Capitolo 38

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Pov: Andrea
La giornata è passata lentamente; io e Lena abbiamo deciso, visto il mio umore, di rimanere alla baita davanti al camino e ad una bella cioccolata calda. Ho dovuto, tra l'altro, giustificarmi con Martina riguardo la mia assenza del pomeriggio "Sto morendo di mal di testa, sarà stato il freddo." le ho detto cercando di rimanere più neutra possibile. Di Alex non ho avuto nessuna traccia per tutto il pomeriggio, ma meglio così, non voglio vederla. Sono le 18 ed ha già fatto buio, tutti stanno rientrando pronti ad andare in hotel così io e Lena decidiamo di avviarci per prime verso il bus così da evitare certe facce che non voglio assolutamente vedere. Ci sediamo, come al solito, agli ultimi posti ed io mi infilo le cuffiette isolandomi nel mio mondo; chiudo gli occhi per rilassarmi un po'. Non so cosa mi porti a farlo, ma dopo un tempo indefinito il mio corpo apre incontrollato gli occhi e ciò mi porta a scontrarmi contro quel paio color ghiaccio che mi fanno mancare il respiro. Tolgo gli auricolari per capire meglio la situazione, sembra si stiano accertando prima di scendere che ci siamo tutti.
"Dovevate farlo prima di partire." sbuffo infastidita.
"Lo abbiamo fatto scriciolo solo che eri troppo impegnata a dormire per potertene accorgere."
È calma, una calma forse apparente ma che basta per farmi innervosire.
Roteo gli occhi, lei si gira di spalle per far cenno a tutti di scendere ed io infilo le cuffie in tasca pronta a fare lo stesso. Rimane ferma davanti a me impedendomi l'uscita e invita Lena a scendere, lei guarda me e io le do l'okay con lo sguardo per procedere.
"Che vuoi?"
Le dico guardandola negli occhi.
"Te, pensavo lo sapessi."
Mi dice con un sorriso dolce.
"Però non hai esitato a baciare Martina non appena ne hai avuto l'occasione."
Ribatto prontamente scocciata dalla situazione.
Mi da un scappellotto sulla testa.
"Sei proprio stupida eh?"
La guardo incazzatissima, lei continua.
"Ero arrabbiata quando ti ho vista baciare Marta; non avevo collegato. Durante il pranzo ho capito tutto: quegli sguardi quando eravamo con Martina, l'aver parlato con lei insieme a Marta; ho messo i puntini sulle 'i' ed ho capito tutto. Sono uscita fuori a fumare sperando arrivassi ma quando ero lì mi sono controllata le tasche ed ho notato che quello che cercavo non c'era. È poi arrivata Martina che offrendomi una sigaretta che non ho saputo come rifiutare mi ha dato la conferma dei miei sospetti. Lei aveva capito tutto e tu glielo hai solo levato di testa. Ha detto una frase che mi ha fatto andare in bestia, mi innervosisco solo a ripensarci."
"Che frase era?" Le chiedo curiosa interrompendo il suo discorso.
"'Sono felice che quella ragazzina non si faccia scopare da te, ti meriti di più.' Stavo per risponderle ma ti giuro che non ho fatto in tempo a scansarmi, non appena abbiamo sentito aprire la porta lei si è avventata su di me baciandomi. Non sono riuscita a staccarmi prima che arrivassi tu."
Me lo sta dicendo tranquilla, con i suoi soliti occhioni profondi, come se non fosse successo niente di così importante da turbare il suo umore; non posso che tranquillizzarmi anche io davanti a questa scena.
"Quindi come se nulla fosse successo?"
"Non è successo nulla di così importante da poterci rovinare l'ultimo giorno e mezzo di vacanze."
Mi dice sorridendo mentre con le dita sfiora la mia mano.
Scendiamo prima di poter destare alcun sospetto ed io finalmente tranquilla salgo in camera per potermi fare una bella doccia calda.
Aspetto il mio turno per entrare e nel frattempo preparo il vestito rosso ed i tacchi che userò stasera. Alle 20 abbiamo la cena e dalle 22:30 fino all 1 ci è concessa la discoteca dell'Hotel vista la nostra ultima notte qui. Mi lavo il più velocemente possibile cercando di curare i miei ricci ribelli, uso perfino il diffusore per asciugargli al meglio, voglio cercare di essere più bella possibile stasera; scendiamo tutte con delle tute; dopotutto ci importa solo di apparire stupende stasera. La maggior parte degli studenti fa come noi, anche loro emozionati per questo evento. Mangiamo tutti velocemente pronti a risalire su in camera per sistemarci al meglio; durante la cena qualche sguardo di Alex é caduto su di me ammaliato dai miei ricci che stasera sono ancora più belli del solito; in cambio solo qualche sorriso, dovrà aspettare così come tutti gli altri che arrivi stasera.
Saliamo a prepararci e poco dopo mi arriva un suo messaggio; oggi tra il 'litigio' e tra il fatto che i professori stanno cercando di mantenere l'ordine per questa serata abbiamo messaggiato pochissimo. Sorrido allo schermo del cellulare su cui compare una semplice scritta:
'Sono sicura che sarai bellissima stasera, non vedo l'ora di vederti."
'Sono sicura che sarai tu ad attirare l'attenzione di tutti invece.'
Le rispondo riflettendo sul fatto che non l'ho mai vista vestita da sera nonostante lei sia sempre molto elegante di suo.
Stacco il telefono e mi infilo il vestito: cade a pennello su quelle poche curve che ho mentre i tacchi risaltano le mie gambe muscolose donandomi qualche centimetro in più di altezza. Le ragazze decidono di truccarmi donandomi un'aria, che nonostante non sia molto da me, mi fa apparire una principessa. Devo ammettere di sorridere al mio riflesso non appena mi guardo, mi sento stupenda; chissà come reagirà lei.
Siamo pronti con appena mezz'ora di ritardo, scendiamo tutte e quattro più velocemente possibile, saliamo in ascensore ed io lascio il mio cellulare a Lena, le altre escono fuori come razzi ma lei mi ferma davanti al suo viso.
"So che le smancerie non sono il nostro forte ma sei davvero assurda stasera. Ti voglio bene An."
Era da tanto che non usava questo nomignolo, sorrido commossa.
"Non farmi piangere brutta Troia, non è il momento."
Sogghigno ricacciando dentro le lacrime.
"Anche tu sei bellissima, ti terrò gli occhi addosso per controllarti tutta la serata. Ti voglio bene anche io El."
Le do un bacio sulla guancia prima di uscire dall'ascensore.
Come a semplificare il mio imbarazzo non appena entriamo in sala la musica è spenta ed inaspettatamente gli occhi di tutti sono fissi sul mio corpo. Len ha deciso di andare un po' più avanti lasciandomi entrare da sola, manco fossi la reginetta del ballo.
Tutti mi conoscono a scuola ma credo nessuno mi abbia mai visto così, ecco perche tutte le loro attenzioni sono su di me.
Sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio apprestandomi a scendere le scale. Un amico di Marta mi porge la mano per aiutarmi ed io la accetto volentieri non essendo molto pratica con i tacchi ed arrossendo vistosamente.
Sembra davvero la scena di quei tipici film americani: professori ed alunni non mi tolgono gli occhi e qualche fischio si eleva nel silenzio della stanza. Abbasso lo sguardo imbarazzata fin quando un magnete non mi porta a sollevarli.
Il ghiaccio che ho davanti mi fa rabbrividire, indossa un completo blu che le da quel poco di maschile da farla sembrare una dea ai miei occhi. Nemmeno lei passa inosservata tra tutti questi corpi.
Gli alti tacchi neri fanno solo da sfondo a delle curve assurde e a quei capelli corvini che amo tanto; anche lei è leggermente truccata, trucco che risalta i suoi occhi color oceano.
Sembriamo esserci solo io e lei in questa stanza, lascio la mano al ragazzo e mi incammino verso il mio destino estasiata dal finale, la musica inizia così da farmi da sottofondo in questo magnifico viaggio.
Le arrivo esattamente davanti ed il mio cuore manca un battito quando accarezza lentamente la mia mano.
Me ne bacia il palmo non curante di tutto ed io sgrano gli occhi.
"Sei il mio diavolo Andrea."
Sussurra davanti al mio viso.


Spazio autrice:
So di essere mancata parecchio in questi ultimi tempi ma giuro di fare prima possibile per completare questa storia. Penso finirò questo libro fra qualche capitolo ma ho in mente un continuo più distante per la loro magnifica storia. Se volete averlo fatemi solo sapere. Mi è venuto in mente in questi giorni il finale del loro rapporto e vorrei farvelo conoscere.

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