Capitolo 22

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La giornata sta per finire, manca solo l'ultima ora e per mia sfortuna ho latino: la materia che odio di più. La prof è molto anziana e diciamo che fare lezione con lei è una vera rottura: per ora infatti, nonostante la scuola sia iniziata da ormai un mese e mezzo, ci sta ancora facendo un'introduzione alla materia, spiegandoci il perchè questa lingua sia così importante e non inutile come pensiamo tutti.
Io mi annoio proprio tanto e così decido di scrivere ad Alexandra.
Pov: Alexandra
Sono in 3CL, la mia giornata si concluderà qui e non vedo davvero l'ora che finisca, questa classe è una delle più irrequiete che abbia mai avuto e l'unico modo per tenerli a bada è assegnargli qualcosa da fare.
Ho appena finito di spiegare il congiuntivo e così sfrutto l'occasione per lasciargli, negli ultimi 20 minuti di lezione, degli esercizi da fare qui in classe; il mio telefono però inizia a squillare a causa di numerosi messaggi; è molto raro che io ne riceva così tanti di fila e così preoccupata lo controllo: con mia grande sorpresa è Andrea che, come me in questo momento, si trova in classe.
|Alexandra mi annoio
Mi sto annoiando
Scrivimi dai
Prooof
Quella di latino sta spiegando e io mi annoiooooooooo|
Sorrido involontariamente e qualcuno nella classe lo nota:
"È il suo fidanzato prof?"
Mi chiede una ragazza; nego con la testa.
"Dovrebbe esserlo però, dovrebbe vedere come guarda quel cellulare." Sogghigno per poi cercare di distogliere la sua attenzione da me invitandola a continuare gli esercizi, così fa ascoltandomi; io sfrutto l'occasione per rispondere ad Andrea.
|Andrea, starei facendo lezione|
Mi scrive immediatamente.
|Però mi stai rispondendo|
Le lascio il visualizzato ma lei prontamente mi invia un altro messaggio.
|Daiiii, mi annoio. Tienimi impegnata|
Spero stavolta capisca che non posso messaggiare e così evito di assecondarla. Poggio il telefono sulla cattedra ma prontamente squilla poco dopo:
|Questa me la paghi| mi scrive in segno di minaccia.
|Che paura. E sentiamo che avresti intenzione di fare?|
|Fra 10 minuti vedi|
|Se ti faccio uscire 5 minuti prima dalla lezione me la fai pagare comunque?|
|Potrei ripensarci| mi risponde immediatamente.
Tutti quelli di 3CL sono pendolari quindi hanno il permesso per uscire 10 minuti prima dell'orario normale; così dopo avergli permesso di uscire all'ora che é loro consentita sfrutto l'occasione per salvare Andrea dalla tortura che sta subendo: conosco la sua insegnante e so quanto possano essere pesanti le sue lezioni, dopotutto é stata anche la mia una decina di anni fa. Preparo il tutto e mi fiondo nella classe di Andrea, ho molta fame dopotutto e so che si creerà confusione quando usciranno tutte le classi.
Busso; un pacato 'avanti' riesce ad arrivare alle mie orecchie e così apro la porta per poi guardare la mia alunna preferita: i suoi occhi si illuminano, sono certa non pensasse che sarei venuta davvero a prenderla.
"Ciao Luana, scusa il disturbo, ti dispiacerebbe se prendessi Andrea fino alla fine della giornata? Dopotutto mancano appena 10 minuti alla fine delle lezioni."
"Alexandra..." dice entusiasta salutandomi come una madre "...certo che puoi prendere Andrea, anzi puoi venirtela a prendere quando vuoi dopotutto è una ragazzina molto sveglia e sta sempre molto attenta..." sogghigno a questo punto guardando la diretta interessata "...va molto bene nelle mie materie quindi davvero non crearti problemi se hai bisogno di lei."
Le sorrido ringraziandola con lo sguardo per poi uscire con la riccia che durante la conversazione tra me e Luana si era già preparata.
Mi ero completamente scordata come fosse o per meglio dire come non fosse vestita e istintivamente, dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle, sfioro la sua schiena semi scoperta, lei si blocca probabilmente per fare aderire meglio la mia mano a sé, poi ricomincia a camminare.
"Mi piace quando mi sfiori."
"A me piace sfiorarti però non posso."
"Ricordati che puoi fare tutto ciò che vuoi, sempre, o per lo meno con me puoi farlo."
Evito di parlare ancora e nel frattempo arriviamo alla fine delle scale, lei mi lascia passare avanti visto che oggi siamo con la mia macchina e non sa dove andare; cammino un po' per poi fermarmi davanti al mio gioiellino: lei mi guarda schioccata.
"Tu hai questa meraviglia e non la usi?"
"La uso, però era dal meccanico come ti ho già detto."
"Cos'altro mi nascondi? Hai una BMW M4 e non mi dici nulla?"
"Non lo ritenevo importante."
Dico vagamente mentre apro la macchina e la invito a salire.
"Posso guidare io? Ti pregooooooo."
Mi guarda con gli occhi da cucciola.
"Te lo scordi Andrea."
Mi guarda offesa per poi mettere il broncio, musino triste che faccio passare subito quando le accarezzo la mano quasi istintivamente. Questa ragazzina mi sta facendo impazzire e non va bene.
Arriviamo a casa in poco tempo ed Andrea si mette immediatamente a giocare con Slush mentre io preparo la tavola e le chiedo cosa vuole dal ristorante giapponese; appena sente quella parola salta in aria e si attacca subito al telefono prendendo il volantino che ho in mano ed ordinando una sfilza di pezzi; appena finisce mi guarda sorridendo per poi tornare ad accarezzare il cane.
Stacco il telefono e mi metto ad osservarla: ci gioca evitando in tutti i modi di far sfiorare le ferite con il suo pelo riuscendoci a mala pena; mi piace guardare entrambi e mi sento molto tranquilla quando lei é a casa; sembriamo quasi una piccola famiglia a cui mi potrei anche tranquillamente abituare. Maledico i miei pensieri quando Andrea richiama la mia attenzione.
"A cosa pensi?"
"A quanto sushi hai ordinato." dico con una finta arrabbiatura.
"Stavi sorridendo quindi so che non pensavi al sushi."
Che spavalda.
"Okay okay, pensavo a quanto é carino Slush."
"Ancora sbagliato, pensavi a quanto fossimo carini io e Slush insieme."
"Mmmm potrebbe anche essere ma non lo ammetterei a prescindere." Cambia discorso.
"Alex devi farmi un favore ora."
Il mio sguardo si preoccupa. I suoi favori portano sempre a qualcosa di controproducente.
"Devi mettermi la pomata sulle ferite prima di pranzo e prima delle 18."
"Prendila e mettiti sul divano, prima però vai in bagno e lavati le mani, io mi metto comoda e arrivo."
Salgo in camera, mi cambio mettendomi la tuta e mi lavo le mani per poi scendere in salotto pronta alla tortura; l'immagine che mi ritrovo davanti mi fa deglutire: è in slip e senza reggiseno ed io potrei impazzire.

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