È passato già più di un mese dall'inizio degli allenamenti qui a Firenze, io ed Alex non ci vediamo da qualche settima visto che finché ha potuto è rimasta qui con me ma poi è dovuta tornare a casa a causa dell'inizio della scuola che per i professori é iniziata qualche giorno prima. Oggi invece è il mio primo giorno nella nuova scuola; in classe con me c'è un'altra ragazza della squadra che però gioca nell'under 17; le mie troppe bocciature si fanno sentire. Da questo anno dovrò impegnarmi di più a scuola, la squadra pretende una media superiore al 7, dicono che la cultura sia importante e che un ottimo atleta debba sapere conciliare scuola e sport. In convitto va tutto alla grande: siamo tutte molto unite ed inoltre io ho fatto parecchia amicizia con il Capitano che è diventata la mia compagna di stanza. Con Alex stanno iniziando ad esserci diversi problemi: la distanza si fa sentire, la mancanza anche; le divergenze sono pesanti ma mi manca da impazzire. Un suo messaggio illumina il mio cellulare; ogni tanto i suoi momenti di dolcezza escono fuori.
-buon primo giorno di scuola piccola mia, so che inizi un nuovo percorso e so quanto questo sia importante per te. Divertiti e dimostra a tutti chi sei, ma con un limite. Non farti prendere di mira dai professori e non fare casini che questa volta non potrò salvarti. Mi manchi tanto.
La tua Prof preferita-
Un piccolo sorriso nasce spontaneo in me, mi mancherà entrare a scuola con la consapevolezza di vederla.
Le rispondo subito augurandole buona scuola e dicendole che la amo tanto. Non mi ha mai detto ti amo e questo un po' mi rattrista ma non gliel'ho mai fatto notare perché comunque ho sempre rispettato i suoi tempi.Gli allenamenti procedono alla grande e domani finalmente ci sarà la prima partita del campionato. Sono passate altre settimane e domani sarà la prima domenica di ottobre. Io ed Alexandra continuiamo a litigare ripetutamente, ormai non parliamo quasi mai visti gli innumerevoli impegni e quelle poche conversazioni che abbiamo sono solo basate su litigi. So che sta incominciando a stancarsi di me, di noi e della situazione che si è venuta a creare. Mi dispiace tanto per questo e la situazione inizia a farmi e farci male ed anche lei ne è consapevole. Le do la buonanotte prima di andare a dormire. Sono appena le 21 ma domani la sveglia è alle 7. Alle 8 dobbiamo riunirci tutte per fare colazione e alle 12 inizierà la partita. L'ansia mi mangia viva e non riesco a dormire, nemmeno Lulù ci riesce e si gira verso di me iniziando a parlare"
"Ansietta?"
""Ansietta" le rispondo sospirando.
"Stai tranquilla e gioca come sai fare, andrà bene."
"Ho un po' paura, spero di giocare almeno 10 minuti."
"10 minuti?" Lulù si mette a ridere "Sei la più forte della squadra Andrea, davvero non lo sai? Se ci fosse stato il 10 libero il mister ti avrebbe dato quello. Sei una scoperta assurda ed é impossibile non notare che punta tanto su di te, sei la sua prescelta."
"Prescelta?" Domando confusa.
"Si, è raro che accada. Ogni tanto il mister nota qualcuna e questa diventa qualcosa di assurdo. Non mi sorprenderei se facessi il tuo esordio in prima squadra a metà campionato."
"Credi troppo in me Lulù."
"Dovresti crederci anche tu Andre."
Con queste parole che mi risuonano in testa mi addormento pronta ad affrontare la mia prima partita.Siamo negli spogliatoi pronte per il riscaldamento pre partita. Il mister sta per entrare nello spogliatoio per dirci la formazione e spiegarci qualcosa prima dell'entrata in campo. L'ansia mi divora lo stomaco e le mie gambe si muovono incontrollate su e giù. Lulù mi manda uno sguardo rassicurante mentre il mister inizia ad elencare i primi nomi. Arriva al centrocampo ed il tempo rallenta, il mio cuore si ferma. Non sono tra le 4. Il mio sguardo ritorna basso e un po' di rabbia sale in me ma poi di improvviso il mio cognome risuona nella stanza.
"Andrea, Federica. Vi alternerete tra centrocampo e attacco a sinistra. Voglio provare prima Andrea esterno d'attacco visto che i terzini della Roma solo molto rapidi ed una caratteristica di Andrea è la velocità. Andatevi a riscaldare con mister Alessio, appena finite vi darò altre informazioni riguardo la partita."
Numerose pacche sulla spalla mi arrivano mentre siamo in procinto di uscire dallo spogliatoio. Ed un abbraccio da dietro mi stringe la vita. I brividi mi formicolano il collo. Non mi aspettavo una sensazione così, era da tanto che non la provavo. Mi giro e gli occhi verdi di Luana sono fissi nei miei; siamo troppo vicine ed in me nascono delle sensazioni contrastanti.
"Credo in te Andre, ricordalo."
Mi sfiora un braccio per poi uscire dallo spogliatoio.
Mi sciacquo un secondo la faccia nel lavandino per riprendermi e calmarmi; un lungo sospiro risuona nell'aria. Mi viene in mente la mia prima partita di calcio: avevo appena 5 anni, giocavo con i maschietti ed ero nervosa come oggi, sono entrata in campo in mezzo alle critiche dei genitori avversari e in mezzo al vociferare dei bambini che commentavano la mia presenza; sono entrata in campo ed ho fatto 4 goal zittendo tutti e soprattutto divertendomi. Farò questo anche oggi.
Esco dallo spogliatoio e ad aspettarmi fuori dalla porta c'è il mister.
"Vai e spacca Andrea, pensa solo a giocare e divertiti."
Una sua piccola spinta mi invita ad entrare in campo e così faccio.
Il piccolo stadio in cui ci troviamo è pieno, oggi sarà una partita combattuta.
Fiorentina-Roma
L'ansia ha lasciato spazio all'adrenalina. Già nel riscaldamento si vede quanto entrambe le squadre siano cariche ed io penso di esserlo più di tutti.
Si rientra in spogliatoio dopo più di mezz'ora. Le maglie da gioco sono attaccate sopra i nostri posti; il mister entra mentre ci stiamo ancora preparando.
"Mi raccomando ragazze, oggi sarà la prima partita di un duro campionato, forse una delle partite più difficili ma sono sicuro che siamo pronte. Fate quello che abbiamo provato in allenamento, giocate con calma e senza timore perché ricordate che se siete qui siete capaci a giocare. Tutti gli schemi sono attaccati al muro, non ho più nulla da dire. Finite di prepararvi, facciamo il riconoscimento e poi entriamo in campo."
Questi 3 di momenti si succedono velocemente e neanche il tempo di realizzare il tutto che alle mie orecchie arriva la voce del telecronista che elenca le formazioni. Il mio nome è subito associato al numero 21 ed un piccolo sorriso nasce in me; i cori per noi si innalzano dagli spalti ed ho i brividi. Ci riuniamo a cerchio e dopo qualche piccola parola di incoraggiamento di Luana ci stringiamo per gridare il nostro urlo. "Testa" urla Luana; "Cuore" urla Federica, "palle" dicono tutte. Io mi guardo intorno confusa non conoscendolo ancora, sorrido leggermente realizzando che nel calcio ci vogliono davvero queste 3 cose ed alla realizzazione di averle tutte e 3 una grinta disumana cresce in me. Batto il 5 a tutte e per ultimo al mister che mi da un'ennesima pacca sulla spalla incoraggiandomi.
Siamo tutte in campo, la prima palla è la loro, preferisco quando é così, posso subito correre in pressione e smorzare la tensione. Il silenzio cala aspettando il fischio di inizio dell'arbitro. Tutte siamo in subbuglio e poi il fischio arriva. La partita inizia. Presso subito le avversarie riuscendo a rubare il pallone e scaricandolo subito dietro facendo ricominciare il gioco.La partita è molto combattuta, sono passati 30 minuti e stiamo ancora sullo 0-0. Io sto giocando bene, ho recuperato già molti palloni ma non siamo riuscite a concludere. D'improvviso un lancio mi arriva da Luana mentre sono sulla trequarti; lo stoppo con maestria e riesco a saltare il terzino allungandomi la palla sulla fascia, uno dei due difensori centrali viene a pressarmi ma io faccio finta di andare a sinistra per poi spostarmi la palla sul destro e tirare. Impatto bene il pallone che si va a depositare all'incrocio dei pali. Mi blocco vedendo il pallone entrare. Un urlo si innalza dagli spalti e di improvviso mi trovo tutte addosso urlanti. Luana si appoggia contro la mia fronte ed io con gli occhi spalancati realizzo il tutto.
"Ho fatto goal." Urlo.
"Hai fatto goal." Urla a sua volta.
Inizio a sorridere come una scema e corro subito ad abbracciare il mister.
"Continua così Andrea, non fermarti."
Fermarmi? Non ho completamente intenzione di farlo.
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Yo Te Quiero Prof
RomanceGirlxGirl ProfessoressaxAlunna Andrea: una ragazzina di appena 16 anni che frequenta per l'ennesima volta la prima superiore in un liceo linguistico di Palermo. Lesbica dalla testa ai piedi, stronza di prima categoria ma soprattutto ragazzina ribell...