai zuppa, nel vialetto di casa mia. Parcheggio e cerco velocemente le chiavi di casa nello zaino senza alcun risultato, non le trovo ed istintivamente sferro un calcio alla porta perché sto morendo di freddo. Ad aprirmi immediatamente è Lena che, sicuramente sentendo il chiasso, si è preoccupata; avevo completamente scordato di averla invitata a casa e di averla fatta rimanere da me a pranzo, è una fortuna in ogni caso: si prenderà cura di me visto che in questo momento sembro un cucciolo di cane abbandonato ed infreddolito. La abbraccio ancora zuppa e lei mi trascina praticamente su per le scale invitandomi a spogliarmi mentre lei sta preparando la vasca da bagno per permettermi di fare un bagno caldo; mi ci infilo subito dentro mentre lei mi sistema i vestiti per dopo. Abbiamo sempre fatto così: ci siamo sempre prese cura l'una dell'altra, non c'è alcun tipo di vergogna o segreto tra di noi.
Mi rilasso cullata dall'acqua bollente che mi scorre sul corpo facendo allentare la tensione dei miei muscoli irrigiditi dal freddo; la mia mente, senza che io me ne renda conto, inizia a vagare e a venirmi in mente è proprio lei: 'Chissà se si sarà bagnata o se avrà preso freddo, chissà se è arrivata a casa o ancora sta camminando sotto la pioggia'.
Il mio corpo ha dei fremiti al suo pensiero, si irrigidisce ma si rilassa allo stesso tempo, si riscalda ma ha i brividi.
Ad interrompere tutto ciò è Lena che mi sprona ad uscire perché sta morendo di fame e perchè si è fatto abbastanza tardi: mi vesto velocemente mentre lei mi asciuga i capelli e non appena abbiamo finito ci precipitiamo giù e ci mettiamo sul divano per mangiare la pizza, ormai fredda, che si trova proprio sul tavolino davanti a noi.
Iniziamo a parlare del più e del meno e come previsto vengo bombardata da mille domande riguardo quell'ora di punizione: "Cosa avete fatto?" Mi chiede poco prima di mordere l'ennesimo pezzo di pizza.
"Niente di che, era convinta non sapessi nulla di spagnolo ma l'ho sorpresa dicendole che so molte cose."
"Avete solo parlato quindi?" insiste
"No, in realtà l'ho anche aiutata a correggere dei compiti in classe."
"Tutto qui?" mi chiede come se sapesse che c'è altro sotto
"Abbiamo conversato un po' in spagnolo e mi ha chiesto di parlarle di me, visto che, a detta sua, ho parlato molto poco di me durante la presentazione."
"Che le hai detto? Di cosa avete parlato? Dai parla, sono curiosa!"
"Le ho detto del calcio, del disegno e altre cazzate varie. Ha anche notato il tatuaggio dietro l'orecchio e dopo una breve 'discussione' sul significato, che ovviamente non le ho detto, ha finito per sbottonarsi la camicia e farmi vedere il tatuaggio di una rosa stilizzata nera che ha sotto le costole, così come me."
Lena mi guarda confusa e sorpresa per poi iniziare ad urlare: "Hitler si è spogliata davanti a te?"
Inizio a ridere per il nomignolo che le ha dato per poi continuare: "Si è semplicemente sbottonata un po' la camicia per poi alzarla."Rabbrividisco al pensiero.
"Ha degli addominali assurdi sai?" arrossisco ricordando la scena.
"Oh oh oh, Andrea ha visto gli addominali ad Hitlerrrr." sclera.
"Lena, smettila di chiamarla in quel modo, se la prendi da sola non è nemmeno così tanto male."
"Ora te la difendi anche?"
Ride.
"Nah, solo che davvero non è male se presa da sola. Mi ha parlato anche molto di lei e in riferimento al suo tatuaggio mi ha detto il significato, senza nemmeno che glielo chiedessi. Ha ripetuto a memoria la citazione che ho detto a..." mi fermo un attimo e sospiro "...lo sai a chi." le mie lacrime provano ad uscire ma io le blocco. "Ho quindi scoperto che segue la page e mi ha detto delle cose riguardo chi scrive il tutto, cioè me, e cito testualmente: 'Mi ha sempre affascinata il suo profilo Instagram e sono anni che mi chiedo chi si celi dietro cotanta profondità di pensiero'." dico imitando la sua voce.
Lena mi interrompe subito scherzando: "Se ti ricordassi le lezioni come ti sei ricordata questa frase, ti saresti diplomata tanti anni fa con il massimo dei voti".
Rido riflettendo sul fatto che forse ha ragione, ho sempre molta memoria riguardo le cose che mi interessano.
Decidiamo di mettere un film ma probabilmente stanche dalla giornata e cullate dal rumore della pioggia ci addormentiamo sul divano. Mi sveglio con un faccino peloso che mi si struscia in faccia, Romeo ha deciso che è l'ora di svegliarsi; controllo l'orario e realizzo così che sono le 21; il mio stomaco come se si fosse appena accorto dell'orario inizia a brontolare, dopotutto non ho nemmeno mangiato tanto a pranzo. A farmi spuntare il sorriso è Lena che penso stia cucinando il mio piatto preferito, ne sento l'odore: mi avvicino alla cucina e da brava stronza la faccio saltare in aria toccandole i fianchi d'improvviso, lei si gira e mi tira "un pugno" di farina addosso facendomi rimanere impietrita, inizia a ridere ed con sguardo serio le dico: "corri o ti uccido!"; inizia a correre per la cucina, scappa in salotto il più velocemente possibile ma io essendo molto più veloce di lei la prendo e la butto sul divano iniziando a farle il solletico, so che è il suo punto debole e dopotutto amo farla ridere.
Si riprende poco dopo e mi comunica che, come avevo capito, sta cucinando i miei amatissimi flan al cioccolato: un impasto al cacao che al centro contiene cioccolato fuso.
Da brava mamma mi avvisa subito che però, prima di mangiare cotanta prelibatezza, devo mangiare un po' della pizza che abbiamo lasciato a pranzo e così senza farmelo ripetere due volte apparecchio e mi siedo a tavola.
10 minuti dopo si siede a accanto a me e mi serve il flan caldo mettendone uno anche davanti a se; iniziamo a mangiare e, come mio solito, le faccio i complimenti perché è davvero ottimo.
Tra un morso e l'altro finiamo la cena e decidiamo subito di andare a letto perché, diciamoci la verità, io e Lena amiamo dormire.
Veniamo svegliate dal frastuono della sveglia che, fortunatamente, avevo puntato la sera precedente prima di andare a dormire. Lena per cercare di spegnerla si rotola per poi cadere dal letto e fare un grande tonfo, non capisco come faccia questa ragazza ad essere così impacciata, ma le voglio bene proprio per questo.
Ci prepariamo velocemente, facciamo colazione e andiamo a scuola, la giornata è cupa e credo stia per piovere da un momento all'altro ma mi piace la pioggia, dopotutto dopo un temporale c'è la possibilità che ci sia l'arcobaleno.

Come immagine del capitolo trovate la foto del tatuaggio di cui parla Andrea, che io ho fatto un paio di mesi fa.

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